Monthly Archives: Ottobre 2013

Uruguay: dal 2014 in farmacia un grammo di marijuana “statale” a soltanto venti pesos

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José Mujica

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Uruguay, lotta al narcotraffico: marijuana di Stato a 68 cent al grammo

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di Alessandro Andrea Caruso

“I consumatori potranno acquistare fino a 40 grammi al mese, “di erba di primissima qualità” rispetto a quella illegale che è in genere pessima e dannosa. Ci sarà un registro dei produttori per autoconsumo che saranno autorizzati alle coltivazioni mentre il mercato illegale continuerà ad essere sanzionato con pene fino a 10 anni”

L’Uruguay ha deciso da tempo di combattere la criminalità organizzata nel campo delle droghe leggere. Un obiettivo, quello degli antiproibizionisti sud americani, che da semplice sogno rincorso per lungo tempo sta diventando finalmente realtà.

E per combattere lo spaccio illegale, i prezzi saranno a dir poco competitivi: dal 2014, i consumatori potranno acquistare in farmacia un grammo di marijuana “statale” a soltanto venti pesos, ossia circa 68 centesimi di Euro.

Non è un prezzo a caso ma è competitivo con quello spacciato sulla piazza per la marijuana di provenienza per lo più paraguayana”, ha scritto dal suo blog Gennaro Carotenuto, giornalista che da anni si occupa delle dinamiche dei paesi dell’America Latina.

I consumatori potranno acquistare fino a 40 grammi al mese, “di erba di primissima qualità – sostiene il segretario generale della Giunta Nazionale per le Droghe, Julio Calzada – rispetto a quella illegale che è in genere pessima e dannosa”. Inoltre – ha spiegato Carotenuto –ci sarà un registro dei produttori per autoconsumo che saranno autorizzati alle coltivazioni mentre il mercato illegale continuerà ad essere sanzionato con pene fino a 10 anni.”

Nel frattempo il Partito Nazionale (movimento di centro-destra) si è messo di traverso: è stata dunque annunciata una raccolta di firme per indire un referendum abrogativo contro la legge sulla “marijuana di Stato”.

Ma i detrattori dell’antiproibizionismo sono arrivati troppo tardi: la legge sulla legalizzazione dell’erba è stata votata alla Camera ed entro la fine dell’anno passerà anche in Senato.

Dal 2014 dunque, il paese del presidente “Pepe” Mujica (che dona ogni mese il 90% del suo stipendio, 12.000 dollari, a organizzazioni non governative, vivendo con 1.500 dollari al mese) sarà il primo al mondo a legalizzare la produzione, distribuzione e vendita (poiché in Olanda è legale la distribuzione, ma non la coltivazione, antitesi tutt’ora al centro di un acceso dibattito).

Le vendite inizieranno ufficialmente da metà del prossimo anno, come ha spiegato il responsabile delle politiche antidroga Julio Calzada. L’obiettivo di questa legge non è di rimpinguare la casse statali ma piuttosto di contrastare il mercato criminale. Tuttavia solo per i residenti, e non dunque per i turisti, sarà possibile acquistare “l’erba pubblica”.

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Fonte: ilnumerozero.com

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Associazione Italiana dei Registri Tumori. Gli organi più colpiti: colon, seno e prostata

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Colon, seno e prostata i tumori più diagnosticati in Italia

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Nel 2015 il 2,5% delle donne sarà reduce da una diagnosi di tumore al seno, stima l’Associazione Italiana Registri Tumori. Aumentano i casi ma anche le guarigioni. Preoccupa il fumo per giovani e donne, così come l’obesità nella patria della dieta mediterranea. Con la crisi ancora più necessario prevenire

di Donatella Barus

I tumori più diagnosticati in Italia sono quelli del colon-retto, del seno e della prostata e tali resteranno anche negli anni a venire. Sono queste le stime dei ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori (Airtum), pubblicate nel numero monografico della rivista Tumori e consultabili sul sito www.tumorionline.it.

I DATI – I ricercatori hanno stimato che nel 2012 in Italia si siano registrate 54.000 nuove diagnosi di tumore colorettale (oltre 31.000 negli uomini e oltre 23.000 nelle donne), più di 50.000 nuovi casi di tumore della mammella e più di 42.000 di tumore della prostata. Quest’ultima patologia ha ormai “sorpassato” i tumori del polmone, che appaiono in riduzione fra gli uomini. In calo anche i tumori dello stomaco in entrambi i sessi (nel 1970 era il secondo più frequente, ora è quello meno frequente per gli uomini) e quelli della cervice uterina.

PIU’ CHE RADDOPPIATO IL RISCHIO PER I POLMONI DELLE DONNE – Aumenta il numero delle nuove diagnosi, ovvero l’incidenza, dei melanomi cutanei e dei tumori polmonari fra le donne, con più di 10.000 nuovi casi l’anno, è destinato a diventare la seconda causa di morte per tumore nelle donne dopo il tumore del seno. Alla fine degli anni ’80 si registravano 94 casi  di tumore al polmone ogni 100.000 uomini e per il 2015 se ne stimano 56. Nel 1970 erano 8 casi ogni 100.000 donne, fra poco saranno 20. La ragione principale è l’abitudine al fumo. Quello che colpisce il polmone femminile è anche l’unico tumore fra i 7 considerati dai ricercatori per il quale si registra una mortalità in aumento: per tutti gli altri crescono le possibilità di guarigione, certamente anche per il miglioramento della diagnosi precoce e per i programmi di screening.

SENO: PIU’ DIAGNOSI, PIU’ GUARIGIONI – Il tumore del seno mostra un costante aumento del numero di nuovi casi, da 43 a 120 casi ogni 100.000 persone l’anno negli ultimi 40 anni, soprattutto per le attività di screening organizzato che portano a fare molte più diagnosi, precisano gli autori. Questo trend continuerà almeno fino al 2015. La mortalità , al contrario, diminuisce (il picco negativo è stato raggiunto alla fine degli anni ’80, con 29 decessi ogni 100.000 persone l’anno, fra un paio d’anni si prevede saranno 17). Aumenta rapidamente, invece, la prevalenza, ovvero il numero di donne che vivono dopo aver avuto una diagnosi di tumore al seno, e saranno circa 2,5 su 100 nell’Italia del 2015.

GAP REGIONALI – Restano evidenti le differenze fra regioni. Ci si ammala di tumore più al centro-nord, ma le distanze si accorciano e in alcuni casi il tradizionale “vantaggio” epidemiologico del meridione svanisce. I nuovi casi di tumori del seno, ad esempio, sono in rapido aumento fra le donne del sud, mentre non viaggia di pari passo la riduzione della mortalità per lo stesso tumore. Lo stesso accade per i tumori del polmone maschili e per la prima volta si stima nelle regioni del sud una incidenza superiore a quella del centro-nord.

PIU’ VECCHI, PIU’ POVERI, PIU’ GRASSI – In un’analisi sulle pagine della stessa rivista, un gruppo di epidemiologi evidenzia i punti critici della lotta ai tumori in Italia. L’invecchiamento della popolazione è legato a un aumento del peso sociale e sanitario dei tumori, patologie che colpiscono per i due terzi persone anziane, spesso sole e senza supporti familiari e sociali. Il difficile contesto economico fa il resto, con le famiglie e gli anziani che tenderanno sempre più a ridurre le spese sanitarie. Particolarmente preoccupante in questo senso è la situazione della Liguria. Altri segnali preoccupanti sono il tasso dei giovani fumatori, che non scende nonostante si noti una certa sensibilità alle campagne no smoking da parte degli uomini. Fra i 24 e i 54 anni, non a caso, l’incidenza dei tumori del polmone è praticamente la stessa fra maschi e femmine. Infine, prosegue la dissipazione di un patrimonio di salute: aumenta la percentuale di persone obese e in sovrappeso –  e l’incidenza dei tumori correlati – in tutta Italia e anche nelle regioni del sud, laddove la dieta mediterranea era di casa.

COME MIGLIORARE? – I dati raccolti permettono di trarre delle conclusioni  e di porre obiettivi concreti per alleviare l’impatto delle malattie oncologiche sugli italiani e sulle casse dello Stato. Un primo obiettivo è migliorare la copertura degli screening organizzati, dato che nelle aree del centro nord, dove lo screening mammografico è attivo da più tempo e ha raggiunto una buona copertura di popolazione, la mortalità per tumore al seno sta calando più in fretta rispetto al Sud, dove ancora oggi la copertura non è ottimale. Altre misure puntano a rendere più efficiente la cura dei pazienti e comprendono la centralizzazione dei trattamenti in centri accreditati con maggior volume di interventi, la costituzione di prostate o breastunits, la definizione e l’implementazione di linee guida basate sull’evidenza. Vista la peculiarità del tumore al polmone femminile, è necessario anche intervenire sul tabagismo di donne e ragazze, mentre per la prevenzione primaria del colon-retto è d’obbligo contrastare l’obesità.

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@donatellabarus

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Fonte: fondazioneveronesi.it

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Anonymous – Sotto attacco il sito del Ministero dell’Istruzione

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Studenti calabresi, Occupanti di Porta Pia Anonymous è con voi: Ministero dell’istruzione Tango DOWN

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Occupanti di piazza Porta Pia, la vostra tenacia ci riempie di gioia, così, con questa azione abbiamo deciso di unirci simbolicamente al vostro presidio; inoltre vogliamo esprimere la nostra solidarietà agli studenti che all’università della calabria hanno contestato il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza e chiediamo con loro l’immediata scarcerazione degli arrestati nella manifestazione di sabato

 

La scuola pubblica è stata colpita in questi anni con tagli indiscriminati

 

La situazione dei migliaia di insegnanti precari e le gravi carenze che afflliggono l’edilizia scolastica oltre ad una crescente incapacità degli istituti a finanziare mense attività di fotocopia ed altri servizi basilari sono ormai più che noti.

 

Tutto ciò è indegno!

 

E’ necessario sottolineare che la situazione dell’istruzione universitaria non è migliore.

 

Insegnanti spesso nominati in base al criterio dello scambio di favori, ignoranti e saccenti, aule insufficienti a contenere gli studenti, nessun piano per facilitare l’alloggio, scarsi o assenti incentivi per studenti-lavoratori, acquisizione di fondi da parte di atenei per opere di ristrutturazione o digitalizzazione delle biblioteche a fronte di lavori mai eseguti.

 

“Merito”, una parola con la quale economisti cattedratici ci perseguitano, quando, spesso l’unico merito degli insegnanti universitari è quello di conoscere il politico giusto; è in base al criterio del merito che l’istruzione universitaria deve essere costosa e riservata solo ad alcuni.

 

Anonymous, invece, si batte per la libertà d’informazione e di conoscenza; ad ogni essere umano deve essere garantito il diritto ad un’istruzione completa e gratuita, dal livello elementare a quello universitario. Ogni essere umano, in qualsiasi momento della sua vita deve poter scegliere se sospendere ogni attività lavorativa per intraprendere gli studi, inoltre, tutti devono aver accesso libero e gratuito alle pubblicazioni universitarie, comprese le riviste specialistiche ed i risultati delle ricerche più recenti.

 

Diciamo NO alla mercificazione dell’istruzione, la quale ha ormai assunto chiari connotati aziendalistici. Ribadiamo il diritto ad un’istruzione pubblica, laica, gratuita e di qualità, accessibile a tutti indipendentemente dalla classe sociale.  

 

Fratelli e sorelle arrestati ieri, siamo accanto voi e con voi condividiamo il peso delle catene che i persecutori agitano per intimidirvi.  Non permetteteglielo, proseguite a testa alta. Sanno bene che le idee di chi non striscia e si ribella sono un’arma tagliente. Voi siete Liberi perchè avete deciso di lottare contro questo sistema che fagocita le sue vittime in nome del Capitale. 

 

Il vero terrorista è lo Stato, non chi si ribella. Possano il vostro coraggio, i vostri sogni e la vostra determinazione essere l’esempio che anima la scintilla della rivolta.  

 

 

We are Anonymous
We are a legion
We do not forgive
We do not forget
Expect us
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Ministero dell’Istruzione UNDER ATTACK!!! fuori servizio dalle 20,30 GMT+1

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Fonte:  anon-news.blogspot.it

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