Monthly Archives: Dicembre 2010

PI Libri, piccoli passi per l’editoria digitale

Punto Informatico lancia una piattaforma di distribuzione di contenuti. Gratuiti e visualizzabili su qualsiasi device. Bastano pochi clic per iniziare a leggere.

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Roma – Nasce oggi PI Libri, ovvero un nuovo sistema della galassia di Punto Informatico a disposizione della community.

Cos’è PI Libri? La risposta la affidiamo alla descrizione ufficiale del progetto:

“PI Libri è un servizio che Punto Informatico offre ai propri utenti registrati. Con un semplice clic si potranno sfogliare o scaricare interi libri sui temi più attuali dell’ICT. I volumi sono offerti per la consultazione e il download a titolo gratuito: basta registrarsi su PI e disporre di un browser per il formato PDF”

Non c’è alcuna limitazione particolare all’utilizzo del materiale, non ci sono vincoli che ne impediscano l’utilizzo su un e-reader o un tablet specifico, e ogni copia scaricata in formato PDF sarà gratuita per uso personale.

L’idea che sta dietro a PI Libri è tutto sommato semplice: aumentano sempre di più i device e i lettori che consultano volumi di ogni tipo in formato digitale, si tratta di una spinta al cambio di formato che non può essere ignorata. Su PI Libri ci saranno dunque veri e propri tomi d’approfondimento dedicati ad argomenti tecnici, come programmazione o web design, ma anche più brevi saggi monografici (una sorta di quaderni chiamati “Approfondimenti tematici”) capaci di stare sul pezzo, di fare il punto su argomenti d’attualità o novità dell’ultim’ora con un taglio pratico e operativo. (leggi tutto)

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Sudan, Clooney e Onu lanciano ‘paparazzi anti-genocidio’

Un satellite che vigilerà sulle violazioni dei diritti umani in Sudan. I dati verranno inviati all’Onu, analizzati e pubblicati con l’aiuto di Google e dell’Università di Harvard

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La stella hollywoodiana George Clooney ha lanciato, in collaborazione con Google e l’Università di Harvard, un progetto per monitorare, attraverso i satelliti, le violazioni di diritti umani in Sudan.

Si chiamerà Sentinel Project il satellite che sarà lanciato in orbita oggi 29 dicembre, in base a quanto riferito dallo stesso Clooney in un articolo apparso sul Time. Esso fotograferà ogni evidenza di violenze, dalle case bruciate alle persone in fuga e invierà i dati alle Nazioni Unite, che li raccoglierà, analizzerà e infine pubblicherà con l’aiuto di Google, l’Università di Harvard e la società telematica Trellon. Ideatore del progetto è lo stesso attore, che l’aveva proposto durante il suo viaggio in Sudan per incontrare i profughi della guerra civile. I finanziamenti sono invece erogati dall’organizzazione “Not on our Watch” (non sotto i notri occhi), costituita da Clooney e dai colleghi, Matt Damon, Brad Pitt e Don Cheadle in sostegno delle vittime della crisi del Darfur. “Vogliamo che i potenziali responsabili di genocidio e altri crimini di guerra sappiano che li stiamo guardando, che il mondo li sta guardando”, ha spiegato l’attore. Intanto, in vista del referendum che si terrà il 9 gennaio prossimo e che deciderà la secessione del sud, ricco di petrolio ma dilaniato dalla povertà, dal nord del paese, gli scontri e le violenze si susseguono in maniera allarmante. (leggi tutto)

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Fonte: PeaceReporter

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I consumatori critici scrivono a Nestlé

Questa lettera aperta, redatta a partire dall’articolo “La fame secondo Nestlé”, pubblicato sul numero di settembre di Altreconomia, è stata inviata ai 12 Provveditorati allo studio delle Province della Lombardia, a 190 dirigenti scolastici e agli assessori all’istruzione e cultura di Milano e della Province lombarde dalle organizzazioni firmatarie, che sono in calde.

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Ai Provveditori agli Studi delle Province della Lombardia, agli assessori all’istruzione e cultura  di Milano e delle Province lombarde

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in un articolo del numero di settembre di Altreconomia leggiamo che la Nestlé, complice l’Expo, si propone ai bambini delle scuole come “maestra” di educazione alimentare, e agli studenti di alcune università detta i contenuti delle ricerche che devono fare e dell’impostazione da dare (con buona pace della libertà di ricerca). E’ infatti sponsorizzato dalla Nestlé l’opuscolo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, distribuito dalla società Expo 2015 a 180mila bambini della scuola primaria della Lombardia, e sempre Nestlé, insieme ad altre multinazionali quali Unilever, Heineken, Citterio ecc., parteciperà alla formazione e all’indirizzo delle ricerche degli studenti di Scienza dell’alimentazione dell’università campus biomedico di Roma.

Come probabilmente sapete, la Nestlé è oggetto da oltre 30 anni di una campagna di boicottaggio internazionale, e i motivi non mancano. Eccone una sintesi.

DIRITTI DEI CONSUMATORI

° L’accusa principale rivolta a questa multinazionale è sempre stata quella della promozione commerciale scorretta del latte in polvere per neonati e bambini, violando (come peraltro diverse altre imprese del settore) il Codice Oms sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. Questi comportamenti commerciali che scoraggiano l’allattamento al seno, contribuiscono ogni anno, secondo l’Unicef, l’Oms e le più prestigiose riviste mediche internazionali, alla morte di circa un milione di bambini sotto i 5 anni nel mondo, principalmente a causa di gastroenteriti, polmoniti e malnutrizione. Sono numerosi, negli ultimi 30 anni, i tentativi della Nestlè e di altre multinazionali del settore di impedire a governi di vari paesi (Pakistan, Zimbabwe, Sudafrica, Filippine) di adottare ed applicare leggi nazionali sulla falsariga del Codice Internazionale Oms, con pressioni e ritorsioni di vario tipo. Le continue violazioni del Codice Internazionale da parte di Nestlè sono documentate ogni 3-4 anni dalla rete IBFAN (International Baby Food Action Network) nella pubblicazione “Breaking the Rules”.

° Dopo una prima multa nel 2001, nell’ottobre 2005 Nestlé Italia, insieme a Heinz Plasmon, Nutricia, Milupa, Humana e Milte è stata multata dall’antitrust per complessivi 9,7 milioni di euro per aver costituito un “cartello” finalizzato a mantenere  in Italia i prezzi del latte per neonati più alti (tra il doppio e più del quadruplo) degli altri paesi europei. I prezzi del latte in polvere continuano ad essere in Italia più alti che nei paesi vicini. La Nestlè e le altre ditte continuano a fornire agli ospedali latte per neonati gratis o a prezzi fortemente ribassati per mantenere le loro quote di mercato a danno di altre ditte, ma soprattutto dell’allattamento al seno. Le continue violazioni del Codice Internazionale in Italia sono documentate dalle pubblicazioni di Ibfan Italia “Il Codice Violato”, l’ultima delle quali risale al 2008.
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Fonte:  Altraeconomia

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