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I cibi ultraprocessati sono una minaccia gravissima alla salute

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Cibi ultraprocessati sono ovunque: e faranno danni enormi

E’ quasi impossibile sfuggire loro, e rappresentano ormai più della metà delle calorie che mangiamo: i cibi ultraprocessati sono una minaccia gravissima

Di Gianluca Riccio

Nei paesi maggiormente industrializzati i cibi ultra processati rappresentano oggi il 50% o più delle calorie consumate ogni giorno.

È un dato davvero allarmante, perché si tratta di cibi collegati a molti disturbi di salute. A parte il maggior rischio di obesità, infatti, possono portare a malattie cardiovascolari e demenza.

 

Cibi ultra processati: cosa c’è dentro

I cibi ultra processati sono letteralmente “frankenstein” pieni di vari ingredienti industriali (come emulsionanti, addensanti e aromi artificiali) amalgamati in prodotti alimentari con una serie di processi produttivi.

Le bevande zuccherate, molti cereali per la prima colazione, i recenti hamburger “a base vegetale”: fanno tutti parte del club.

Gli intensi processi industriali usati per produrli distruggono la struttura naturale degli ingredienti e sottraggono molti nutrienti benefici come fibre, vitamine, minerali e sostanze fitochimiche.

Che i cibi ultra processati fossero dannosi era ormai chiaro. Le dinamiche e le cause erano tutte da approfondire, però. Ora, due nuovi studi (di cui uno italiano) mostrano che non basta lo scarso valore nutritivo a spiegare i danni.

Infiammazione perpetua

Nel primo studio, che ha preso in esame oltre 20.000 adulti italiani, i partecipanti che consumano il maggior numero di alimenti ultra processati mostrano un rischio maggiore di morire prematuramente per qualsiasi causa.

Nel secondo studio, che ha preso in esame oltre 50.000 adulti statunitensi, ha rilevato che un elevato consumo di alimenti ultra processati è associato a un maggior rischio di cancro al colon.

L’aspetto più interessante di entrambi gli studi, però, è che i rischi per la salute sono rimasti anche “compensando” con cibi più nutrienti la dieta scadente. In altri termini: potrebbe non bastare l’apporto di nutrimenti corretti a bilanciare i rischi derivati dal consumo di cibi ultra processati.

Ancora più chiaramente: i tentativi dell’industria alimentare di migliorare il valore nutrizionale di questi cibi (magari aggiungendo qualche vitamina in più) potrebbero solo eludere il problema. Quali sono allora i fattori da tenere in considerazione?

I risultati

Lo studio italiano ha riscontrato che i marcatori di infiammazione (come un numero più elevato di globuli bianchi) sono più alti nei pazienti che mangiano più cibi ultra processati.

Il nostro corpo può innescare una risposta infiammatoria per molti motivi, ad esempio se prendiamo un raffreddore o ci tagliamo. L’organismo risponde inviando segnali alle nostre cellule immunitarie (come i globuli bianchi) affinché attacchino eventuali agenti patogeni (come batteri o virus).

Di solito la risposta infiammatoria si risolve abbastanza rapidamente, ma alcune persone possono sviluppare un’infiammazione cronica in tutto il corpo. Questa infiammazione può causare danni ai tessuti ed è coinvolta in molte malattie croniche, come il cancro e le malattie cardiovascolari.

Cibi ultra processati: più che alimenti, corpi estranei

Molti studi hanno ormai rilevato che le diete scorrette possono aumentare l’infiammazione nell’organismo e il maggior rischio di malattie croniche.

Il legame tra i segni di infiammazione e il consumo di cibi ultra processati è significativo. Alcuni ricercatori hanno teorizzato che questi alimenti aumentano l’infiammazione perché vengono riconosciuti dall’organismo come estranei, proprio come un batterio invasore.
L’organismo reagisce quindi con una risposta infiammatoria che è stata definita “febbre da fast food”. Il risultato? Un aumento dell’infiammazione in tutto il corpo.

Il dato è comune sia allo studio italiano che a quello americano.

Il futuro? Coscienza e mercato

Dal momento che le risposte infiammatorie sono programmate nel nostro corpo, il modo migliore per evitare che ciò accada è quello di non mangiare affatto cibi ultra processati.

Una sfida davvero proibitiva, dato che si tratta di alimenti studiati specificamente per essere “appetibili” e attraenti.

Anche alcune diete a base vegetale, ricche di alimenti naturali e non trasformati (come la dieta mediterranea), hanno dimostrato di essere antinfiammatorie.

Servirà la volontà e l’organizzazione di molte associazioni di settore, unita all’iniziativa di enti governativi per pianificare un futuro meno pesante sul piano sanitario e più vicino al nostro organismo.

In mancanza di interventi e all’attuale tasso di crescita del consumo di cibi ultra processati, il tasso di mortalità per malattie croniche e cardiovascolari aumenterà a dismisura.

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Fonte: FUTUROPROSSIMO

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“Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics” | Le linee guida per l’alimentazione a base vegetale dall’infanzia all’adolescenza

IL PIATTOVEG JUNIOR, LE LINEE GUIDA ITALIANE PER L’ALIMENTAZIONE A BASE VEGETALE DALL’INFANZIA ALL’ADOLESCENZA, PUBBLICATE SUL ‘JOURNAL OF THE ACADEMY OF NUTRITION AND DIETETICS’

A breve distanza dalla pubblicazione sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics dell’articolo “VegPlate: a Mediterranean-based Food Guide for Italian Adult, Pregnant, and Lactating Vegetarians” che illustrava il “PiattoVeg”, la guida pratica per elaborare diete a base vegetale per l’adulto e la donna in gravidanza e allattamento, lo scorso 30 agosto, la stessa rivista scientifica, organo della società scientifica più influente a livello mondiale nel campo della nutrizione umana, fondata nel 1917 in Ohio, ha pubblicato le linee guida per l’alimentazione plant-based per bambini, firmate dagli stessi autori. L’Academy, nata con la mission di migliorare la salute delle persone, coniugando ricerca scientifica ed educazione alimentare rivolta al pubblico, conta attualmente oltre 100.000 professionisti della nutrizione tra i suoi membri.

Con il titolo “Planning well-balanced vegetarian diets in infants, children and adolescents: the VegPlate Junior”, l’articolo si presenta come una guida pratica per elaborare diete a base vegetale ottimali per bambini, dall’infanzia fino all’adolescenza.

Autori dell’articolo, così come del precedente, sono: la dr.ssa Luciana Baroni, il prof. Maurizio Battino, la dr.ssa Silvia Goggi.

La dr.ssa Luciana Baroni è medico specialista in Neurologia e Geriatria con un Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica; ha ideato il metodo nel 2015, descritto in vari libri editi da Sonda (Il PiattoVeg, 2015; Il PiattoVeg_Mamy, 2015; Il PiattoVeg Junior, 2016).

Il Prof. Maurizio Battino è Professore Associato all’Università Politecnica delle Marche e direttore del Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana della medesima Università.

La dr.ssa Silvia Goggi è medico specialista in Scienza dell’Alimentazione presso la casa di Cura San Pio X – Humanitas di Milano, dove è attivo l’ambulatorio Babygreen dedicato alle famiglie vegetariane.

Gli autori dell’articolo sono tutti membri di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV. L’associazione si è impegnata nella diffusione e applicazione delle linee guida del PiattoVeg sia nella normale attività di informazione al pubblico che nell’ambito scientifico: in Italia attraverso vari corsi di aggiornamento e formazione e il Master Universitario di Dietetica e Nutrizione Vegetariana attivo presso l’Università Politecnica delle Marche, la diffusione dei libri della serie Il PiattoVeg, dell’omonimo opuscolo e attraverso il sito web dedicato (www.piattoveg.info); a livello internazionale con la traduzione del sito in inglese (www.vegplate.info) e del Master sopracitato tradotto in inglese, spagnolo e portoghese e infine con gli articoli scientifici pubblicati dal Journal dell’AND.

La pubblicazione del metodo del PiattoVeg Junior in una rivista scientifica internazionale peer-reviewed così prestigiosa equivale di fatto a riconoscere il metodo del PiattoVeg anche per i bambini e gli adolescenti come linee guida valide per la formulazione di una dieta ottimale basata su ingredienti vegetali per i bambini fin dallo svezzamento, per continuare con ragazzi e adolescenti fino ai 18 anni. Un ulteriore riconoscimento dell’attività continuativa di SSNV di ricerca e studio, di divulgazione scientifica e informazione, oltre che di formazione e aggiornamento dei professionisti dell’alimentazione e della salute.

Questa guida dimostra come, consumando gli alimenti vegetali di tutti i gruppi (cereali, legumi e derivati, frutta secca e semi oleosi, verdure, frutta, oli) nelle quantità suggerite per le diverse fasce d’età, sia possibile raggiungere i fabbisogni di tutti i nutrienti come indicato dai LARN, i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione Italiana.

L’assunzione di latticini o uova è superflua e opzionale per il raggiungimento di tali fabbisogni e non è stata considerata per l’elaborazione di queste linee guida, in quanto non necessaria.

Il numero di persone che hanno scelto un’alimentazione vegetariana, ovvero che hanno escluso carne, pesce e derivati dalla propria alimentazione è in rapido aumento in Italia come nel resto d’Europa, specie nella variante 100% vegetale. Le famiglie che scelgono questa dieta naturalmente la estendono anche ai figli: si tratta per la maggior parte di genitori informati e consapevoli, ma che ancora fanno fatica a trovare professionisti preparati e aggiornati sull’alimentazione vegetale, dove purtroppo sono ancora diffusi pregiudizi e cattiva informazione. Alla luce invece proprio della crescita del numero di persone che seguono un’alimentazione basata sui vegetali, incluse famiglie con figli, è di fondamentale importanza la diffusione a tutti i professionisti interessati di queste linee guida.

Così come nella versione per adulti, il VegPlate Junior è rappresentato graficamente da un piatto, diviso in sei spicchi corrispondenti ai sei gruppi alimentari vegetali: cereali, legumi e derivati, frutta secca e semi oleosi, verdure, frutta, oli. Ciò che salta subito all’occhio è l’abbondanza di alimenti raccomandati, in contrasto con certe descrizioni di questa dieta come restrittiva e monotona. Per i bambini dai 6 a 12 mesi la rappresentazione grafica include anche un settimo spicchio, quello del latte materno o, in sua assenza, del latte di formula.

Per ogni gruppo è stata calcolata la dimensione media e la composizione nutrizionale di una “porzione” e per i diversi fabbisogni calorici è stato stabilito il numero di porzioni per ciascun gruppo utili a raggiungere l’adeguatezza della dieta, vale a dire il raggiungimento dei fabbisogni nutrizionali, anche quelli spesso additati – a torto – come carenti nelle diete a base vegetale: proteine, ferro, calcio.

Conoscendo l’età del bambino o dell’adolescente, seguendo le indicazioni del PiattoVeg a loro dedicato, i professionisti della salute che seguono il bambino (pediatra, nutrizionista, dietista) possono costruire in pochi minuti un menù giornaliero o settimanale perfettamente adeguato senza la necessità di fare ulteriori calcoli.

La vitamina B12 è l’unico nutriente che va assunto sotto forma di integratore (da colture batteriche), sia nel caso di una dieta vegana che nel caso di una dieta latto-ovo-vegetariana (d’altra parte anche gli onnivori la assumono solo grazie agli integratori aggiunti ai mangimi degli animali). La vitamina D, anch’essa rappresentata al centro del piatto, dipende dall’esposizione ai raggi solari e non dall’alimentazione: indipendentemente dal modello alimentare seguito è un nutriente a cui porre attenzione.

Gli alimenti scelti per la composizione del piatto sono derivati dalla tradizione mediterranea, tutti disponibili nel nostro territorio. Dal momento che oggi si sa che una dieta è tanto più sana quanto più è ricca di alimenti vegetali, il VegPlate può servire come base per pianificare qualsiasi tipo di dieta.

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Fonte: Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSVV)

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Le linee guida del PiattoVeg pubblicate sulla rivista dell’Academy of Nutrition and Dietetics americana

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PUBBLICATO SULLA PRESTIGIOSA RIVISTA DELL’ACADEMY OF NUTRITION AND DIETETICS AMERICANA, L’ARTICOLO DEDICATO ALLE LINEE GUIDA DEL PIATTOVEG PER LA DIETA PLANT-BASED MEDITERRANEA

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Milano, 30 novembre. Pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica internazionale un articolo che illustra il “PiattoVeg”, la guida pratica per elaborare in pochi minuti diete a base vegetale nutrizionalmente ottimali per l’adulto e la donna in gravidanza e allattamento.

Con il titolo “VegPlate: a Mediterranean-based Food Guide for Italian Adult, Pregnant, and Lactating Vegetarians” l’articolo è stato pubblicato on-line il 21 novembre sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics (tra gli articoli in-press), l’organo della società scientifica più influente a livello mondiale nel campo della nutrizione umana, fondata nel 1917 in Ohio.

L’Academy, nata con la mission di migliorare la salute delle persone, coniugando ricerca scientifica ed educazione alimentare rivolta al pubblico, conta attualmente oltre 100.000 professionisti della nutrizione tra i suoi membri.

Autori dell’articolo sono: la dr.ssa Luciana Baroni, medico specialista in Neurologia e Geriatria con un Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica; la dottoressa Baroni ha ideato il metodo nel 2015, descritto in un libro edito da Sonda (Il PiattoVeg, 2015).

Il Prof Maurizio Battino è Professore Associato all’Università Politecnica delle Marche e direttore del Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana della medesima università.

La dr.ssa Silvia Goggi è medico del servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’ospedale Sacco di Milano.

A vario titolo, gli autori dell’articolo sono tutti membri di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV. L’associazione si è impegnata nella diffusione e applicazione delle linee guida del PiattoVeg sia nella normale attività di informazione al pubblico che nell’ambito scientifico: in Italia attraverso vari corsi di aggiornamento e formazione e il Master Universitario di Dietetica e Nutrizione Vegetariana attivo presso l’Università Politecnica delle Marche, la diffusione dei libri della serie Il PiattoVeg e dell’omonimo opuscolo e il sito web dedicato (www.piattoveg.info); a livello internazionale con la traduzione del sito in inglese (www.vegplate.info) e del Master sopracitato tradotto in inglese e in spagnolo e infine con l’articolo scientifico ora pubblicato dal Journal dell’AND.

La pubblicazione del metodo del PiattoVeg in una rivista scientifica internazionale peer-reviewed così prestigiosa equivale di fatto a riconoscere il PiattoVeg come linee guida italiane valide per la formulazione di una dieta ottimale basata su ingredienti vegetali. Un importante riconoscimento anche dell’attività continuativa di SSNV di divulgazione scientifica in questo ambito.

Il PiattoVeg, che privilegia una dieta 100% vegetale, è utilizzabile da chiunque desideri aderire alla tradizione mediterranea, quindi italiana per antonomasia. Fornisce indicazioni dettagliate sulle quantità precise di alimenti vegetali da consumare a partire dai diversi gruppi alimentari, per le diverse fasce di fabbisogno calorico, per gli adulti e per donne in gravidanza e allattamento. Gli alimenti scelti per la composizione del piatto sono quelli derivati dalla tradizione mediterranea, tutti disponibili nel nostro territorio: cereali, cibi proteici come legumi e derivati, verdure, frutta, frutta secca e semi, olio d’oliva e di semi.

Gli alimenti di origine animale come latticini e uova sono opzionali, vale a dire non necessari per il raggiungimento del fabbisogno quotidiano raccomandato dei nutrienti. Non sono stati infatti inclusi nei calcoli per determinare la composizione nutrizionale degli schemi di assunzione del sistema delle porzioni del PiattoVeg. Poiché non sono necessari per raggiungere l’adeguatezza nutrizionale della dieta, se consumati il loro utilizzo va limitato, al fine di aderire al più importante criterio di una dieta vegetariana standard, che prevede il consumo variato dei cibi che appartengono a ciascun gruppo.

Il numero di persone che hanno scelto un’alimentazione vegetariana, ovvero che hanno escluso carne, pesce e derivati dalla propria alimentazione è in rapido aumento in Italia come nel resto d’Europa, specie nella variante 100% vegetale.

Il PiattoVeg mostra come sia assolutamente possibile un’alimentazione completamente basata sui vegetali, anche in gravidanza e allattamento, fornendo precise indicazioni sulle quantità di alimenti da consumare, cosicché anche i medici e gli operatori sanitari non esperti sul tema possano agevolmente consigliare in modo corretto i propri pazienti; qualunque professionista (medico, dietista, nutrizionista), conoscendo il fabbisogno calorico del paziente, può realizzare in pochi minuti una dieta a base vegetale ottimale. Dal momento che oggi si sa che una dieta è tanto più sana quanto più è ricca di alimenti vegetali, il VegPlate può servire come base anche per pianificare diete onnivore.

Nel mondo sono state proposte alcune guide alimentari per vegetariani (sia vegani che latto-ovo-vegetariani), la maggior parte rappresentate graficamente da una piramide, con le indicazioni generiche sulle quantità di alimenti da consumare per ciascun gruppo alimentare.

Solo nel 2005 è stata realizzata la prima guida per vegetariani italiani, la VegPyramid, messa a punto dalla dr.ssa Baroni, pubblicata nel 2010 su una rivista internazionale (VegPyramid: a proposal for a Vegetarian Food Guide for Italian people, Mediterranean Journal of Nutrition and Metabolism, vol. 3, no. 1, pp. 71-80, 2010). La VegPyramid si basava sui “Livelli di Assunzione di Riferimento dei Nutrienti” per la popolazione italiana (i LARN) validi fino al 2014, permettendo appunto di convertire le raccomandazioni relative alle quantità di energia e nutrienti da assumere in quantità e tipo di cibo. Con la pubblicazione dei nuovi LARN, nel 2014, è stato necessario rivedere la struttura della guida, e la revisione ha coinvolto non solo i contenuti ma anche la grafica. Così è nato il PiattoVeg, disponibile come libro dal 2015 (Sonda Edizioni) e come sito www.piattoveg.info, in forma non più di piramide, ma rappresentato graficamente da un piatto, diviso nei sei spicchi corrispondenti ai sei gruppi alimentari fondamentali dell’alimentazione vegetariana.

Per ogni gruppo è stata calcolata la quantità di cibo da assumere per soddisfare l’adeguatezza della dieta, indicata come numero di porzioni. L’assunzione delle quantità di cibi proposte dal PiattoVeg soddisfa i LARN 2014 per i macro e i micronutrienti per l’adulto, incluse le fasi di gravidanza e allattamento. L’attenzione nei confronti dei pochi nutrienti critici (che sono critici per tutti i tipi di alimentazione, non solo per quella vegetariana) completa l’adeguatezza della dieta. Una volta noto il fabbisogno calorico del soggetto adulto/donna in gravidanza o allattamento, il VegPlate fornisce il numero esatto di porzioni da consumare per ciascun gruppo, in modo che sia il professionista della salute sia il soggetto vegetariano possano costruire in pochi minuti un menù giornaliero o settimanale adeguato senza a necessità di fare ulteriori calcoli.

Risorse disponibili:


In italiano:

– il sito www.PiattoVeg.info

– l’opuscolo Il PiattoVeg

– I libri delle Edizioni Sonda: Il PiattoVeg, Il PiattoVeg_Mamy, Il PiattoVeg Junior, Il PiattoVeg_50+


In inglese:

– l’articolo sul Journal dell’AND, in modalità open access, accessibile quindi gratuitamente dal sito della rivista: http://jandonline.org/article/S2212-2672(17)31397-7/fulltext

– il sito www.VegPlate.info

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