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Milano 31 marzo 2012 – Occupy Piazza Affari: la Diretta

Murata la banca "BNL bnp paribas"

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Sono arrivati da tutta Italia per contrastare le manovre di un governo e della Bce. In tanti e in tante per affermare che non è con questa strada  che si esce della crisi, anzi si rafforza la distanza fra gran parte delle popolazione e le speculazioni del mercato finanziario. Tante realtà di movimento, del sindacalismo di base, di quel mondo che non si arrende. In piazza anche il Prc

14.25 Apre lo striscione “Occupiamo Piazza Affari. I nostri diritti contro i loro affari”. Dietro i No Tav con, “La valle che resiste”, Il corteo è partito da Porta Romana. E’ stata vietato avvicinarsi alla Bocconi. Almeno 10.000 i presenti all’inizio.

14.55 Paolo Ferrero, in piazza dichiara:«Bisogna mettere la mordacchia al capitale, alla finanza, alle banche e alla speculazione. Cacciamo il governo Monti. L’articolo 18 va esteso a tutti e a tutte».

15.00 Debbono ancora arrivare 5 pulmann. Sono stati fermati dalla polizia all’ingresso in città e le persone perquisite e identificate. Si comincia a svuotare la piazza di partenza

15.10 Sfilano gli spezzoni di rappresentanti di tante vertenze, lavoratori dell’Alitalia, dell’Alcoa, della Wagon Lits, della Thyssen, delle Cooperative Sociali. Bandiere e striscioni dell’Unione Inquilini, di Asia e forte la presenza dei movimenti di lotta per la casa.

15.15 Negli slogan e negli striscioni il governo è definito Monti / Napolitano

15.30 Il corteo è cresciuto e ora sono almeno 20.000 i partecipanti

15.45 Murata una sede della Bnl in Corso di Porta Romana, con mattoni e bandiere Usb.

16.15 Grande lo spezzone No Tav, Perino incita i valsusini scesi a Milano poi saluta con un lungo abbraccio Paolo Ferrero. Il corteo si è fermato per attendere l’arrivo degli altri pullman

16.20 Fra gli striscioni ne spicca uno con la foto di Karl Marx e la scritta “E’ questo il nostro modello tedesco”

16.25 Il corteo si concluderà con 3 assemblee, una in Piazza Affari, una in Piazza Cordusio e l’altra in Piazza Duomo. Gli slogan più gettonati contro Monti, contro la Fornero e contro la Tav. Si conferma la presenza di almeno 20 mila persone

16.32 Fischi e slogan davanti alla sede della Banca d’Italia difesa da un gruppo di carabinieri. “Servi dei servi dei servi dei servi. La città è fortemente militarizzata, elicotteri e oltre un migliaio di agenti in divisa

16.40 Surreale la cronaca del corteo di Repubblica. Da le notizie in anticipo di un ora, oscura al solito la presenza del Prc e freme nell’attesa di incidenti su cui speculare. La fine del giornalismo

16.45 A Via Torino, un gruppo di manifestanti No Tav, infastidito dall’eccessiva vicinanza di agenti in atteggiamento aggressivo, li circonda e chiede che si allontanino.

16.50 Giorgio Cremaschi dal palco chiede lo sciopero generale. «Siamo contro il governo Monti Napolitano. La finanza che vive al di sopra delle nostre possibilità, non ce la possiamo permettere».

16.55 Alberto Perino «Il governo Monti è un governo golpista che fa gli interessi delle banche. Il presidente della Repubblica èuno zar chesi diceva di sinistra e invece è solo sinistro».

17.05 Il corteo è giunto in Piazza Affari, dal camion di testa si è passati dalla musica agli interventi. Variegata la composizione della piazza, tanti i pensionati, le famiglie con bambini, i giovani, gli operai e i cassaintegrati. E poi centri sociali, sindacalismo di base e movimenti di precari. Fra le forze politiche solo Prc e Pcl. La piazza è piena e molti sono ancora in corteo.

17.30 Calati striscioni con scritte del tipo “Voi il debito noi la rivolta”.

17.35 Ferrero parla all’assemblea in Piazza Affari e rivolgendosi al Pd afferma:«Inutile lamentarsi di Monti se poi lo si continua a sostenere in parlamento».

18.05 Con l’intervento di Giorgio Cremaschi si chiude l’assemblea in cui si erano alternate una ventina di compagni/e in rappresentanza delle tante anime della piazza. Cremaschi chiude affermando:«Non è che l’Inizio». A seguire una esibizione musicale di Turi Vaccaro, il pacifista e attivista No Tav che alcune settimane fa ha ricevuto un fascistissimo foglio di via con cui gli si intima di non poter soggiornare in Val di Susa

19.00 La piazza si è svuotata ma si preparano scadenze di movimento, per il primo maggio la tradizionale May Day, per il 12 maggio sciopero europeo e dal 17 al 19 la protesta si sposta a Francoforte, Occupy Bce

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Fonte: Controlacrisi

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Articoli correlati e Video

Oggi Occupyamo Piazza Affari  (il Manifesto)

31 marzo, Milano: Occupyamo Piazza Affari!

Occupy Piazza Affari a Milano  (Video RaiNews)

Occupy Piazza Affari: fumogeni e cambio indumenti  (Video Youreporter)

Occupyamo Piazza Affari»: corteo a Milano   (Videochat del Corriere)

 

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31 marzo, Milano: Occupyamo Piazza Affari!

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Appello per la costruzione di una grande manifestazione nazionale a Milano per Sabato 31 Marzo. Un corteo che dall’università Bocconi, luogo simbolo dell’attuale governo Monti e dei ministri tecnocrati, si snodi per le vie della città fino ad arrivare a Piazza Affari, luogo simbolo della crisi economica e finanziaria in corso.

Occupyamo Piazza Affari

I loro affari non devono più decidere sulle nostre vite
Contro le politiche antisociali del governo Monti e della Bce!
Per una società fondata sui diritti civili e sociali, sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni!

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Misure “lacrime e sangue” sono la ricetta del governo delle banche e della finanza che, con il sostegno del centro-destra e del centro-sinistra, è ormai in carica da oltre tre mesi. Il massacro sociale del governo Monti dilagherà se verrà applicato il trattato europeo deciso dai governi Merkel, Sarkozy e Monti. Ora vogliono cambiare la Costituzione, senza consultare i cittadini e imponendo il pareggio di bilancio. Ora vogliono imporre un trattato, il fiscal compact, che impone la schiavitù del debito per vent’anni. Per vent’anni dovremo sacrificare i diritti sociali e quelli delle lavoratrici e dei lavoratori, per pagare il debito agli stessi affaristi e speculatori che l’hanno creato.Una crisi del sistema capitalista da cui le classi dominanti non riescono ad uscire. L’individuazione di “medici” come Monti in Italia o Papademos in Grecia, che in realtà non fanno che aggravare la malattia scaricando sui lavoratori e sulle classi popolari il peso della iniqua distribuzione del reddito con il conseguente peggioramento delle condizioni di vita e l’eliminazione di diritti conquistati con anni di lotte. Per questo diciamo NO alla precarietà e alla messa in discussione dell’articolo 18, alla distruzione dello stato sociale, dei diritti, della civiltà e della democrazia. Per questo diciamo NO alla distruzione dell’ambiente, alle grandi opere, alla Tav.

Negazione della democrazia e repressione sono gli strumenti con cui le classi dominanti stanno cercando di fermare e dividere il movimento popolare che va opponendosi al dilagare della precarizzazione e della disoccupazione di massa: lo abbiamo visto in questi giorni in Val di Susa, ma anche contro molte lotte operaie e di resistenza sociale.

Chiediamo ai giovani e alle donne, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai precari, ai pensionati e ai migranti, ai movimenti civili sociali e ambientali, alle forze organizzate, di organizzare insieme una risposta a tutto questo con una grande manifestazione nazionale a Milano il prossimo 31 marzo!

Unire le lotte per un’opposizione sociale e politica di massa, capace di incidere e contare, dal territorio, alla scuola e all’università, alle lotte per il lavoro: dalla Argol di Fiumicino alla Wagon-Lits di Milano, alla Alcoa di Portovesme, alla Fincantieri, alla Esselunga, alla Sicilia, alla Fiat e alle lotte dei migranti. Vogliamo manifestare assieme a tutti i popoli europei, schiacciati dalle politiche di austerità e dal liberismo, in particolare al popolo greco, sottomesso ad una tirannide finanziaria che sta distruggendo il paese.

Vogliamo un diverso modello sociale ed economico in Italia e in Europa, fondato sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni, per riconvertire il sistema industriale con tecnologie e innovazione, per la pace e contro la guerra, per lo sviluppo della ricerca sostenendo scuola pubblica e università, per garantire il diritto a sanità, servizi sociali e reddito per tutti, lavoro dignitoso, libertà e democrazia.

Il 31 marzo tutte e tutti in piazza a Milano:
ore 14.00 manifestazione nazionale dalla Bocconi a Piazza Affari

 

Occupyamo Piazza Affari!
Costruiamo il nostro futuro!

Appello “Occupyamo Piazza Affari”

Per aderire: comitatonazionale@nodebito.it

Guarda qui l’elenco aggiornato delle adesioni

 

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Video – “Sbanca la banca” a Milano apre una filiale UniDebit

MILANO – Una decina di attivisti di ‘Rivolta il debito’ ha organizzato di fronte alla sede centrale di Unicredit di Piazza Cordusio a Milano un ‘flash mob’ durante il quale e’ stato allestito uno sportello in cartone con scritto ‘UniDebit’. Due di loro si sono fatti fotografare con le maschere di Mario Monti e Giorgio Napolitano entrambi con una pistola di cartone in mano. L’iniziativa si chiama ‘sbanca la banca’ e, annunciano gli organizzatori, sara’ riproposta in altri quartieri di Milano.

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Fonte:  RID (Rivolta il debito)

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Spettacolo ‘blasfemo’ a Milano, Castellucci: “Fatwa cristiana su di me”

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Intervistato da La Stampa l’autore teatrale Romeo Castellucci critica la “fatwa cristiana” che lo ha colpito. Il suo spettacolo, dal titolo Sul concetto di volto del figlio di Dio, è infatti oggetto di una pesante campagna degli integralisti cattolici, sia in Francia che in Italia. L’opera andrà in scena a Milano dal 24 al 28 gennaio, al Teatro ‘Franco Parenti’, attirando le ire degli oltranzisti e anche la dura presa di posizione del Vaticano.

Chiarisce che “i giornali hanno diffuso notizie false”, sostenendo che venivano gettati “veri escrementi” sul volto di Cristo che fa da sfondo: “cosa assolutamente non vera, veniva usato semplicemente colore”. “Ci siamo trovati davanti ad una specie di fatwa cristiana e la cosa è gravissima”, aggiunge, “una cultura che vuole tornare all’inquisizione e alla censura dell’arte”. Ma lo spettacolo non è blasfemo e non è una provocazione, assicura.

E’ spaventato da “un’atmosfera che vuole la morte dell’arte, dimenticando che arte e religione sono nate mano nella mano”. E critica il Vaticano che ha assecondato gruppi integralisti, definiti “fascisti e antisemiti”, “manipolati da qualche politico molto scaltro”. “La cosa lugubre è che sono diciottenni vestiti benissimo”, fa notare, “qualcosa che ricorda la gioventù nazista”. E rammenta che a Rennes, dove è stata messa in scena l’opera, “in sala” la polizia ha trovato “cinque coltelli”. Inoltre, “in Francia i fondamentalisti islamici si sono uniti ai giovani cattolici, perché secondo loro offendevo anche il profeta Issa che poi è Gesù”, fa sapere Castellucci, che ha ricevuto anche minacce di morte.

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Fonte:  UAAR

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Approfondimento

Societas Raffaello Sanzio

Sul concetto del volto nel figlio di Dio: lettera di Romeo Castellucci a seguito delle proteste

Sul concetto di volto nel figlio di Dio: ovvero il destino dei Padri secondo Romeo Castellucci