Monthly Archives: Dicembre 2013

Italia fuori dall’Europa. Approvato ennesimo decreto “Salva-Ilva”

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Con il nuovo decreto, l’Ilva puo’ non rispettare le prescrizioni dell’Aia

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Il nuovo decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri

di Alessandro Marescotti

L’Italia è fuori dall’Europa?

Questo governo porta l’Italia fuori dall’Europa, approvando l’ennesimo decreto “Salva-Ilva” che concede deroghe e proroghe in barba alle rigorose norme della direttiva europea sull’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Con il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri vengono sanate le infrazioni all’Aia (certificate dall’Ispra) e sono persino abolite le sanzioni previste dalla legge 231/2012 (nota anche come “Salva-Ilva 1”). Il decreto prevede inoltre un periodo transitorio di ben tre anni durante i quali non sarà possibile garantire la conformità degli impianti alle prescrizioni autorizzative, riconoscendo che era vero il rilievo delle associazioni ambientaliste sulla difficoltà di realizzare le prescrizioni AIA nei tempi previsti.

Ricordiamo a tutti che secondo i periti nominati dalla magistratura tarantina circa trenta morti all’anno sono correlabili all’inquinamento industriale.

Si tratta di una stima molto prudente che fanno di Taranto una citta’ della morte.

Altri tre anni di inquinamento dell’area a caldo dell’Ilva causeranno ulteriori danni alla salute delle fasce piu’ fragili della popolazione. La salute non puo’ aspettare i tempi dell’Aia.
Si è purtroppo deciso di lasciare che i tarantini siano sottoposti ancora all’inquinamento per altri tre anni, i quali si aggiungono ai cinquanta passati.

Il Governo si è assunto la responsabilità di non bloccare le fonti inquinanti, di non fornire risposte alla Commissione europea, di abolire le sanzioni previste a carico degli inquinatori. Tirando le somme, il Governo concede libertà di inquinare portando Taranto fuori dell’Europa.

Segnaleremo alla Procura questa situazione anomala perche’ la salute non sia messa ulteriormente in pericolo con questo decreto che concede un ammorbidimento inaccettabile alla gia’ blanda legge “Salva-Ilva 1”.

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Fonte: Peacelink

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Movimento di liberazione animale: appello per una presa di posizione contro le campagne pseudo-animaliste

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Appello Antispecista

CIWF (Compassion In World Farming): LA CHINA SCIVOLOSA DELLA COMPASSIONE

 

Per risolvere alcuni aspetti del trattamento iniquo che gli animali non umani sono costretti a subire negli allevamenti intensivi, alcune associazioni si occupano di “benessere animale”, e da molti anni si adoperano per rendere noti i gravi maltrattamenti e denunciare gli abusi più macroscopici. Fin qui il movimento di liberazione animale non avrebbe nulla da obiettare, essendo i due ambiti distinti, se non fosse ormai assodato che queste organizzazioni, per loro conformazione, si trovano pericolosamente sul margine di una china scivolosa, in cui rischiano di trascinare l’animalismo, col quale tendono purtroppo a confondersi.

 

 Al fine di evitare questo connubio tra allevatori/produttori paradossalmente “sensibili” alla sofferenza animale e il movimento di liberazione animale, connubio che distorce e offende la lotta per la liberazione animale e la dignità delle vittime, occorre considerare che:

 

1) La nozione di compassione utilizzata da dette associazioni welfariste è ambigua: per poter essere applicata essa presuppone l’immedesimazione di chi la dispensa in chi la riceve. Senza tale presupposto la risposta ad ogni ap-pello diventa arbitraria e la compassione stessa risulta ingannevole, promettendo ciò che non potrà mantenere. E’ chiaro che chi alleva gli Animali per fini commerciali e ne causa la morte, non può immedesimarvisi

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2) CIWF, non mettendo in alcun modo in discussione lo status morale delle vittime dei soprusi specisti – spesso definite “prodotti” -, di fatto ne avalla lo sfruttamento. Nelle varie campagne promosse da CIWF (Sono degno, Etichette, Premi, ecc…) l’imperativo specista è fondante, non essendo mai posta in forse l’esistenza degli allevamenti e dei mattatoi.

 

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3) Il movimento di liberazione animale ha più volte segnalato pubblicamente la propria estraneità alle iniziative di CIWF e associazioni “gemellate”, che perseguono scopi falsamente animalisti (dall’istituzione di premi di produzi-one per gli allevatori, alla creazione di vere e proprie campagne pubblicitarie atte a sdoganare il dramma animale come fosse risolvibile attraverso qualche concessione welfarista. Il premio “benessere animale” l’hanno vinto in molti tra cui Barilla, Coca-cola, McDonald’s e Amadori)

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4) Il movimento di liberazione animale individua nella riduzione degli altri animali a mero cibo una delle pratiche eticamente più inaccettabili (ancorché la più diffusa) su cui si fonda il dominio della nostra specie sulle altre, e questo a prescindere da come vengano allevati e uccisi gli altri animali.

 

Si conclude che CIWF, ritenendo accettabile allevare animali non umani con lo scopo di trasformarli in prodotti, propagandando il “benessere” e la limitazione delle crudeltà più evidenti come sufficienti a conferire rispettabilità al mercato della morte, dimostra la vacuità delle finalità compassionevoli declamate e il completo disinteresse per il destino delle vittime delle quali si occupa. Si raccomanda a coloro che sono sensibili alle tematiche antispeciste di informarsi attentamente rispetto alle organizzazioni che promulgano iniziative di tipo welfarista (vedi la recente raccolta di firme per il benessere dei Suini in Europa).Tali iniziative possono avere qualche limitato significato solo in una prospettiva realmente abolizionista mentre, in mancanza di ciò, esse si riducono a semplice veicolo pubblicitario per l’industria dello sfruttamento animale.

 

Si chiede ai gruppi, alle associazioni, ai coordinamenti animalisti/antispecisti di prendere pubblicamente le distanze da CIWF sottoscrivendo questo testo.

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Progetto Bio-Violenza
Campagne per gli Animali

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Le adesioni possono essere inviate a: bioviolenza@gmail.com.

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Fonte:  bioviolenza.blogspot.it

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Napoli: Festival del Cinema dei Diritti Umani – VI edizione

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Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è una manifestazione internazionale nata nel 2008, promossa e coordinata dall’Associazione “Cinema e Diritti”, con una formula partecipativa e autogestita che coinvolge numerosi attori sociali, singoli e associati, che operano nella città e della provincia di Napoli.

L’ingresso a tutti gli eventi del Festival è sempre assolutamente gratuito.

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Torna dal 3 al 13 dicembre per la sesta edizione, accendendo ancora una volta i riflettori sulle storie, le testimonianze e le violazioni dei Diritti Umani ai quattro angoli del mondo, il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli.

Il cartellone della Rassegna 2013 sarà presentato alla Stampa e alla Città Martedì 3 dicembre alle 10,30 presso la Sala Giunta del Comune di Napoli.

 

Anche quest’anno il Festival spiegherà le sue ali attraverso varie sezioni: il Concorso Cinematografico, fil rouge della manifestazione; gli “Eventi tematici e internazionali”, cuore della visione globale del Festival e la sezione “Sguardi di genere”, dedicata ad “allenare” bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne a cogliere le “diversità” tra i propri punti di vista e quelli altrui.

 

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è reso possibile grazie al lavoro instancabile di una Rete di Operatori, Enti e Associazioni che volontariamente offrono il proprio contributo per la realizzazione della kermesse. Associazione capofila è “Cinema e Diritti”, presieduta da Maurizio Del Bufalo, la quale dialoga con una pluralità di soggetti di pari dignità, quali: Antigone, Arci Movie, Arteteca, Asper – Coordinamento Eritrea Democratica, Associazione Federico Aldrovandi, BLab, Chi ROM e… chi NO, Dabar Film, École Cinéma, Federazione Territoriale Città Del Monte, Forum Campania ROM, Garibaldi 101, GESCO, Hobos, Il meglio di te ONLUS, Indiani d’occidente, Informatici senza frontiere, Instituto Multimedia DerhumALC, Le gioie di Marisol, Medici senza frontiere – Gruppo di Napoli, Operatori di Pace – Campania, Scuola Media Statale “G. Diano” di Pozzuoli, Istituto “Galileo Ferraris” di Scampia (Napoli), Seme di Pace.

 

Maurizio Del Bufalo, coordinatore del Festival sin dalla sua prima edizione, così ha annunciato la Rassegna che sta per iniziare: “Eric Hobsbawm, lo storico del secolo breve, chiamato ad aprire il festival di Salisburgo 2006, esordì con una domanda provocatoria “Perché organizzare Festival nel XXI secolo?”. E’ interessante vedere come Hobsbawm, in quella circostanza, fece continuo riferimento all’Italia, culla dell’Opera e paese dei cento campanili, per indicare una via d’uscita dalla crisi dei festival. Egli sosteneva che la vivacità dei piccoli centri, delle periferie del mondo, avrebbe potuto salvarci e dare nuova vita ai festival, perché in quei luoghi è più facile far emergere la creatività, unico antidoto al conformismo delle metropoli. Se non ci fosse amore per la cultura, per la forza del cinema e il desiderio di tanti giovani autori di raccontare con nuove parole quello che sta accadendo, questo Festival non sarebbe mai nato. A questi autori in erba, cui il nostro lavoro guarda, e alla gente che ci dà il coraggio di raccontare le storie che sentirete, è dedicato il futuro del nostro Festival, con spirito di lotta e di resistenza. Per metterci in rete con loro e capire dove orientare il nostro cammino”.

 

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli apre il 5 dicembre al PAN (ore 18,00) con un evento straordinario, la mostra fotografica di una grande testimone dei Diritti Umani,  Liu Xia, in anteprima italiana. Nella giornata di chiusura, ospiterà l’incontro del Coordinamento dei Festival Campani, venerdì 13 dicembre alle ore 16,00 presso la Sala Dumas dell’Istituto Francese di Napoli.

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Questo il calendario delle proiezioni che si terranno da venerdì 6 dicembre a lunedì 9 dicembre ore 18-24 presso il Cinema Academy Astra di Napoli (Via Mezzocannone 109).
Per gli studenti che volessero far parte della Giuria Giovani, basta inviare una mail a festival.napoli@gmail.com con nome e cognome, data di nascita, Università e Facoltà.

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VENERDI 6 DICEMBRE

– Sezione “HumanRights Short”
Memorial di Francesco Filippi 10′
La mirada perdida di Damian Dionisio 11′
Ngutu di Felipe Del Olmo e Daniel Valledor 5′

 

##EVENTO SPECIALE FINESTRA SU BUENOS AIRES##
Anos de la Calle 74′
Thanks God It’s Friday 51′

 

– Sezione “Human Rights Doc”
Lucciole per lanterne di Mario e Stefano Martone 42′
The Women Woker’s War di Massimo Ferrari 52′
Stolica di Elisabetta Lodoli 65′

 

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SABATO 7 DICEMBRE

 

– Sezione “HumanRights Short”
Lao di Gabriele Sabatino Nardis 18′
Non è successo niente di Chantal Toesca 12′
Bella di Pasquale Marino 21′

 

– Sezione “Human Rights Doc”
Nella terra dei fuochi di Marco La Gala 46′
In utero Srebrenica di Giuseppe Carrieri 52′
La nave di Roland Sejko 83′
Lovebirds di Gianpaolo Bigoli 51′

 

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DOMENICA 8 DICEMBRE
– Sezione “HumanRights Short”
L’incognita di Enrico Muzzi 22′
Dreaming apecar di Dario Samuele Leone 16′
Margerita di Alessandro Grande 15′
Full of life di Vincenzo Mineo 15′

 

– Sezione “Human Rights Doc”
Dell’arte della guerra di Luca Bellino e Silvia Luzi 85′
Noi non siamo come James Bond di Mario Balsamo 73′
The Cubanwives di Alberto Antonio Dandolo 55′

 

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LUNEDI 9 DICEMBRE

– Sezione “HumanRights Short”
Come una stella di Bartolomeo Pampaloni 13′
More than two hours di Ali Asgari 15′
La strada di Raffael di Alessandro Falco 25′

– Sezione “Human Rights Doc”
Mineo Housing di Cinzia Castania 61′
Per Ulisse di Giovanni Cioni 90′
Il rosa nudo di Giovanni Coda 79′

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Fonte: cinenapolidiritti.it

Facebook: Cine Festival Diritti Umani

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