Daily Archives: 12/02/2011

La Russa e la nonviolenza

Il popolo egiziano riesce a cacciare Mubarak con una rivoluzione nonviolenta mentre  il ministro La Russa riesce a cacciare  il giornalista di Anno Zero solo con dei calci! Ennesima manifestazione insofferente e violenta da parte del ministro della Difesa.

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WebTheatre: da Napoli a Los Angeles

Situazioni surreali a bordo di un’auto, pillole di improvvisazione incardinate su una sceneggiatura solida. Travel Companions è una serie italiana che piace anche negli USA

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di G. Niola

Qualche anno fa Chris Anderson, l’uomo della coda lunga e il direttore di Wired US, in mezzo ad un articolo lunghissimo scriveva, senza dargli troppa importanza, due righe che sono rimaste impresse a molti per l’evidente acume profetico. In quelle righe descriveva un probabilissimo scenario futuro in cui, tenendo ferma l’evoluzione dei mezzi di produzione (più economici e più professionali) e di distribuzione (ubiqui e per tutti) caratteristici del connubio rete e tecnologie digitali, tutti gli abitanti del Pianeta nel corso della vita avrebbero, in media, scritto un libro, composto una canzone o girato un film. L’idea non era solo che produrre è più facile e distribuire ancora di più, ma che è in atto un cambio di mentalità tale da declinare quelle forme di produzione in versioni più spartane (ma non per questo meno valevoli!) e quindi alla portata di tutti, anche di chi non faccia questo di lavoro.

In seguito l’allora inesistente produzione audiovisuale per la rete ha puntualmente preso anche questa direzione oltre a quelle più pulite, patinate e professionali. Neanche a dirlo, è la sua dimensione più selvaggia e interessante. Abbiamo visto le disavventure di Scotty (girate di straforo), le idee di Willwoosh (realizzate, almeno inizialmente, nel tempo libero) e addirittura progetti che professionisti del cinema e della tv hanno realizzato nel tempo libero.

E proprio quella della produzione nel tempo libero da parte di persone che solitamente hanno un altro lavoro è una scelta talmente radicata e sensata, nel mondo delle serie per la rete, che anche prodotti solo apparentemente da dilettanti e realizzati per se stessi sono estremamente valutati. A dimostrarlo è il successo internazionale di Travel Companions, una serie italiana arrivata ormai alla seconda stagione che pare essere apprezzata anche oltreoceano.

La serie, a metà tra preparazione e improvvisazione, ha al centro due colleghi di lavoro che condividono un’auto e ogni mattina vanno al lavoro insieme. Ferdinando Carcavallo e Luca Napoletano interpretano più o meno se stessi in piccoli sketch finzionali, alle volte anche totalmente surreali, che come si conviene hanno un tono comico e spesso sono talmente brevi da risultare estremamente diretti e sinceri.  (leggi tutto)

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Video:  Quo vadis?

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Fonte: PuntoInformatico

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Morti in carcere: Pavia settimo suicidio del 2011

OSSERVATORIO PERMANENTE SULLE MORTI IN CARCERE

Radicali Italiani, Associazione “Il Detenuto Ignoto”, Associazione “Antigone”

Associazione A “Buon Diritto”, Redazione “Radiocarcere”, Redazione “Ristretti Orizzonti”

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Ristretti Orizzonti , 12 febbraio 2011

L’uomo non era tossicodipendente, sembra esclusa l’ipotesi che sia morto per un “incidente” occorso nel tentativo di “sballarsi” con il gas butano. Da inizio anno salgono a 7 i suicidi in carcere e a 13 il totale dei detenuti morti.

Jon R. aveva 38 anni, era di origini romene. Ha aspettato che i compagni di cella uscissero per l’ora di socializzazione. Una volta rimasto solo con le sue angosce ha messo in pratica il suo proposito disperato, che forse covava da tempo. Ha inalato il gas della bomboletta che viene data ai detenuti per cucinare e si è infilato un sacchetto di plastica in testa, per aumentarne gli effetti. Il giovane detenuto, un romeno di 38 anni, è morto in pochi minuti. I compagni di cella, al ritorno, lo hanno trovato steso per terra, vicino alla branda. Ormai senza vita. I medici del 118, subito allertati, hanno fatto il possibile per salvarlo, ma per il ragazzo non c’è stato niente da fare. Inutile il trasporto in ospedale.

Era arrivato nel carcere di “Torre del Gallo” un mese fa, proveniente da un altro istituto penitenziario. Era recluso nel reparto “protetti”, riservato a chi deve scontare pene per reati ritenuti “infamanti” dagli altri carcerati. Infatti l’uomo era in carcere per violenza sessuale. Non si conoscono i motivi del gesto, ma pare che da giorni fosse in uno stato di prostrazione dovuto proprio alle accuse per cui era detenuto, ma i compagni e gli agenti di polizia penitenziaria non immaginavano che sarebbe arrivato a un gesto così estremo.

Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. I vertici del carcere hanno avvisato il magistrato di turno in Procura, che si è recato sul posto per valutare il caso. “Non siamo ancora in grado di dire niente, gli accertamenti sono in corso”, si limita a dire il direttore del carcere, Jolanda Vitale. Mentre il provveditore regionale agli istituti penitenziari, Luigi Pagano, spiega: “Il detenuto è rimasto solo per un breve momento, mentre gli altri compagni stavano tornando dall’ora di socializzazione. Il fatto è che basta inalare il gas per pochi minuti perché questo abbia effetti letali. La crisi respiratoria che ne deriva diventa irreversibile”. (leggi tutto)

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Fonte: Ristretti Orizzonti

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