Monthly Archives: Novembre 2010

Il sangue verde: dal cinema alla rete

Col ritorno degli immigrati in cerca di lavoro nei campi a Rosarno riapre anche la mensa di “Mamma Africa”: così è soprannominata Norina, una signora di 83 anni che, dal 1991, ha dato vita a un ristorante che ogni domenica offre un pasto caldo ai lavoratori immigrati della zona. La “mensa di Mamma Africa” era stata distrutta dai vandali dopo gli scontri di gennaio a Rosarno.

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Mamma Africa

Rosarno- Norina (mamma Africa) tra i suoi ragazzi.

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Una buona notizia, come tante positive o negative, che difficilmente arrivano sui media ufficiali, e che invece possiamo trovare su Osservatorio Braccianti, un nuovo portale che ospita le segnalazioni e le notizie relative alle condizioni dei lavoratori agricoli immigrati in Italia.
L’iniziativa è nata in seguito all’uscita del documentario Il sangue verde di Andrea Segre, un racconto delle condizioni di degrado e ingiustizia in cui vivono quotidianamente migliaia di braccianti africani sfociate nelle manifestazioni di rabbia del gennaio 2010.
La ribellione degli immigrati ha messo a nudo un sistema economico e di sfruttamento fortemente influenzato dal potere mafioso della ’Ndrangheta.
L’osservatorio Braccianti vuole essere la prosecuzione di questo percorso di denuncia ed informazione, innescato dagli immigrati e testimoniato dal film di Segre, che può contribuire al rafforzamento della società civile contro il razzismo, lo schiavismo e la mafia.
Il portale, ospitato da ZALAB, offre una visione geografica aggiornata, che può essere direttamente implementata da chiunque abbia informazioni, testimonianze, foto, video da segnalare, provenienti da testate giornalistiche, tv, weblog e siti informativi, o dalla osservazione diretta del fenomeno.

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Fonte: CINEMAFRICA

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Approfondimento:

Rosarno: chi ha paura dell’uomo nero

Rosarno: un contesto di crisi umanitaria

Anche a Rosarno una “Mama Africa”

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Firenze: Appello per un “Fondo di emancipazione sociale”

Comunità delle Piagge Appello alla città di Firenze

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appello.

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L’accoglienza non può essere né monetizzata né mercificata. Se una persona vive in uno stato di emergenza ha il diritto di essere accolta senza dover tirar fuori un euro dalle proprie tasche, perennemente vuote.
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Se è vero, come è vero, che le istituzioni hanno il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto l’eguaglianza tra cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona” (art. 3 della Costituzione), a nessuna persona in difficoltà può essere imposto un contributo economico per essere accolta in un posto caldo dove passare la notte. Obbligandola di fatto, per raccogliere il denaro necessario, a compiere atti stigmatizzati dall’istituzione stessa, come l’accattonaggio o il lavoro nero. Nessun presunto percorso pedagogico di inserimento può esistere sotto la pressione di un ricatto, per di più ammantato da una presunta dignità istituzionale.
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A Firenze, secondo i dati Istat rielaborati nel 2009 dall’Osservatorio della Società della Salute, gli abitanti sono 365.000: di essi circa 10.000 vivono in una situazione di povertà relativa, mentre 5.000 versano in condizioni di povertà assoluta. Crediamo pertanto, e ci appelliamo all’amministrazione comunale e ai fiorentini e alle fiorentine tutte, di restituire ciò che è stato tolto agli ultimi e alle ultime, affinché possano tornare a vivere con dignità.
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Proponiamo pertanto che l’amministrazione comunale adotti, sostenga e promuova una campagna affinché ogni cittadino/a residente nella città di Firenze, che abbia un reddito superiore ai 1.000 euro netti mensili (ovvero oltre la soglia di povertà relativa), possa versare un euro al mese per la costituzione di un “Fondo di emancipazione sociale” utile a produrre opportunità di lavoro per le decine di persone che sono costrette a vivere sulla strada a causa di gravi vicende personali, dei tagli del governo sulla spesa sociale, per l’inadeguatezza dei servizi pubblici. Un fondo, ma è solo un esempio, che possa retribuire nel pieno rispetto della legge coloro che utilizzano le strutture d’accoglienza per lavori di pulizia e di cura del luogo stesso che li ospita.
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Tutto ciò è possibile. Niente di utopico. Il microcredito piaggese – che nasce e cresce grazie al principio morale “Se hai, hai per dare” – ha raccolto oltre 150.000 euro in uno dei quartieri più poveri della città grazie a piccoli versamenti, anche solo di 25 euro. Con quei denari, che costituiscono il “Fondo etico e sociale delle Piagge”, oltre 100 persone e famiglie con difficoltà economiche hanno potuto far fronte alle emergenze, fuggire dall’usura, recuperare una dignità perduta. Se questo è stato possibile ai margini della città, dove le risorse sono ridottissime, sarà certamente possibile costituire, con la partecipazione di tutti, un “Fondo di emancipazione sociale” per chi ne ha bisogno. A partire da subito.
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Per questo ti chiediamo di aderire a questo appello, di girarlo ai tuoi conoscenti, di parlarne in famiglia, sul luogo di lavoro, a scuola e ovunque sia possibile appellarsi al senso di solidarietà dei fiorentini e delle fiorentine. Questo è il link da far girare http://bit.ly/uneuro.
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Grazie per il tuo impegno a difesa della dignità degli ultimi.
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Alessandro Santoro e la Comunità delle Piagge
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Le Piagge, Firenze, 21 novembre 2010
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Black & White – Castel Volturno: L’uomo multiculturale costruirà il mondo!

“Più in là”

Corso di Formazione 2010-2011

Black and White Onlus – Missionari Comboniani
Castel Volturno (CE)

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Vivere a Castel Volturno non è una cosa semplice.  Il rischio maggiore è forse quello di dare giudizi affrettati senza fare lo sforzo di capire la complessità di questo territorio, i meccanismi che vi si intrecciano, i dolori che lo attraversano e le risorse e possibilità che vi rimangono latenti.

Per chi opera nel sociale,  per tutti quelli che tentano di camminare con i migranti e con gli Italiani, per chi lotta ogni giorno per migliorare questo spazio, c’è bisogno di un tempo di approfondimento, riflessione e ricerca, perché non si può semplificare e generalizzare senza il rischio di costruire giudizi affrettati.

Il Percorso non tende a dare risposte ma tutt’al più stimolare domande, confondere certezze, scardinare convinzioni e prassi dell’agire sociale.

E’ indirizzato a chi opera nel sociale ma anche a tutte le persone interessate a capire un po’ di più la realtà migrante e creare spazi di convivenza e di conoscenza.

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PROGRAMMA:

Martedì 23 Novembre

“Quali sono i problemi di Castel Volturno?” –  Interviene: Rosaria Capacchione, giornalista de Il Mattino

Martedì 14 Dicembre

“Vivere a Castel Volturno, problemi e… risposte?  – Intervengono: Anthony Oduah, Appiah Kwasi,  P. Antonio Bonato, immigrati e Miss. Comboniano

Martedì 18 Gennaio

“Lo sfruttamento dell’Africa” –  Interviene: P. Alex Zanotelli, missionario Comboniano

Martedì 22 Febbraio
“La ‘Cosa’ colonizzata diventa uomo nel processo stesso per il quale essa si libera” –  Interviene: Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta

Martedì 22 Marzo
“Il gioco del gatto e del topo. Come fa un immigrato ad entrare in Italia legalmente?  La legislazione in materia di immigrazione” –  Interviene Fabio Basile, CSAex canapificio di Caserta

Martedì 19 Aprile
“Babele e Pentecoste. Racconti e pratiche delle differenze a contatto” – Interviene: Valerio Petrarca, antropologo Univ. Federico II

Martedì 18 Maggio
“Le seconde Generazioni. Risorse e sfide educative” –  Interviene: Equipe del Mammut, progetto nazionale di  ricerca e azione, Scampia (Na)

Martedì 21 Giugno
“La famiglia migrante” –  Interviene: Adela Gutierrez, psicologa S. Gallicano

Martedì 5 Luglio
“Il benessere dei migranti”. L’esperienza di un medico di frontiera” –  Interviene: Dr. Gianni Grasso, medico Ass. Jerry Masslo

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Gli incontri si terranno  a Castel Volturno presso la “Casa del Bambino”  alle ore 18.00.

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Per info:

combonianicastelvolturno@gmail.com   –   blackandwhitecv@gmail.com

www.neroebianco.org

Filippo Mondini      333 7322892
Margherita Prisco  0823853283
P. Antonio Bonato  3316330784

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