Monthly Archives: Aprile 2013

Napoli per il diritto alla salute. No all’inquinamento. Si alle ZTL. Firma la Petizione!

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I medici pietosi rendono le piaghe cancrenose

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“I medici pietosi rendono le piaghe cancrenose”. I proverbi, si dice, sono la saggezza dei popoli. E in questo proverbio c’è molta saggezza e lungimiranza, perché a nessuno piace soffrire, ma talvolta evitare sofferenze, dolori e disagi è la cosa peggiore che si può fare.

 

Ci rendiamo conto che le ztl comportano disagi a gruppi di cittadini, ma è proprio la politica di immobilismo seguita dalle precedenti amministrazioni per non perdere facili consensi che ha portato ad una situazione insostenibile ed oggi non è possibile uscirne con interventi indolori.

 

Napoli ha 58 auto ogni 100 abitanti1, quasi il doppio delle principali città europee (Barcellona 38, Monaco 35, Londra 31, Berlino 292), e il 30% degli spostamenti in auto copre distanze tra 1 e 3 Km (percorribili a piedi tra i 10 e i 30 minuti) 3. Se non si aggredisce tale situazione si avranno sempre traffico e inquinamento, autobus e tram viaggeranno come lumache svolgendo un servizio pessimo a costi proibitivi. La velocità media dei bus a Napoli è di 5-7 Km/h, a Londra di 15-20 Km/h, e questa differenza è dovuta al fatto che Londra ha una ztl di 25 Kmq con ticket per circolare di 11 euro al giorno: quindi un autobus a Napoli rende 4 volte meno che a Londra sia come trasporto passeggeri che come biglietti venduti.

 

Purtroppo la sfortuna ci ha messo anche del suo: proprio un paio di giorni dopo che si è ratificato l’accordo per la Coppa America a Via Caracciolo, alla Riviera di Chiaia crolla un palazzo con conseguente interdizione al traffico di questa strada e aumento a dismisura dei disagi. Rimandare o fare da qualche altra parte la Coppa America non si può perché gli organizzatori pretendono il rispetto del contratto; annullarla significa pagare penali salatissime, aver speso soldi senza avere nessuna entrata, dare un colpo gravissimo ad alberghi, ristoranti, commercio e perdere ogni credibilità a livello mondiale. Quindi, finché non terminerà la Coppa America, non ci sono alternative. Questo lo sanno benissimo i politici che chiedono di annullare la Coppa America e i commercianti che vogliono che si apra la Riviera di Chiaia e via Caracciolo. Perché allora si agitano tanto? Per abbattere l’avversario politico (siamo ormai abituati alla demagogia e alla perdita di ogni senso etico), per cogliere l’occasione per ritornare alla situazione di immobilismo delle giunte Iervolino e, ancor prima, di Centro, giunte che hanno fatto si che a Napoli si debbano contare ogni anno 1500 morti, 24.000 bronchiti acute nei bambini e 28.000 accessi al pronto soccorso per asma per l’inquinamento atmosferico4.

 

Come sempre si danno informazioni false per sostenere le proprie posizioni.

 

Per esempio, si dice che il traffico è peggiorato in tutta la città dopo le ztl. Eppure da poco è uscito il rapporto sulla congestione nelle città e si scopre che Napoli nel 2012 è migliorata di 6 posizioni nella classifica5. Si dice che le ztl hanno messo in crisi il commercio eppure una ricerca proprio della Confcommercio6 evidenzia che la crisi colpisce soprattutto Roma e Torino e poi Napoli (e non sono state istituite nuove ztl a Roma e le nuove limitazioni del traffico a Torino riguardano solo i diesel più inquinanti). Sempre la Confcommercio dà la classifica dei  centri storici con la maggiore percentuale di negozi chiusi (sfitti): Cagliari, Rovigo, Catania, Palermo. Napoli non è assolutamente tra le prime. Quindi la crisi del commercio non dipende dalle ztl ma dalla crisi economica e le ztl anzi possono essere un intervento di sostegno.

 

D’altra parte che le ztl danneggiano il commercio lo si diceva anche quando si sono pedonalizzate Via Scarlatti, Via Chiaia, Piazza Plebiscito, Piazza del Gesù, Via Benedetto Croce, Via Toledo. Il tempo ha dimostrato che non era per niente vero e oggi i commercianti di queste zone protesterebbero se si decidesse di aprirle nuovamente al traffico.

 

Disinformare è anche censurare i comunicati di Legambiente, WWF, Italia Nostra, Marco Mascagna, Cicloverdi, Mamme Antismog, Associazione Culturale Pediatri, Pediatri per un Mondo Possibile, come hanno fatto Repubblica, Corriere, Roma, RAI (unica eccezione Il Mattino). Oppure non pubblicare le lettere di chi è a favore delle ztl o far comparire appena si apre la pagina di Napoli di Repubblica online un messaggio di un avvocato che invita a ricorrere contro le ztl con sicura vittoria (ovviamente senza alcun avviso di messaggio pubblicitario e senza dire che un primo ricorso è stato perso).

 

Noi pensiamo che il diritto alla salute è inderogabile (come afferma la Costituzione), che il bene di tutta la collettività viene prima di quello di minoranze rumorose, che bisogna garantire il diritto alla mobilità ma anche e soprattutto di chi non ha un’auto o una moto o non vuole usarle per non avvelenare l’aria, che le questioni vanno affrontate ragionando e dicendo le cose come stanno.

 

Tra le cose da dire ai cittadini c’è questa: che ridurre il numero di auto e moto circolanti è un esigenza inderogabile, perché una città con 58 auto, 14 motocicli e 5 ciclomotori ogni 100 abitanti sarà inevitabilmente una città invivibile, dove autobus e tram non possono funzionare ed essere economicamente non fallimentari. Le città europee questo l’hanno capito già 20 anni fa e hanno seguito varie strategie: ampie ztl (es. Monaco), ticket per circolare (es. Londra), drastica riduzione di parcheggi in città (es. Parigi). L’Assessora Donati sembra aver scelto la prima strategia: se le persone e i politici che protestano preferiscono le altre strategie lo dicano apertamente, quello che non si può più tollerare è illudere i cittadini che sia meglio non fare niente o che esistano soluzioni indolori.

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Per questo ti invitiamo a firmare la PETIZIONE

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Fonte: ACTIVISM Petizioni Online

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Petizione proposta dall’ Associazione Marco Mascagna

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1) Ministero dei Trasporti 2012

2) Eurostat 2012

3) ISFORT 2011

4) Kunzli et al, Lancet 2000

5) TomTom Congestion Index 2012

6) Confesercenti-Anama 2013

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Margaret Thatcher è viva

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La Lady di Ferro c’è ancora, altroché. La stessa benzina ideologica che alimentò la sua guerra di classe alimenta oggi altri motori, altre macchine della ricchezza e della povertà. I nuovi poveri di oggi e quelli ancora più numerosi di domani troveranno tanta Thatcher in molti politici epigoni, sia fra quelli che l’emulavano trent’anni fa, sia fra quelli che allora ne parlavano male, ma ora la emulano anche loro, ligi come maggiordomi in livrea. Quanta Thatcher vive nel mercato del lavoro deregolamentato, nella flexicurity, nella competitività, nella Grecia che riscopre in casa la schiavitù nella veste moderna della shock economy, nell’Europa che dismette tutti i panni ideologici e istituzionali che la sorreggevano per tenerne uno solo: il liberismo più ottuso e rapinatore. Trasformò la vita di larghi strati della popolazione britannica in un inferno. I suoi discepoli estendono l’inferno all’Europa. Per dove va ora, si è già ambientata.

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Di seguito un VIDEO.  E’ un drammatico documentario, questo di Ken Loach. Racconta lo sciopero dei minatori britannici del 1984, durante il quale il grande capitale internazionale fece leva sul governo conservatore di Margaret Thatcher per scatenare una crudele campagna di violenza e odio contro la classe operaia d’Oltremanica. Il film presenta i minatori e le loro esperienze familiari raccontate attraverso canzoni, poesie e altre forme d’arte.

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Fonte: MEGAchip

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Approfondimento

Margaret Thatcher

Lo sciopero dei minatori 1984-1985

Margaret Thatcher e le sue malefatte

L’eredità della Lady di ferro

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Chiesta impiccagione per blogger atei bangladesi. L’UAAR scrive al governo italiano.

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Blogger atei bangladesi, l’Uaar scrive al governo

Presidente Monti,
quale ministro degli affari esteri ad interim ha senz’altro già avuto modo di essere aggiornato sulla situazione in Bangladesh.

All’arresto di diversi blogger atei ha fatto seguito un’imponente manifestazione islamista, a cui hanno partecipato alcune centinaia di migliaia di persone, che ha chiesto la loro impiccagione. Lo scorso febbraio un altro blogger, Ahmed Rajib, venne ucciso a colpi di machete.

Le vittime di tale furia sono giovani colpevoli soltanto di pensarla diversamente dalla maggioranza della popolazione, e di averlo scritto. Rischiano la morte dentro e fuori dal carcere.

Il suo governo è intervenuto diverse volte per denunciare le violazioni della libertà religiosa nei confronti dei fedeli cristiani, in diverse parti del mondo. Riteniamo sia suo dovere intervenire anche nei confronti dei non credenti, che non appartenendo ad alcuna comunità sono ancora più indifesi dei cristiani, e nei cui confronti si chiedono provvedimenti estremi.

È una situazione senza precedenti. È anche un test per valutare quanto le autorità politiche occidentali sono disposte a impegnarsi per difendere il bene più prezioso della nostra storia, i valori civili, laici, democratici e di libertà di espressione che innervano le nostre costituzioni. Atei e agnostici non attaccano chiese, moschee e sinagoghe, ma chiedono il fermo rispetto dei fondamentali diritti umani. Auspichiamo che anche il governo del nostro paese la pensi allo stesso modo.

Raffaele Carcano, segretario Uaar

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Fonte: UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti)

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