Monthly Archives: Novembre 2010

Meglio tardi che mai! Revisione del trattato di amicizia tra Italia e Libia

Ma la polizia libica a quali ordini risponde?  Quale trattamento è riservato agli uomini e alle donne respinti in Libia?  Che fine fanno questi poveri disperati?  (madu)

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Merce in cambio di vite

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Approvata ieri dalla Camera una mozione per la revisione del trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia, che mette in discussione un accordo scellerato che non tiene conto del diritto internazionale e comunitario e non rispetta i diritti umani dei migranti richiedenti asilo.Per quanto la mozione giunga in ritardo rispetto a tutte le denunce di abusi e maltrattamenti fatti fino ad oggi dalla società civile italiana e dalle autorità internazionali e sia evidentemente spinta dall’esigenza di riequilibrare politiche interne, riconosciamo la fondamentale importanza di questo risultato.
Ci auguriamo che l’esito effettivo sia – come previsto – l’introduzione di procedure di controllo delle operazioni di contrasto dell’immigrazione clandestina e l’adozione di ogni iniziativa utile volta ad acquisire notizie certe sulle condizioni e la destinazione dei richiedenti asilo in Libia, anche – come recita la mozione stessa – “attivandosi con il Governo libico per consentire l’invio di una delegazione parlamentare italiana in visita ai centri di detenzione libici”.

Gli autori e la produzione di “Come un uomo sulla terra” continuano, con questo e con altri film,  a denunciare le situazione di ingiustizia e discriminazione e le violenze subite da migliaia di migranti quotidianamente.

Fonte: Come un uomo sulla terra

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Approfondimento:

Testo completo della Mozione

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George W. Bush, l’autobiografia del peggior presidente

Bush difende la guerra in Iraq e ammette di aver autorizzato la tortura.

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Secondo una prassi comune a molti ex presidenti e uomini di potere che hanno lasciato i posti di responsabilità, anche George W. Bush ha pubblicato le sue memorie che saranno negli scaffali delle librerie statunitensi a partire dal nove novembre prossimo. Nell’autobiografia intitolata Decision Point, Bush passa in rassegna le quattordici decisioni più importanti della sua vita privata e pubblica, dalla scelta di chiudere con l’alcol – a un certo punto diventato un proprio e vero amore – a quella di invadere l’Iraq.

L’ex presidente degli Stati Uniti difende la sua Iraqi freedom operation sostenendo che oggi il mondo è più sicuro senza Saddam Hussein, “il tiranno omicida” che ambiva a possedere un arsenale di armi chimiche e batteriologiche per attaccare l’Occidente. Ma proprio a proposito di armi di distruzione di massa, Bush ammette che il fatto di non aver trovato traccia di quegli ordigni è “una cosa che mi fece star male allora e che mi fa star male tutt’oggi, quando ci penso“: “Nessuno fu più scioccato e arrabbiato di me quando non furono trovate le armi”, scrive Bush nel libro ricevuto in anteprima dal New York Times.  (leggi tutto)

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Fonte: PeaceReporter

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Approfondimento:

George Walker  Bush

11 settembre 2001

Guerra Afghanistan

Guerra Iraq  o Seconda guerra del golfo

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Gli irregolari della gru

La voce dei Diritti si fa sentire anche a Brescia. (madu)

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Salire su una gru esponendosi a tutti i rischi per affermare il diritto ad essere riconosciuti parte di una comunità. Un braccio di ferro tra sei uomini e un ministro, tra i diritti e chi li “respinge”, tra la richiesta di riconoscimento di dignità e la chiusura a fortezza di un benessere che si sente minacciato. O forse – chissà – di un’identità che non ama i colori, di un’economia che si avvantaggia del sommerso, della paura generata dall’ignoranza. Sei persone che a 35 metri dal suolo della nordissima Brescia da otto giorni chiedono di essere “regolarizzati”. E rideremmo di questo verbo se non ne conoscessimo le pieghe drammatiche. Per quel che può servire, sto dalla parte degli irregolari in un Paese in cui comincio a sentirmi irregolare anch’io.

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Peacelink – 9 novembre 2010 – Tonio Dell’Olio

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