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Italia: la verità sulla spesa pubblica e la Pubblica Amministrazione

 

 

E’ vero che in Italia la spesa pubblica è altissima e che la Pubblica Amministrazione ha un pletora di dipendenti?

di Pio Russo Krauss – (Associazione Marco Mascagna)

E’ convinzione comune che in Italia la spesa pubblica è tra le più alte d’Europa e che nella pubblica amministrazione c’è una pletora di dipendenti. Siamo andati a vedere se questa convinzione è suffragata dai fatti o no.

In Italia la spesa pubblica è il 46,2% del PIL. Non siamo i primi, perché ci precedono la Finlandia 56,5%, la Francia 55,0%, la Danimarca 54,1, la Grecia 51,8, il Belgio 50,9, la Svezia 49,8, l’Austria 49,2 e l’Ungheria 46,5. Quindi siamo al 9° posto con una percentuale di poco superiore alla media UE (45%). Tra i settori in cui spendiamo meno c’è l’istruzione (7,9% del PIL, media UE 10,2) la cultura (1,4%, media UE 2,1%) e la Sanità (6,8%, media UE 7,2%). Nell’istruzione e cultura siamo il Paese che spende di meno nella UE [1].

La Pubblica Amministrazione nel corso degli anni ha subito una notevole riduzione del numero di dipendenti: dal 2007 al 2015 gli Enti Locali hanno perso 56.000 unità (da 516.000 a 460.000), la Scuola 53.000 unità (da 1.138.000 a 1.085.000), i Ministeri 31.000 unità (da 184.000 a 153.000), quello della Sanità 29.000 unità (da 682.000 a 653.000), l’Università 18.000 unità (da 117.000 a 99.000), la Polizia 11.000 persone (da 333.000 a 312.000) [2]. Tale notevole cura dimagrante è stata conseguita bloccando le assunzioni, per cui l’età media dei dipendenti è andata aumentando ogni anno di più e ora per i vari settori si colloca tra i 50 e i 55 anni [2]. Poiché con l’età la probabilità di avere acciacchi aumenta sempre più e questo processo è molto più precoce per le persone di basso reddito, ne risulta che una quota molto consistente di dipendenti pubblici dei livelli più bassi è ormai disabile.

In alcuni settori, come la Sanità, alla riduzione del personale e alle scarse risorse finanziarie si è accompagnato un aumento di compiti e attività (dovuti all’invecchiamento della popolazione, all’aumento del numero di poveri e indigenti e, in alcuni campi, anche al progresso della medicina). Tutto ciò ha messo in grave difficoltà il nostro sistema sanitario, a lungo considerato tra i migliori del mondo, che ha perso posizioni (in particolare per l’allungarsi delle liste di attesa) e che rischia di perderne sempre di più, perché avrebbe bisogno di investimenti per sostituire apparecchi vecchi, ristrutturare ospedali e presidi, investire nella formazione e nell’aggiornamento. Soprattutto c’è necessità di assumere il personale necessario per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute della popolazione. C’è bisogno cioè di investire un poco di più nella Sanità e di programmare gli interventi avendo come faro i bisogni di salute della popolazione. Governo e Regione fanno questo? Non sembra proprio. Infatti il documento di programmazione economica 2016 prevede per i prossimi anni una riduzione della spesa per la Sanità: dal 6,8% del PIL (anno 2015) deve diventare 6,7% nel 2016 e nel 2017, poi 6,6% nel 2018 e quindi 6,5% nel 2019.

Il decreto del Commissario alla Sanità della Regione Campania sui fabbisogni di personale prevede una dotazione di ostetriche di una per ogni distretto sanitario, 5,5 dietisti ogni milione di abitanti e zero laureati in scienze motorie (pur essendo la Regione con la più alta percentuale di persone sedentarie e inattive). Quindi in media ogni ostetrica avrà una platea di circa 10.000 donne a cui ogni anno effettuare il pap-test, 5.000 studenti di scuola superiore a cui fare educazione sessuale, 1.000 donne da incontrare nei corsi pre-parto e in più dovrebbe dare anche una mano al ginecologo nella sua attività (neanche Wonderwoman riuscirebbe nell’impresa). Ogni dietista invece dovrebbe farsi carico di intervenire su 100.000 persone in sovrappeso e fare attività preventiva su una platea di 11.000 studenti di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1°.

Poiché le persone povere non possono ricorrere a ginecologi privati per i pap-test, né a dietisti e dietologi se in sovrappeso, poiché le malattie sessualmente trasmesse, le gravidanze indesiderate e precoci, l’obesità il sovrappeso sono molto più frequenti nelle persone povere e di bassa istruzione, chi sarà maggiormente danneggiato da queste scelte sono sempre gli ultimi. Già oggi assistiamo a due fenomeni agghiaccianti:

1) le persone di basso reddito rinunciano a curarsi perché non hanno i soldi (1 milione e 400.000 persone, il 15% dei poveri e dei quasi poveri ha rinunciato a curarsi per questioni economiche) [3].

2) le persone diventano povere per le spese sanitarie sostenute (l’1,2% delle famiglie italiane si sono impoverite per questo motivo) [4]

Ci chiediamo: come mai di questo si parla così poco? Come mai è così diffusa e radicata la convinzione che la spesa pubblica è eccessiva anche se tale convinzione non ha alcun riscontro nella realtà? Chi mette in giro queste bufale? Perché?

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Note: 1) Eurostat 2015; 2) Ragioneria Generale dello Stato: Conto annuale periodo 2007-2015; 3) Ufficio parlamentare di bilancio: Rapporto 2016; 4) CREA: 12° rapporto, 2016.

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“…le nostre storie sono anche le vostre storie”. Per un figlio è il film di Suraga D. Katugampala

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“È con grande emozione che vi presento il secondo film con il quale la mia piccola società di produzione Gina Films sta partendo per una nuova pazza avventura cinematografica.


Si tratta di “
Per un figlio”, al cinema a partire dal 30 marzo, scritto e diretto da Suranga Katugampala, un regista italo-srilankese cresciuto a Verona e appartenente quella così detta “seconda generazione” a cui l’Italia rifiuta di dare il diritto di cittadinanza.

Per questa ragione, oltre che per la bellezza, la delicatezza e la poesia del film, abbiamo deciso che il secondo progetto cinematografico che avremmo sostenuto dopo il successo di Io sto con la sposa, doveva essere questo, per l’urgenza di raccontare che esistono sguardi nuovi su questo Paese che devono trovare uno spazio pubblico per emergere.

Le parole che ci hanno convinto a distribuirlo sono proprio quelle di Suranga D. Katugampala:

L’unica cosa certa era l’urgenza di raccontare, di dire – noi ci siamo – le nostre storie sono anche le vostre storie, le storie di un mondo comune. E’ nato un film minimalista; il sogno di un cinema semplice si stava realizzando mentre noi cavalcavamo l’onda felice di raccontare la nostra storia. Abbiamo unito le forze, affrontato mille problemi, srilankesi ed italiani, perché era la storia di ognuno di noi”.

Anche Goffredo Fofi ha apprezzato il film come ci ha scritto in una lunga e bellissima lettera:

“…Molte cose colpiscono del film di Suranga Katugampala. Intanto la padronanza tecnica del “mezzo” cinematografico e la sua messa a servizio di un progetto tanto ambizioso quanto austero, delicato. Sono pochi gli esordi nel lungometraggio così convincenti, nel cinema italiano di oggi, e vengono in mente, non a caso, i nomi di giovani registi che si sono affermati negli ultimi lustri e che sono il sale del nostro cinema, Munzi, Giovannesi, Rohrwacher, Marcello, Minervini, Comnodin, più indietro Garrone, Martone, Mereu…”

Questa nuova avventura distributiva è per noi entusiasmante proprio come quella da cui siamo partiti ormai tre anni fa. Eccoci di nuovo a sostenere un progetto costruito con fatica ma con urgenza perché in questi tempi bui pensiamo che la cosa più importante che possiamo fare è continuare a costruire cammini comuni, strade per intrecciarci e contaminarci, in cui entrare come singoli per uscire come comunità.

Con questo spirito andremo in giro a promuovere il film di Suranga Katugampala in un tour nazionale nelle principali sale cinematografiche italiane.

Incontreremo associazioni, persone, festival, gruppi informali ed istituzioni per raccontare che l’Italia è anche questo, un Paese con tante risorse e con sguardi provenienti da tutto il mondo che dobbiamo saper valorizzare perché è solo attraversandoli che possiamo capire meglio la contemporaneità e costruire un tessuto sociale più forte capace di proteggerci tutti.”

Antonio Augugliaro – (uno dei tre registi di “Io sto con la sposa”)

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www.perunfiglio.it

Vi aspettiamo di nuovo al cinema dal 30 marzo!

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Trailer ufficiale

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Prossime proiezioni

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Approfondimento

53a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

Cineteca di Bologna

Suranga D. Katugampala ed Antonio Augugliaro alla manifestazione nazionale sul diritto di cittadinanza

Per un figlio – CineClandestino

Per un figlio – MYmovies

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Borse di studio in memoria di Giulio Regeni

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Borse di studio in memoria – Scholarships in memory of Giulio Regeni

Fundraising for The United World Colleges (International) Ltd

In memory of: Giulio Regeni.

Verità,..memoria.e.speranza.per.Giulio

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You can find the English version at the bottom of this section.

A un anno dalla sua scomparsa Giulio Regeni chiede ancora verità. Insieme all’amore per la verità la storia di Giulio trasmette curiosità, intelligenza, dialogo e passione per il mondo arabo e in particolare per l’Egitto. Per tenere viva la sua memoria le istituzioni e gli amici di Giulio presentano una sottoscrizione pubblica per la raccolta di borse di studio.

Tali borse saranno destinate a studenti egiziani selezionati esclusivamente in base al merito dalla Commissione Nazionale dei Collegi del Mondo Unito (UWC) in Egitto. Questi ragazzi andranno a studiare al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico O.N.L.U.S. a Duino (Trieste).
Giulio si era diplomato presso il UWC U.S.A. ed era nato e cresciuto a pochi chilometri dal Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, dove la sua avventura UWC era iniziata nel 2005. Le borse saranno quindi legate ad un luogo dove la memoria di Giulio concretamente perdurerà nel tempo.

La borsa di studio per il 2017 è finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Aiutaci a raccogliere la borsa di studio per il 2018!

Grazie

Il conto è stato aperto su Banca Prossima:
INTEST: COLLEGIO DEL MONDO UNITO DELL’ADRIATICO – O.N.L.U.S. BORSE DI STUDIO “GIULIO REGENI”
COORDINATA IBAN:
IT51 O 03359 01600 100000148472
FILIALE: 05000
NUMERO CONTO: 1000 148472

BIC BCITITMX

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Truth and hope in memory of Giulio

A year after Giulio Regeni disappeared we are still demanding the truth about the circumstances of his death. Giulio’s story is about the search for truth but also about a young man and UWC alumnus who was curious and intelligent, who believed in dialogue among cultures and who had a passion for..the..Arab..world..and..in..particular..for..Egypt.

We want to keep his memory alive and we think that raising scholarships on his memory is a good way to do so. This initiative has been launched by Giulio’s UWC friends and has the support of Giulio’s family. Upon his family’s request the scholarships raised will be awarded to Egyptian students to study at UWC Adriatic in Duino (Italy). Scholarship recipients will be deserving young people, selected on merit alone by UWC Egypt (the UWC National Committe in Egypt) and who would not have the possibility to continue their studies without a scholarship.
Giulio was born and raised not far from UWC Adriatic, where he was selected to attend UWC USA in 2005. Giulio’s scholars will be welcomed in a place where Giulio’s memory will concretely endure over time. The project has already gained the support of the Friuli Venezia Giulia Region, which is granting a 2017 scholarship.

Please help us raise the second scholarship for the 2018!

Thank you

You can either donate online, or directly through our bank account Banca Prossima:
Account holder: COLLEGIO DEL MONDO UNITO DELL’ADRIATICO – O.N.L.U.S. BORSE DI STUDIO “GIULIO REGENI”
IBAN: IT51 O 03359 01600 100000148472
Branch Office: 05000
Account number:1000 148472

BIC BCITITMX

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Fonte: UWC AD

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Approfondimento

Il Collegio del Mondo Unito, dove ha studiato anche Giulio, è una rete di scuole che pone la pace e la sostenibilità (ambientale, economica e sociale) tra i pilastri dell’educazione.

UWC Italia

Verità per Giulio

Amnesty – Appello per Giulio

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