Monthly Archives: Agosto 2011

La Riforma dell’Odine Globale è ancora molto lontana

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di Jayantha Dhanapala

Fonte: InDepth News

Jayantha’s ZSpace Page

 

Il 2009 è  stato un anno di promesse: il memorabile discorso di Obama a Praga, i negoziati per gli armamenti  tra gli Stati Uniti e la Russia e molti altri segnali di speranza. E’ stata la primavera della speranza, ma molti allora si sono domandati cautamente (avevano vissuto molte false aurore), se avremmo visto l’estate del disarmo.

 

Nel gennaio 2010, il Bollettino degli Scienziati Atomici ha spostato la lancetta dei minuti del suo famoso “Orologio dell’Apocalisse” ( http://it.wikipedia.org(wiki/Orologio_dell’Apocalisse, n.d.t.) su mezzanotte e 1 minuto,  citando uno “stato più propizio per le cose del mondo”. L’orologio segna ora mezzanotte meno 6minuti.  Molti di noi hanno avuto la sensazione, così come il Bollettino, che “siamo pronti a piegare l’arco della storia verso un mondo libero da armi nucleari”.

 

Il 2010 ha visto una certa realizzazione di quelle speranze con la firma e la reale ratifica del Trattato di un Nuovo Inizio tra gli Stati Uniti e la Russia, l’incontro al vertice della Sicurezza Nucleare di  Washington, la Review (vedi:http://www.exportstrategico.org /CTBT/.htm) della Nuova Posizione sul Nucleare degli Stati Uniti e la riuscita adozione di un documento finale in occasione della Conferenza della Review concernente un Trattato di Non proliferazione (NPT) fra 10 anni con decisioni significative circa una zona libera da armi di distruzione di massa (WMDFZ) in Medio Oriente.

 

Temo che il 2011 potrebbe segnare il ritornoalla solita situazione.  In effetti si può notare una significativa diminuzione nella spinta dell’attività multilaterale  sui problemi del disarmo. Le organizzazioni della società civile devono assicurare che questo non avvenga malgrado le costrizioni  di un anno di elezioni negli Stati Uniti, in Russia e in altri luoghi che  appaiono in lontananza. La pace e il disarmo nel mondo non possono diventare ostaggio delle vicende politiche di nessuna nazione.

 

Il piano per il disarmo, specialmente per il disarmo nucleare, contiene un miscuglio di affari non conclusi. Il Trattato Totale di Bando dei Test Nucleari (CTBT), deve ancora  entrare in atto e l’Amministrazione USA deve ancora assicurarne la ratifica da parte del Senato che deve preparare la strada perché  altre 8 nazioni seguano il suo esempio.

 

A Ginevra, l’unico Forum multilaterale di negoziazione per la Conferenza sul disarmo (CD) entra nel secondo anno di paralisi. E’ semplicistico incolpare una nazione per questo stato di cose, mentre ci sono così tanti argomenti che richiedono a gran voce negoziati immediati se soltanto i membri fossero d’accordo ad agire.

 

Circa 200 armi nucleari restano schierate in 5 nazioni dell’Europa occidentale malgrado le politiche dichiarate di alcune di queste nazioni e della loro opinione pubblica. I rapporti tra la NATO e la Russia devono ancora affrontare varie difficoltà in vista e ulteriori riduzioni nucleari da parte della Russia devono ancora essere negoziate insieme ad accordi sullo schieramento dei sistemi BMD. Rimangono inquietanti rischi di guerra spaziale e di guerra cibernetica. I problemi per il programma nucleare della Repubblica Democratica Popolare della Corea continuano a essere scoraggianti. (leggi tutto)

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da Znetitaly

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Londra e la censura dei social network

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UK: la soluzione è bloccare i social media

di Claudio Tamburrino

David Cameron, al ritorno dall’Italia dove si trovava in vacanza allo scoppio delle violenze di Londra, ha accolto il punto di vista della polizia e chiesto la serrata dei social network.

Rimandata, a quanto pare, a data da destinarsi l’analisi delle cause reali dei gravi fatti di violenza che stanno infiammando Londra, il dibattito in Parlamento è si concentrato sul ruolo svolto dai social media e sull’opportunità di bloccarli: “Il grande flusso di informazioni che permettono può essere utilizzato nel bene o nel male – dice Cameron – e in questo secondo caso è opportuno bloccare i social network”.

Pur non specificando come intende farlo, il Primo Ministro britannico ha detto di essere in contatto con la Polizia, i servizi segreti e le aziende di settore per verificare se è possibile o realmente opportuno effettuare blocchi simili almeno nei casi in cui si sia individuata l’organizzazione di un evento violento o l’intenzione di un atto in altro modo criminale. Dice addirittura di aver chiesto alla polizia, che di fatto con l’omicidio del ventinovenne di Tottenham Mark Duggan ha innescato la miccia, se avesse bisogno di nuovi poteri. (leggi tutto)

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Fonte: PuntoInformatico

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Stefano Rodotà: «Questo è un assalto frontale alla Costituzione e al lavoro»

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intervista di Checchino Antonini

«Da  qualunque parte si guardi è una mossa ideologica, un colpo di mano costituzionale, una politica che continua a colpire i più deboli». Al telefono con Liberazione, Stefano Rodotà, giurista, docente emerito alla Sapienza, parla all’indomani degli annunci di Tremonti e Berlusconi sull’anticipo dei sacrifici e sulle manomissioni della Carta e dello Statuto dei lavoratori. Dice, in sostanza, che quelli che insegue il governo sono «interventi depressivi» perché «tolgono potere d’acquisto. L’attacco alla Costituzione è esplicito sia contro l’articolo 41 sia con l’introduzione del vincolo di bilancio. L’obbligo di pareggio, lo ha spiegato anche Boeri alla luce delle recenti difficoltà di Obama, diventa lo strumento per ricattare la politica perché condiziona l’impostazione di bilancio. In Italia s’è insistito molto sulla rigidità imposta dal Patto di stabilità e quest’altra rigidità priva i governi della possibilità di rispondere con strumenti adeguati alle situazioni di difficoltà. Le misure annunciate rendono più difficile il governo dell’economia a meno che non si vogliano prendere ad esempio gli Usa che hanno appena sacrificato ciò che restava del welfare e ridotto l’effetto positivo di una riforma sanitaria non particolarmente esaltante».

Quali potrebbero essere le conseguenze?

S’è detto che questo è in commissariamento del governo Berlusconi da parte della finanza internazionale, dell’alleanza Bce-Merkel-Obama. In realtà così si tende a ridurre lo spazio per la politica. Se l’obiezione è quella che la politica italiana è particolarmente corrotta e dissennata allora il problema dovrebbe essere quello di fare una politica dignitosa. Invece, così si introduce solo un potere di ricatto che viene dai ceti conservatori. Si sostiene che l’articolo 41 freni le imprese. L’articolo 41 – quello per cui l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana – non è un’imposizione “sovietica”, c’è stato in quell’articolo un contributo importante dei liberali. Il riferimento all’utilità sociale è semplicemente la constatazione che nessuna attività possa fare astrazione dal contesto in cui si produce. La Thatcher diceva che la società non esiste. Quell’articolo non ha impedito l’impresa e si attacca per abbandonare il complesso di garanzie che offre la Costituzione. Non è così che si restituisce all’impresa la libertà di muoversi. (leggi tutto)

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Fonte: Liberazione

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