Daily Archives: 13/01/2014

Golden Globe a “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino

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La grande bellezza

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La grande bellezza vince come miglior film straniero ai Golden Globe

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La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha vinto ai Golden Globe nella categoria miglior film straniero. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 12 gennaio 2014 a Los Angeles.

Era dal 1989, con Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, che l’Italia non vinceva un Golden Globe.

“Grazie Italia, questo è un paese davvero strano ma bellissimo”, ha detto Paolo Sorrentino nel ritirare il premio. Non se lo aspettava: “Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”

La grande bellezza di Paolo Sorrentino è uscito il 21 maggio nelle sale italiane, il giorno dopo essere stato presentato a Cannes. Nel cast, tra gli altri, ci sono Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli. Ambientato a Roma, racconta la storia di Jep Gambardella, un giornalista sessantacinquenne che segue gli eventi mondani della capitale.

Il film ha ricevuto un’accoglienza positiva dalla maggior parte delle testate straniere.

Ha scritto il Guardian: “Sorrentino è tornato a Cannes con un bellissimo film, girato nello stile classico della Dolce vita di Fellini e della Notte di Antonioni. La grande bellezza è un ritorno al suo naturale linguaggio cinematografico, dopo la difficile esperienza in inglese con Sean Penn in This must be the place. Il film è superbo, ma c’è anche un eccesso di ricchezza che va un po’ a discapito delle emozioni. Toni Servillo meriterebbe il premio per il miglior attore, grazie alla stupenda interpretazione di Jep”.

Secondo Lee Marshall, che ha scritto la recensione su Screen Daily, La grande bellezza è un film più adatto al pubblico straniero che a quello italiano: “Il paragone naturale da fare è quello con un’altra operetta impressionistica del regista napoletano: Il divo. Quel film però era immerso in una realtà storica, mentre La grande bellezza è più una raccolta di vignette senza tempo. Paradossalmente, questo è un film che potrebbe piacere di più all’estero che non in Italia. Sul terreno di casa, la visione di Roma di Sorrentino e della sua vita pseudo letteraria potrebbe sembrare un po’ obsoleta”.

Anche Le Monde ha scritto una recensione sull’ultima fatica di Sorrentino: “Con il suo broncio malizioso, il protagonista Jep ha un’aria da Walter Matthau alla romana mentre contempla le glorie dell’unica città al mondo in grado di fargli sentire l’eternità. L’ultimo lavoro del regista italiano è un omaggio alla Fiera della vanità, che alla fine restituisce un’umanità che sembrava non esserci all’inizio del film. Pur restando molto lontano dalla grandezza dei suoi maestri, Sorrentino dimostra sempre di avere delle belle trovate cinematografiche”.

Positivo anche il parere di Variety. Scrive Jay Weissberg: “La grande bellezza è un ricco banchetto cinematografico, che omaggia Roma in tutta la sua bellezza e superficialità. Di certo farà venire un’indigestione a qualcuno, che potrebbe vederla come l’opera di un cinefilo in posa che manca di vera profondità. E non importa se la stessa critica è stata mossa alla Dolce vita 53 anni fa. Il confronto non è casuale: come il capolavoro di Fellini, La grande bellezza fa di una figura esausta dal punto di vista esistenziale una guida dantesca attraverso la decadenza della vita romana”.

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Trailer ufficiale

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Fonte: Internazionale

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Al Jazeera: video intervista al presidente dell’Uruguay Josè Mujica. Una lezione di vita.

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José Mujica nacque il 20 maggio 1935 da Demetrio Mujica, discendente da antenati baschi, e Lucia Cordano (forse trascrizione errata del cognome Cordaro), originaria della Liguria. La famiglia di sua madre era molto modesta ed emigrò in Uruguay da un paesino della Val Fontanabuona, in provincia di Genova

Suo zio materno, Ángel Cordano, era nazionalista e peronista e influenzò molto la formazione politica di Mujica…

Nei primi anni Sessanta aderì al neonato movimento dei Tupamaros, un gruppo armato di sinistra ispirato dalla rivoluzione cubana. Nel corso di varie azioni ricevette ben 6 ferite da arma da fuoco, e nel 1969 partecipò alla breve occupazione di Pando, una città vicina a Montevideo. Mujica fu arrestato in quattro diverse occasioni e fu tra i prigionieri politici che riuscirono ad evadere dalla prigione di Punta Carretas nel 1971.

Fu comunque ricatturato un anno dopo e condannato da un tribunale militare sotto il governo di Jorge Pacheco Areco, che aveva sospeso diverse garanzie costituzionali. Dopo il colpo di stato militare del 1973 fu trasferito in un carcere militare dove rimase richiuso per 14 anni, due dei quali passati in completo isolamento in un pozzo sotterraneo. Fu uno di quei dirigenti tupamaros prigionieri che la dittatura civico-militare chiamava “rehenes” (ostaggi), ossia persone che, in caso di ulteriori azioni militari dei Tupamaros in libertà, sarebbero state immediatamente fucilate…Nel 1985, quando la democrazia costituzionale fu ristabilita, Mujica fu liberato grazie ad un’amnistia della quale beneficiarono sia guerriglieri che golpisti per crimini di guerra e fatti di guerriglia commessi dal 1962 in poi. (fonte: Wikipedia)

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VIDEO-INTERVISTA  (sub in italiano)

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Uruguay: dal 2014 in farmacia un grammo di marijuana “statale” a soltanto venti pesos

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