Monthly Archives: Dicembre 2010

Wikileaks e il panico del sistema

La vera notizia è la reazione alle “rivelazioni”. Non è che poi Wikileaks abbia fatto ’ste gran rivelazioni. Le cose che sono uscite più o meno si sapevano già prima: certo, a vederle tutte insieme il panorama è molto più desolante che a leggerle una per una: politici bestie, bombardamenti casuali, governi semimafiosi, guerre fatte per soldi e compìti diplomatici che ruttano fragorosamente ai pranzi ufficiali. E allora?

.

.

di Riccardo Orioles

Perché s’incazzano tanto? Perché il senso di panico, a sentirsi sbattere le cose in faccia senza poterci far niente, ha fatto letteralmente impazzire tutti quanti. “L’ha detto la televisione”, diceva una volta la gente, e quella la puoi controllare. Ma ora: “L’ha detto internet!”. E qua, con tutto il potere, non ci puoi far niente. La vera notizia allora è questa: il panico da ancient régime che ha travolto selvaggiamente tutti, dal non-occidentale Putin all’occidentalissima Clinton. “Arrestatelo!”, “Minaccia il mondo!”, “Pena di morte!”, “Fatelo fuori alla svelta!”. Non sono i talebani a gridarlo o i mandarini cinesi, ma proprio i nostri civilissimi e acculturati parlamentari e ministri. La Svizzera, a un certo punto, ha addirittura sospeso i conti del povero Asange: non l’aveva fatto con Hitler, non lo fa coi mafiosi – lo fa con Wikileaks, cioè con internet, che evidentemente gli fa molta più paura. Con il che, è detto tutto: se i banchieri svizzeri, cioè il cuore del cuore del – chiamiamolo così – Sistema hanno rinnegato se stessi, figuriamoci gli altri. Il diritto di cronaca ufficialmente non esiste più e il giornalismo è fuorilegge. Non solo in Iran o in Cina ma proprio qui da noi, in America e Europa. E la libertà? E il liberismo? E chi se ne fotte. Zoom sulla Sicilia, a Catania e Palermo, dove era già così da trent’anni (le inchieste su Ciancio indicano solo la cattiva coscienza in tempi complicati del Palazzo, non certo una qualunque voglia di cambiare): c’è democrazia in Sicilia? si può fare cronaca? si può parlare liberamente? Va bene, non si può, rispondevamo fino a poco tempo fa: ma a Milano, ma a Roma, ma a Washington… Ecco: la novità è che si vanno catanesizzando Roma Milano e Washington, vanno abolendo l’informazione. (leggi tutto)

.

Fonte: Ucuntu

.


Giornalismi a confronto: Guardian e Repubblica.it

Scoop! Agli inglesi non gliene frega un cazzo di Carlo e Camilla!

.

Dopo l’assalto alla macchina dei due reali, scoprite le differenze tra la homepage del Guardian e quella di Repubblica.it

di  Ulisse Acquaviva

.

xzx

.

zxz

.

Fonte: Mamma.am

.


Nuova edizione del film La Rabbia di Pier Paolo Pasolini

Il film del grande regista e poeta torna dopo il recupero di Tatti Sanguineti, documentario ultrarealistico e impietoso su una società che potrebbe essere quella di oggi. E arriva a un’amara conclusione: un eroe è solo e sono pochissimi coloro che meritano di stargli accanto

.

.

La rabbia: dietro gli “occhiali da gerarca”, Pasolini osserva i cannibali che lavorano per distruggere se stessi.

di Silvio Cinque

.

Tatti Sanguineti ha recuperato e curato una nuova edizione del film La Rabbia di Pier Paolo Pasolini. A distanza di 45 anni da quel 1963 in cui, in forma di documentario, dava voce, poesia e testimonianza degli avvenimenti del suo tempo, la pellicola colpisce per la sua straordinaria attualità.

È l’attualità della testimonianza che va al di là della storia perché attinge nelle forme archetipe della passione, della tragedia e dell’etica le sue forme espressive. Pasolini non è solo testimone del suo tempo presente, ma lo è di quella realtà incessante che è l’uomo nel suo esistere. Comunque la si voglia mettere, la questione è e rimane l’uomo, l’umanità nella sua essenzialità. Al perché le nostre vite siano percorse e caratterizzate dal malcontento e dalla paura le risposte di Pasolini e di Guareschi offrono spunti diametralmente diversi.

Ma l’analisi e la lettura di Pasolini, così puntuale e sensibile all’attimo, si pone oltre il contesto immediato in una riflessione che lo ripropone come simbolico umano e troppo umano. Pasolini individua nella vita e negli insegnamenti di Socrate un riferimento da percorrere e non è incauto ritrovare la rabbia di Socrate in quel gesto estremo e definitivo che è stato bere la cicuta. Pasolini come Socrate dunque: per strade decisamente diverse ed avverse, eretici e perseguitati non solo e non tanto dai propri detrattori e nemici, ma soprattutto dai propri seguaci ed amici. Pasolini si presenta in questi 83 minuti densissimi di musica, poesia, immagini e prosa, affidate ad un poeta e ad un pittore, entrambi amici e consimili, in una disarmante, assoluta, cosmica solitudine. (leggi tutto)

.

Fonte:  domani Arcoiris tv

.

________________________________________

Approfondimento

Pier Paolo Pasolini

Sito dedicato a Pier Paolo Pasolini

.