Daily Archives: 18/02/2011

Perché Sanremo è Sanremo!

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di Marco Vukic


Fonte: vukicblog

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Ecuador, sentenza storica contro Chevron

L’Amazzonia e i suoi abitanti vittime dell’inquinamento sfrenato prodotto dalla multinazionale del petrolio saranno risarciti a suon di milioni.

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di Stella Spinelli

La giustizia ecuadoriana ha condannato lunedì la Chevron a pagare una multa milionaria per i danni ambientali provocati all’Amazzonia ecuadoriana durante tredici anni di trivellazioni a opera della Texaco, compagnia che la multinazionale Usa ha acquisito nel 2001. Una sentenza storica, che ripagherà di anni di sofferenze e malattie, lotte e speranze le tante famiglie colpite da questo disastro. Scarti di petrolio mischiati a velenosi agenti chimici lasciati in pozzi a cielo aperto sono filtrati nel terreno, impregnandolo, distruggendo coltivazioni e contaminando la vita di tanta gente. Che si è ammalata ed è morta per le conseguenze riportate.

Il giudice che ha emesso la sentenza, Nicolás Zambrano, ha dichiarato che la compagnia petrolifera dovrà versare 8.646 milioni di dollari per danni ecologici, più un dieci percento per i danni provocati alle comunità colpite. Una cifra che il battagliero avvocato Pablo Fajardo, l’uomo cresciuto con i piedi nelle pozze nere di Sucumbíos, laureatosi in legge solo per farla pagare alla Texaco e grazie al supporto morale ed economico della comunità vittima della multinazionale, ha definito “irrisoria, ma significativa“, visto che la difesa aveva richiesto ben 27 miliardi di dollari. “Abbiamo combattuto giuridicamente per ottenere che l’impresa Chevron, prima Texaco, risponda del suo crimine e paghi per riparare il danno ambientale provocato. È chiaro che si tratta di una somma insignificante rispetto al reale crimine commesso, un crimine ambientale sì, ma anche culturale e umano. Resta comunque il fatto che siamo di fronte a un vero passo avanti verso il trionfo della giustizia”.  (leggi tutto)

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Fonte: PeaceReporter

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Wikileaks: Afghanistan, servilismo bipartisan

I cablo di WikiLeaks pubblicati da Repubblica e L’Espresso non svelano nulla di nuovo riguardo all’asservimento del governo Berlusconi agli Usa, e celano una realtà scomoda per il Pd.

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di Enrico Piovesana

I cablo di WikiLeaks pubblicati da Repubblica e L’Espresso non solo non svelano nulla di nuovo riguardo all’asservimento del governo Berlusconi all’alleato statunitense, ma celano una realtà scomoda per il gruppo editoriale di riferimento del Pd: ovvero che il precedente governo Prodi non fu da meno in termini di servilismo verso gli Usa, con l’aggravante che tutto veniva fatto in segreto.

Non era un mistero che il Cavaliere e il suo scudiero Ignazio, pur di non perdere il sostegno della Casa Bianca, siano stati più lealisti del re, mettendosi sull’attenti e rispondendo signorsì ad ogni ordine del Pentagono: lo si è sempre saputo.
PeaceReporter
, come tutta la grande stampa nazionale, ha raccontato ogni tappa di questa triste storia.

Nel maggio 2008, il neo-insediato governo Berlusconi inviava un chiaro messaggio alla Casa Bianca, dove ancora sedeva Bush: ”L’Italia è pronta a discutere con la Nato la revisione dei caveat al fine di garantire una maggiore efficacia e flessibilità di impiego delle nostre truppe”.

Una ”accresciuta disponibilità” dell’Italia a combattere per gli americani che veniva confermata un mese dopo, a giugno, in occasione della visita romana di Bush: Frattini e La Russa annunciavano il ”rafforzamento” del contingente italiano e una maggiore ”flessibilità” del loro impiego con la rimozione del caveat che prevedeva il preavviso di 72 ore per l’impiego bellico delle nostre truppe.  (leggi tutto)

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Fonte: PeaceReporter

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