Monthly Archives: Febbraio 2011

Giornalisti. Storie allucinanti che nessuno ha mai raccontato

Qualcuno ha parlato, ma ha chiesto di rimanere anonimo. Qualcun altro ha scelto di firmare, ma non se la sente di rifiutare il lavoro sottopagato perché ha bisogno di soldi. Tutti hanno paura. Disponibili pure a Natale, per pochi spiccioli, ma senza diritti e dignità. Queste storie sono una prima breccia nel muro di silenzio. I giornalisti umiliati e sfruttati non devono sentirsi isolati. Non è un problema personale, ma collettivo. Il primo passo è immaginarsi come categoria.

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In questa bacheca ci sono le storie di chi ha deciso di dire `basta` allo sfruttamento dentro e fuori le redazioni giornalistiche. Le storie non corrispondono alle adesioni della campagna perche` ci sono giornalisti che hanno deciso di inviare una testimonianza pur non sentendosi pronti a rifiutare il lavoro sottopagato. E viceversa c`è chi ha aderito senza inviare testimonianze. Alcune le pubblichiamo anonime, garantendo la riservatezza alle nostre fonti. A queste persone va tutto il nostro sostegno. A chi si espone e a chi non vuole dire il suo nome.

I giornalisti italiani hanno paura. Temono gli altri colleghi e l`editore, temono il sindacato che non li tutela. Hanno subito ricatti e intimidazioni all`interno delle redazioni perchè chiedono un lavoro dignitoso. Hanno motivo di credere che potrebbero perdere il poco ottenuto, cioè l`elemosina dei pochi euro a pezzo. Spesso i più timorosi non sono giovani alle prime armi, ma professionisti con dieci anni di esperienza alle spalle e le agendine piene di contatti che servono come il pane al datore di lavoro che li sfrutta. Ecco la verità nascosta dell`informazione italiana. I giornalisti precari e freelance sono minacciati dalle redazioni con cui collaborano nel momento in cui chiedono dignitose condizioni di lavoro. E` lo scandalo e la vergogna dell`informazione italiana.

Speriamo che questo racconto possa servire da traino per altri colleghi che vogliano raccontare la loro storia, da sostegno per chi subisce lo sfruttamento del lavoro intellettuale e si sente isolato, per i giovani che si affacciano ora al mestiere e per gli studenti delle scuole di giornalismo, perché capiscano che se accettano di lavorare gratis anche all`inizio si stanno bruciando il futuro con le loro stesse mani.

Non da ultimo, ma come prima cosa, ci rivolgiamo ai lettori italiani perchè chiedano a gran voce che l`informazione che consumano non sia prodotta sfruttando gli schiavi della notizia. Se la prima agenzia di stampa italiana, l`Ansa, si basa sul lavoro sottopagato, come saranno le realtà più piccole?

Le testimonianze dei giornalisti. (leggi tutto)

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Fonte:  terrelibere.org

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Cogito ergo SUD

“Ognuno di noi, quando si interessa e partecipa alle cose della propria comunità,  fa politica.  Se ogni giorno pensi o discuti, anche solo un po’,  su come migliorare la tua terra sei un importante uomo politico.”

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Quali sono i valori di Cogito Ergo SUD? Pochi, lo stretto indispensabile:


1. Ogni essere umano è un essere importante.

Potrebbe sembrare ovvio, ma in una società che lentamente sta accettando il principio che un essere umano se non ha i soldi necessari alla sopravvivenza può anche decidere di vendersi un rene e che tutto ciò rientra in una normale logica di domanda ed offerta, crediamo che sia un valore da riaffermare.


2.  Ognuno di noi ha la capacità di influenzare positivamente con il proprio pensiero, il dialogo e le proprie azioni il mondo intorno a sè.


3.  ll Sud è la nostra terra, la nostra casa ed il futuro dei nostri figli, e, visto che abbiamo deciso di restare qui, cerchiamo di viverci meglio.


Qual è quindi l’obiettivo di Cogito Ergo SUD? Uno, e apparentemente semplice: migliorare la qualità della nostra vita!

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Art Project Google, una cam al museo

Iniziativa veramente pregevole. Google come sempre ci stupisce. Pensate che,  Art Project, lanciato pochi giorni fa ha realizzato dieci milioni di visite in una settimana!   (madu)

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di Cristina Sciannamblo

Google Art è il nuovo progetto di Mountain View che offre la vis(i)ta guidata ad alcuni dei più prestigiosi musei del mondo. Presente anche l’Italia con la Galleria degli Uffizi

Si chiama Art Project ed è la nuova avventuta intrapresa da Google in collaborazione con alcuni musei di tutto il mondo. Si tratta di una partnership siglata da Mountain View e diciassette templi dell’arte, tra cui la Galleria degli Uffizi, che offre a chiunque l’opportunità di scoprire e vedere in Rete oltre mille opere d’arte.

Visitando il sito googleartproject.com è, dunque, possibile ammirare le immagini ad altissima risoluzione di alcuni dei capolavori dell’arte di tutti i tempi e compiere un tour virtuale delle singole gallerie, grazie alla nuovissima tecnologia per interni di Street View.


Il trasloco in Rete della Galleria degli Uffizi è stato reso possibile grazie all’ accordo stipulato tra BigG e il MiBAC, collaborazione che arriva dopo Google Books per la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze e quello con Street view per la mappatura delle principali aree archeologiche italiane.


Oltre a Firenze, tra i musei che hanno aderito al progetto figurano il MoMA e Metropolitan Museum of Art di New York, il Museo Reina Sofia e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, la Tate Galley e la National Gallery di Londra, il Van Gogh Museum di Amsterdam, lo State Hermitage Museum di San Pietroburgo e molti altri siti museali di grido.

Ciascuno dei musei ha selezionato un’opera da fotografare fin nei più minimi dettagli, attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione gigapixel: formato che permette di osservare dettagli altrimenti non visibili all’occhio umano, come i particolari delle pennellate e della patina.    (leggi tutto)

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Fonte: PuntoInformatico

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