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Gran Bretagna: ottanta personalità a favore della legalizzazione dell’eutanasia

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Hugh Grant tra i firmatari per la legalizzazione dell’eutanasia

In Gran Bretagna ottanta personalità si sono ritrovate per un appello a favore della legalizzazione dell’eutanasia.

Hugh Grant e l’ex arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, sono fra gli 80 firmatari di un appello in favore dell’eutanasia e della “dolce morte” in Gran Bretagna. Nella lettera aperta pubblicata dal Daily Telegraph, personalità del mondo civile, dello spettacolo e delle istituzioni chiedono al Parlamento britannico di supportare il disegno di legge di Lord Falconer che ha l’obiettivo di legalizzare e regolamentare, nel Regno Unito, la morte assistita per i malati terminali che intendano porre fine alla propria esistenza. Il disegno di legge ha ancora molti passaggi da superare e, considerando che ormai rimangono solo cinque mesi prima di nuove elezioni, toccherà sicuramente al prossimo esecutivo il compito di far approvare – o rigettare – quella che al momento è solo una bozza. Secondo le stime, ogni due settimane almeno un cittadino britannico compie l’ultimo viaggio verso la Svizzera, per essere supportato da Dignitas, l’associazione per il suicidio assistito. Sempre secondo le stime, ogni due settimane almeno 10 britannici si tolgono la vita per non dover far fronte a terribili malattie.

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Firma la proposta di legge!

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Fonte: Eutanasialegale

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Margaret Thatcher è viva

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La Lady di Ferro c’è ancora, altroché. La stessa benzina ideologica che alimentò la sua guerra di classe alimenta oggi altri motori, altre macchine della ricchezza e della povertà. I nuovi poveri di oggi e quelli ancora più numerosi di domani troveranno tanta Thatcher in molti politici epigoni, sia fra quelli che l’emulavano trent’anni fa, sia fra quelli che allora ne parlavano male, ma ora la emulano anche loro, ligi come maggiordomi in livrea. Quanta Thatcher vive nel mercato del lavoro deregolamentato, nella flexicurity, nella competitività, nella Grecia che riscopre in casa la schiavitù nella veste moderna della shock economy, nell’Europa che dismette tutti i panni ideologici e istituzionali che la sorreggevano per tenerne uno solo: il liberismo più ottuso e rapinatore. Trasformò la vita di larghi strati della popolazione britannica in un inferno. I suoi discepoli estendono l’inferno all’Europa. Per dove va ora, si è già ambientata.

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Di seguito un VIDEO.  E’ un drammatico documentario, questo di Ken Loach. Racconta lo sciopero dei minatori britannici del 1984, durante il quale il grande capitale internazionale fece leva sul governo conservatore di Margaret Thatcher per scatenare una crudele campagna di violenza e odio contro la classe operaia d’Oltremanica. Il film presenta i minatori e le loro esperienze familiari raccontate attraverso canzoni, poesie e altre forme d’arte.

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Fonte: MEGAchip

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Approfondimento

Margaret Thatcher

Lo sciopero dei minatori 1984-1985

Margaret Thatcher e le sue malefatte

L’eredità della Lady di ferro

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Rivelazione sconcertante: attacco franco-britannico alla Libia programmato prima della rivolta

Tempesta sulla Libia: un War Game profetico

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di Giulietto Chiesa e Pino Cabras – Megachip.

L’attacco franco-britannico contro la Libia pare non avesse niente a che fare con operazioni umanitarie di sorta. Infatti sarebbe stato programmato con larghissimo anticipo non solo rispetto alla rivolta che ha sconvolto la Libia, ma addirittura assai prima della sollevazione egiziana. Questa piuttosto sconvolgente circostanza emerge da un sito ufficiale legato a uno dei comandi dell’«Armée de l’Air», l’Aeronautica militare francese. Sono infatti le pagine del Comando della Difesa Aerea e delle operazioni Aeronautiche (CDAOA), con tanto di logo colorato dell’”Armée de l’Air” in bella vista, a regalarci la descrizione di un “War Game” poi puntualmente ricalcato dallo scenario libico di questi giorni.

Per chi volesse consultare tutte le informazioni che seguono (e sarà meglio farlo prima che il sito venga oscurato), ecco il link indispensabile: http://www.southern-mistral.cdaoa.fr/GB/index.php?option=com_content&view=article&id=54&Itemid=67.

Il titolo e il logo contengono il nome dell’operazione in codice: “Southern Mistral 2011”. Il nome segnato dall’aggettivo inglese è lo stesso sia nelle pagine in inglese del 4 marzo 2011, sia in quelle anteriori  del 17 febbraio in francese. I francesi appaiono gl’iniziatori di fatto, oltre che gli “ospitanti”. Come si evince dai testi che qui sotto riportiamo, infatti, sono francesi tutte le basi impegnate nell’operazione “Southern Mistral 2011. (leggi tutto)

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Fonte: Megachip

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