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18 Giugno: liberiamo Milano per contribuire a liberare la Palestina

APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO CONTRO LA KERMESSE SIONISTA

Comitato “No all’occupazione israeliana di Milano”

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MANIFESTAZIONE NAZIONALE – 18 GIUGNO – MILANO
CONCENTRAMENTO IN LARGO CAIROLI ALLE 15:00

Dal 12 al 23 giugno a Milano, in piazza Duomo, si terrà “Israele che non ti aspetti”, una kermesse sulla tecnologia e sul turismo israeliani promossa dalle stesse autorità di Tel Aviv in collaborazione con gli enti locali lombardi, per “promuovere scambi scientifici e culturali tra Tel Aviv e Milano” e raccontare “un Israele diverso da quello di Stato interessato da un conflitto”. Un’operazione da 2,5 milioni di euro che vorrebbe cancellare la memoria della pulizia etnica che ha dato origine alla nascita dello stato di Israele e che perdura tuttora: la violenta cacciata degli abitanti della Palestina nel 1948-49, l’espropriazione della loro terra, la soppressione dei loro diritti civili e dei più fondamentali diritti umani, la negazione del diritto dei profughi palestinesi al ritorno nella propria terra. (leggi tutto)

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Fonte: caunapoli.org

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Pisapia, Berlusconi ed i Centri Sociali

Berlusconi, lui amico del rais Gheddafi (ricercato per crimini contro l’umanità), dell’ex presidente degli usa Bush (procedimento penale per tortura e crimini contro l’umanità), di Putin (sotto osservazione dalla Giustizia Internazionale  per i crimini  in Cecenia) ha deciso di affiggere domani in tutta la città di Milano dei manifesti per comunicare al popolo che Pisapia è amico dei Centri Sociali.

Vogliamo fare un confronto sull’operato degli allegri amici di Berlusconi, (bombardamenti sui ribelli, torture, stermini,…) con le “azioni” degli amici di Pisapia?

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Ma poi, questo misero uomo, conosce la storia dei Centri Sociali? …”I CSA offrono un ventaglio più o meno ampio di servizi gratuiti o a “prezzi politici”. Sono presenti bar o pub interni, ma soprattutto forme e mezzi per promuovere sport, musica, cultura, arte, lettura di libri e quotidiani; questo grazie anche a strutture di vario genere, come attrezzature informatiche e connessioni ad Internet, laboratori artistici o fotografici, ecc.
In alcuni centri sociali trovano sede degli hacklab, esperienze di autogestione orientate alle tematiche dei diritti digitali e della libertà di espressione.” (Wikipedia)

Con una coscienza così sporca deve solo vergognarsi!!

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I consumatori critici scrivono a Nestlé

Questa lettera aperta, redatta a partire dall’articolo “La fame secondo Nestlé”, pubblicato sul numero di settembre di Altreconomia, è stata inviata ai 12 Provveditorati allo studio delle Province della Lombardia, a 190 dirigenti scolastici e agli assessori all’istruzione e cultura di Milano e della Province lombarde dalle organizzazioni firmatarie, che sono in calde.

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Ai Provveditori agli Studi delle Province della Lombardia, agli assessori all’istruzione e cultura  di Milano e delle Province lombarde

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in un articolo del numero di settembre di Altreconomia leggiamo che la Nestlé, complice l’Expo, si propone ai bambini delle scuole come “maestra” di educazione alimentare, e agli studenti di alcune università detta i contenuti delle ricerche che devono fare e dell’impostazione da dare (con buona pace della libertà di ricerca). E’ infatti sponsorizzato dalla Nestlé l’opuscolo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, distribuito dalla società Expo 2015 a 180mila bambini della scuola primaria della Lombardia, e sempre Nestlé, insieme ad altre multinazionali quali Unilever, Heineken, Citterio ecc., parteciperà alla formazione e all’indirizzo delle ricerche degli studenti di Scienza dell’alimentazione dell’università campus biomedico di Roma.

Come probabilmente sapete, la Nestlé è oggetto da oltre 30 anni di una campagna di boicottaggio internazionale, e i motivi non mancano. Eccone una sintesi.

DIRITTI DEI CONSUMATORI

° L’accusa principale rivolta a questa multinazionale è sempre stata quella della promozione commerciale scorretta del latte in polvere per neonati e bambini, violando (come peraltro diverse altre imprese del settore) il Codice Oms sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. Questi comportamenti commerciali che scoraggiano l’allattamento al seno, contribuiscono ogni anno, secondo l’Unicef, l’Oms e le più prestigiose riviste mediche internazionali, alla morte di circa un milione di bambini sotto i 5 anni nel mondo, principalmente a causa di gastroenteriti, polmoniti e malnutrizione. Sono numerosi, negli ultimi 30 anni, i tentativi della Nestlè e di altre multinazionali del settore di impedire a governi di vari paesi (Pakistan, Zimbabwe, Sudafrica, Filippine) di adottare ed applicare leggi nazionali sulla falsariga del Codice Internazionale Oms, con pressioni e ritorsioni di vario tipo. Le continue violazioni del Codice Internazionale da parte di Nestlè sono documentate ogni 3-4 anni dalla rete IBFAN (International Baby Food Action Network) nella pubblicazione “Breaking the Rules”.

° Dopo una prima multa nel 2001, nell’ottobre 2005 Nestlé Italia, insieme a Heinz Plasmon, Nutricia, Milupa, Humana e Milte è stata multata dall’antitrust per complessivi 9,7 milioni di euro per aver costituito un “cartello” finalizzato a mantenere  in Italia i prezzi del latte per neonati più alti (tra il doppio e più del quadruplo) degli altri paesi europei. I prezzi del latte in polvere continuano ad essere in Italia più alti che nei paesi vicini. La Nestlè e le altre ditte continuano a fornire agli ospedali latte per neonati gratis o a prezzi fortemente ribassati per mantenere le loro quote di mercato a danno di altre ditte, ma soprattutto dell’allattamento al seno. Le continue violazioni del Codice Internazionale in Italia sono documentate dalle pubblicazioni di Ibfan Italia “Il Codice Violato”, l’ultima delle quali risale al 2008.
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Fonte:  Altraeconomia

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