Monthly Archives: Maggio 2022

Vienna 21-23 giugno 2022: Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. “#ItaliaRipensaci Vieni a Vienna”

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Parte la campagna social “#ItaliaRipensaci Vieni a Vienna”

16 maggio 2022

Dal 21 al 23 giugno si terrà a Vienna la Prima Conferenza degli Stati Parti (First Meeting of States Parties, 1MSP) del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, TPNW), il primo strumento internazionale legalmente vincolante che proibisce l’esistenza delle armi nucleari nella loro totalità, approvato nel 2017 presso le Nazioni Unite ed entrato in vigore a gennaio 2021. Attualmente il Trattato è stato firmato da 86 Paesi e ratificato da 60. L’Italia non è ancora tra questi.

In vista di questo appuntamento, “Italia, Ripensaci” chiede al Governo italiano di partecipare come Stato osservatore e di essere dalla parte giusta della storia. Dalla società civile ai governi, tutti sono chiamati a partecipare alla Conferenza 1MSP per confrontarsi sulla minaccia nucleare e il disarmo.

La Conferenza degli Stati Parti è aperta anche agli Stati che non hanno ancora ratificato il trattato. Per loro potrebbe essere un’occasione per partecipare in qualità di osservatori e riconfermare la disumanità delle armi nucleari. La Svizzera, la Svezia e la Finlandia, che non hanno firmato il TPNW, così come la Norvegia e la Germania, membri della NATO, hanno, ad esempio, già annunciato che parteciperanno alla riunione.

Ora più che mai è necessario che gli Stati dialoghino per scongiurare il rischio di escalation e percorrere la via dell’eliminazione totale delle armi nucleari.

L’Italia non può mancare a questo cruciale appuntamento per dare sostegno a una visione di disarmo nucleare globale. Questo non pregiudicherebbe la sua posizione all’interno della NATO, come dimostrato da Germania e Norvegia che hanno già deciso di partecipare.

L’Italia, dunque, ha la possibilità di prendere una posizione che rispecchi la volontà dei cittadini italiani, come conferma un recente sondaggio secondo il quale la maggioranza dei cittadini italiani ritiene che l’Italia debba firmare il Trattato e che le armi nucleari statunitensi dovrebbero essere rimosse dal territorio italiano.

“Italia, ripensaci” non vuole essere uno slogan passivo o tanto meno un atto di giudizio negativo sull’operato delle istituzioni e della politica internazionale italiana. Al contrario, rappresenta un appello proattivo verso istituzioni e rappresentanti italiani per promuovere una visione equilibrata e chiara di sicurezza umana in Italia.

COME PUOI AIUTARCI

Il 21 maggio, a un mese dalla Conferenza, Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo vogliono diffondere l’importanza di questo evento attraverso la campagna di comunicazione “#ItaliaRipensaci Vieni a Vienna”. Chiediamo a ogni persona di manifestare il suo supporto condividendo con creatività il messaggio sui social media taggando Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, mantenendo sempre un profondo rispetto per le persone e per l’ambiente.

Il contributo di ogni singolo individuo sarà un mezzo fondamentale per raggiungere il più vasto numero di persone e far sentire tutti e tutte protagonisti della Conferenza e del vasto movimento per il disarmo nucleare. Invitiamo ogni persona a compiere un primo passo per prendersi la responsabilità affinchè anche l’Italia possa bandire le armi nucleari e la loro minaccia dal mondo.

Desideriamo, infatti, sottolineare come l’adozione del TPNW rappresenti il significativo risultato dell’impegno della società civile internazionale, degli hibakusha, degli scienziati, delle organizzazioni religiose e delle persone comuni, e che proprio a esse è affidato il prezioso compito di sostenere e diffondere l’idea di un mondo libero da armi nucleari.

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Fonte: senzatomica.it

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#ItaliaRipensaci #VieniaVienna

Instagram: @senzatomica_official @retepacedisarmo

Facebook: @Senzatomica @Rete Italiana Pace e Disarmo

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Aaron Swartz e la conoscenza

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“La conoscenza, a differenza della proprietà di un bene fisico, può essere condivisa da molti senza che nessuno si impoverisca”.

(Aaron Swartz)

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Approfondimento

Aaron Swartz

Guerrilla Open Access Manifesto, Aaron Swartz

10 motivi per ricordare Aaron Swartz

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Gli alimenti ultra-lavorati favoriscono il cancro

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Gli alimenti ultra-trasformati (AUT) sono oggetto di un ampio studio francese pubblicato il 15 febbraio sulla rivista medica British Medical Journal (BMJ), dove si esamina il legame tra il consumo di questo tipo di alimento e il rischio di cancro. Questa ricerca, fatta su 104.980 soggetti, suggerisce che un aumento del 10% di alimenti AUT e’ associato ad una crescita del 12% de rischio globale di cancro, essenzialmente al seno, uno dei piu’ frequenti.

Questi ultimi anni i prodotti ultra-trasformati hanno invaso gli scaffali. I piatti dei francesi ne contengono sempre di piu’, aveva gia’ fatto notare l’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation (Anses) a luglio del 2017, in un grande studio, evidenziando una “complesizzazione dell’alimentazione”. Essi rappresentano tra il 25 e il 50% della nostra alimentazione totale, con un apporto energetico del 50% in numerosi Paesi occidentali.

Secondo la classificazione internazionale Nova, gli alimenti sono ripartiti in quattro gruppi in funzione della loro trasformazione industriale, fa sapere l’Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm). Questa definizione e’ stata creata da un gruppo di scienziati diretti dal professor Carlos Monteiro in Brasile.

La categoria “ultra-trasformati” comprende una grande varieta’ di alimenti: barrette di cioccolato, piccoli panini confezionati, bibite zuccherate ed aromatizzate, zuppe liofilizzate, piatti surgelati o pronti da consumare, tutti prodotti trasformati con l’aggiunta di conservanti oltre che di sale (i nitrati, per esempio)… Questi sono preparati con diversi processi industriali. Tra questi anche gli alimenti a cui vengono aggiunti una miriade di coloranti, edulcoranti, emulsionanti o altri additivi alimentari. Per esempio, una conserva di verdure con una semplice aggiunta di sale e’ classificata come trasformata, ma anche un fritto di verdure con salsa inclusa testurizzata, degli esaltatori di sapore o anche degli agenti sbiancanti e ultra-trasformati.

Se gia’ delle ricerche avevano suggerito che gli AUT contribuiscono ad aumentare il rischio di turbe cardio-metaboliche, di obesita’, di ipertensione e la dislipidemia (tasso di lipidi anormali nel sangue), “nessuno studio epidemiologico aveva stabilito il legame tra questi alimenti ed un sovra-rischio di cancro, essenzialmente al seno”, dicono gli scienziati dell’Iserm, dell’Institut national de la recherche agronomique (INRA) e l’équipe di ricerca in epidemiologia nutrizionale (EREN) dell’Universita’ Paris-XIII, che hanno firmato lo studio pubblicato sul BMJ.

Come i ricercatori hanno proceduto?

I ricercatori hanno analizzato i dati di Nutrinet/Santé, creata nel 2009, a partire dai questionari riempiti su Internet per due anni da partecipanti la cui eta’ media e’ sui 43 anni, con il 78% di donne. Dal 2009 al 2017, 2.228 casi di cancro sono stati individuati, 739 dei quali al seno. In virtu’ di questo, sembra che un aumento del 10% di consumi di AUT faccia crescere il rischio di contrarre il cancro di una percentuale globale del 12. I risultati sono stati sistemati rendendo in considerazione dei fattori sociodemografici, l’eta’, il livello di studio, il consumo di tabacco e alcool, la pratica di un’attivita’ fisica, in modo da evitare al massimo gli aspetti confusionali, dice la ricercatrice Mathilde Touvier, che ha coordinato questo studio.

Come spiegare la correlazione?

I prodotti ultra-trasformati “contengono spesso delle quantita’ piu’ elevate di lipidi saturi, sale e zucchero aggiunti, cosi’ come una piu’ debole densita’ di fibre, vitamine e altri micronutrienti”, dicono i ricercatori. Essi sono quindi generalmente di minore qualita’ nutrizionale. L’apporto di questi elementi piu’ zuccherati, piu’ grassi, piu’ calorici, puo’ avere un effetto sulla crescita di peso e sull’obesita’. Si sa che questi sono riconosciuti come maggiore fattore per procurare il cancro, essenzialmente al seno dopo la menopausa. Anche gli alimenti conservati con del sale sono associati ad un maggiore rischio di cancro gastrico. “Inversamente, l’apporto di fibre alimentari diminuisce il rischio di cancro colorettale, con un livello convincente di prove, e potrebbe ugualmente ridurre il rischio di cancro al seno”, prosegue lo studio. Ma la qualita’ nutrizionale non sarebbe la sola in causa. “La trasformazione di alimenti ed in particolare il loro essere cucinati, puo’ produrre dei contaminanti in nuove forme”, cosi’ come accade per la frittura. Anche l’acrillamide -presente essenzialmente nei petali di cereali, nelle patatine fritte e nel pane tostato- che puo’ formarsi durante la cottura a temperatura elevata. Nello stesso tempo, le loro confezioni di plastica sono suscettibili di contenere bisfenolo A, un perturbatore endocrino. Infine, poco meno di 400 diversi additivi sono autorizzati in Europa. Alcuni come il diossido di titanio sono stati classificati “possibilmente cancerogeni per l’uomo” dal Centre international de recherche sur le cancer di Lyon, dopo alcuni studi su dei roditori che hanno fatto loro porre delle serie domande.


Uno studio di osservazione

Si tratta di uno studio di osservazione che merita un’indagine piu’ accurata”, dice il BMJ nel suo editoriale del 15 febbraio, aggiungendo che la parte sempre piu’ importante di questi alimenti “potrebbe parzialmente spiegare l’aumento dell’incidenza delle malattie non trasmissibili, compreso il cancro”. Questo lavoro resta basato sull’osservazione, indicano per loro conto i ricercatori dell’Inserm e di altre istituzioni pubbliche francesi che lo hanno condotto. “Il legame causa/effetto resta da dimostrare”. “E’ uno studio molto importante che solleva la questione della qualita’ nutrizionale degli alimenti e degli elementi che vi vengono aggiunti”, sottolinea il professor Serge Hercberg, che presiede il Programme national nutrition santé e fa parte dei firmatari. “La catalogazione utilizzata qui e’ molto generale. Occorrono piu’ ricerche per confermare questi risultati presso altre popolazioni, affinale la nozione di “trasformazione” degli alimenti, e ugualmente comprendere i meccanismi in gioco”, sottolinea Mathilde Touvier. “Noi stiamo lanciando un grande programma di ricerca sugli additivi alimentari a partire da Nutrinet-Santé in modo da studiare i loro effetti sulla salute, soli o insieme ad altri, per esplorare i potenziali “effetti cocktail”. Per questo stiamo cercando dei nuovi volontari.”

Dei punti di riferimento alimentari aggiornati

In attesa, l’Haut Conseil de la santé publique ha aggiornato i suoi dati alimentari per il futuro Programme national nutrition santé e raccomanda dal 2017 di privilegiare l’uso di prodotti di base. Nello stesso tempo, con le raccomandazioni sull’alimentazione, l’Institut national du cancer (INCa) ha consigliato nel 2016 di “ridurre il consumo di alimenti trasformati salati (insaccati, formaggi…)”. Anche il consumo di carne trasformata e’ classificato come cancerogeno per l’uomo, notava l’INCa alla fine del 2017.

Nel libro “Halte aux aliments ultra-transformés” (éditions Thierry Souccar, 2017),Antohny Fardet, ricercatore e nutrizionista, constata che “l’esplosione di malattie croniche nei Paesi occidentali si e’ manifestata in concomitanza con l’arrivo massiccio degli AUT nei grandi supermercati dopo gli anni 1980”. In conclusione, questo lavoro ritiene che questi legami sono confermati presso altre popolazioni ed altri contesti, “questi risultati suggeriscono che il consumo in rapido aumento degli alimenti ultra-trasformati puo’ portare ad un numero crescente di cancri negli anni a venire”.

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Da: mondoraro.org

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Fonte: “Le Monde” articolo di Pascale Santi

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