Monthly Archives: Dicembre 2013

Benessere animale: vittoria parziale. In Belgio vietato l’utilizzo di animali selvatici nei circhi

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Il Belgio vieta l’utilizzo di animali selvatici nei circhi

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In Belgio i circhi non potranno più fare spettacoli con  leoni, tigri, elefanti, otarie o scimpanzé. La ministra della salute pubblica, Laurette Onkelinx, ha presentato un progetto di legge sul benessere animale che è stato adottato dalla Commission Santé publique  della Camera e che vieta l’utilizzo di animali selvatici nei circhi e negli altri show..

Queste misure fanno seguito alle reazioni alla dichiarazione del Conseil du bien-être animal che nel 2011 aveva detto che i circhi non rispettano le norme sulla detenzione di animali, in particolare sotto accusa sono finite la mancanza di spazi, la mancanza di possibilità di fare il bagno, l’assenza di simili per alcune specie gregarie e il non rispetto delle esigenze della giusta temperatura per molti animali.

La legge belga prevede che solo alcuni animali possano essere esibiti nei circhi e che si debba rispettare norme minime fissate per assicurare il loro benessere. Gli animali autorizzati sono bovini, bufali, maiali,  lama, dromedari, cammelli, furetti, conigli, cani, gatti, colombi, oche, gallinacei, pappagalli, oche, cavalli, asini, pony, montoni e capre. La cosa scontenterà sicuramente molti animalisti che chiedevano il bando totale dell’utilizzo di animali nei circhi.

Per associazioni come Global Action in the Interest of Animals (Gaia) che chiede il divieto di spettacoli con animali dal 2003, è comunque una grande vittoria. «E’ chiaro – dicono gli animalisti – che il benessere degli animali selvatici non può essere garantito nei circhi, non è il loro posto. Un divieto è la sola misura logica. Siamo molto soddisfatti, è una nuova vittoria nella lotta per gli animali».  Progressivamente I politici belgi si sono spostati sul fronte animalista ed alla fine la maggioranza di governo, appoggiata dai Verdi, ha votato per il bando che, dopo essere approvato in Senato, entrerà in vigore nel febbraio/marzo 2014.

Ma c’è anche l’altro fronte: i  circhi ribattono che i loro animali sono in gran parte nati in cattività e non conoscono altra condizione e che quindi in realtà bisognerebbe definirli “animali domestici”.  I circhi non erano preparati ed ora ci si chiede che se il Festival du cirque européen de Liegi, previsto a fine dicembre, sarà l’ultimo a proporre numeri con animali selvatici.

il deputato del Front Démocratique des Francophones (Fdf) Damien Thiéry ha ripetutamente chiesto al governo di convocare il mondo dei circhi, secondo lui «Questa misura metterà i circhi in difficoltà in Belgio». Un’altra deputata del Fdf, Béatrice Fraiteur, si è chiesta se «Bisognerà far uscire le tigri dalle gabbie degli zoo perché la ministra Onkelinx vuole interessarsi del loro futuro».

Ma la Fraiteur ha fatto i conti senza Gaia che l’ha immediatamente presa in parola ed ha annunciato che dopo i circhi toccherà agli zoo ed ai parchi che ospitano animali selvatici, come Pairi Daiza, Anversa e  Planckendael.  Ann de Greef, direttrice di Gaia, conclude: «Ci opponiamo nella stessa maniera alla presenza di animali selvatici in questi spazi. Non è la nostra priorità attuale ma non è escluso che un giorno non lanceremo questa campagna».

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Fonte: Greenreport

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Il Film: “Il passato” di Asghar Farhadi

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Il passato

 

di Asghar Farhadi

(Francia/Italia, 2013)  

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di Marcello Polizzi

 

Ahmad (Ali Mosaffa) si reca a Parigi per concludere le pratiche di divorzio con l’ex moglie Marie (Bérénice Bejo), con cui ha rotto i rapporti da quattro anni. Anziché alloggiare in albergo, viene invitato dalla donna a trattenersi nella sua abitazione. Apparentemente sembra che i due si ritrovino in buoni rapporti e che il passato sia ormai alle spalle. Ma ben presto Ahmad si troverà a fare i conti con la nuova situazione familiare di Marie.

 

Le bellissime scene iniziali che vedono i due protagonisti parlarsi attraverso le vetrate dell’aeroporto ed i vetri della macchina, in una riuscita alternanza di silenzi e rumori, pare vogliano avvertirci che per quanto non sembri, i rapporti di questa ex-coppia non possono che essere altalenanti. Ma curiosamente queste sequenze, tra le più riuscite del film, si fanno carico anche di un significato simbolico: così come i vetri impediscono alle parole di essere udite o rendono i suoni ovattati, così la pellicola appare a tratti forse troppo carica da perdere la sua immediata comunicabilità, proprio uno dei punti di forza del regista.

 

A risentirne in parte è la fase di scrittura. Ma allo stesso tempo ne Il passato ritornano le costanti vincenti del cinema di Farhadi. In primo luogo quella struttura filmica modellata sui canoni del thriller, in cui le menzogne e le verità sono svelate poco alla volta in un crescendo di tensione che guida i personaggi, e con essi lo spettatore, verso la catarsi finale. Sono questi motivi a condurre ancora una volta ed in maniera brillante le redini del gioco, creando un coinvolgente realismo. Pare che non si giunga però a quel climax che avvertiamo invece in About Elly e in Una separazione, dove le confessioni, rispettivamente di Sepideh e Razieh, risolvevano la narrazione. Si ha infatti quasi la sensazione che nel momento cruciale il regista, persa per un attimo la solita naturalezza, fatichi a districarsi nella fitta rete di eventi.

 

Si potrebbe infine cercare un parallelo tra Farhadi e il suo protagonista, nel tentativo di giustificare i momenti di incertezza del film. Così come Ahmad da Teheran si reca a Parigi, anch’egli si trova a fare i conti con un nuovo ambiente, quello della capitale francese e del cinema propriamente europeo: una realtà in parte diversa che il regista iraniano forse deve ancora far sua completamente.

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Titolo originale: Le passé
Regia:
Asghar Farhadi
Interpreti:
Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Sabrina Ouazani, Pauline Burlet, Elyes Aguis, Babak Karimi,Valeria Cavalli, Jeanne Jestin
Origine:
Francia 2013
Distribuzione:
BIM
Durata:
130’

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Urgente! 48 ore per fermare l’assalto di Berlusconi a Internet

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Se non agiamo nelle prossime 48 ore, Berlusconi potrebbe conquistare un controllo spaventoso sui media. Cacciato dal Parlamento, questo è il suo disperato tentativo di rimanere attaccato al potere, ma la nostra comunità ha contribuito a bloccare questa enorme minaccia in passato e possiamo farcela di nuovo.

In questo momento, lontana dai titoli dei giornali, l’autorità che regola i media sta per adottare nuove regole che darebbero a Berlusconi e Mediaset poteri senza precedenti di censurare qualsiasi video, articolo o post su Facebook: di fatto verrebbe imposto un bavaglio anche a siti come Repubblica e perfino Avaaz. Ma quelli che si candidano ad essere i nuovi leader del PD possono fermare questo assalto se ci mettiamo subito in moto per convincerli che le loro azioni avranno un impatto sui risultati alle primarie di domenica.

Facciamo partire subito una mobilitazione-flash chiedendo a Renzi, Cuperlo e Civati di prendere posizione contro questa enorme minaccia di censura: facciamogli sapere che ci aspettiamo che difendano la nostra libertà di espressione. Firma questa petizione urgente per fermare il nuovo regolamento-censura su Internet e condividila con tutti: non appena raggiungeremo 100mila firme Avaaz occuperà con enormi striscioni i comizi finali dei candidati finché li costringeremo ad agire:

http://www.avaaz.org/it/italy_internet_censorship_c/?bfZSvab&v=32159

La cosa incredibile è che la scusa che stanno usando per questo giro di vite è la tutela del diritto d’autore. Una questione importantissima ma che non c’entra niente con questo regolamento-censura che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) sta per approvare in tutta fretta tra pochi giorni. Gli autori e la cultura si difendono colpendo i grossi pirati che fanno lucro e soprattutto nei tribunali, non con una censura incontrollata di ogni contenuto, anche solo per un link di troppo, e per di più privatizzata e affidata a imperi mediatici come Mediaset, la lobby RAI o i mega-colossi di Hollywood.

Berlusconi sta giocando sporchissimo, cercando di far approvare il regolamento pochi giorni prima che nell’autorità si insedi il nuovo commissario del PD. Quest’ultimo ha già chiesto di rimandare la decisione per poter dire la sua, ma come risposta gli altri commissari, nominati da Berlusconi e Monti, hanno addirittura accelerato!

È lunghissima la lista di personalità che si è già schierata contro il regolamento, dalla Presidente della Camera Boldrini, al costituzionalista Rodotà, dal responsabile ONU per la libertà d’espressione La Rue fino al Ministro degli Esteri Bonino. Ma gli attivisti in prima linea ci dicono che forse solo la comunità di Avaaz, arrivata a oltre un milione e mezzo di membri in Italia, può arrivare agli unici che possono convincere Agcom a fermarsi, per non creare uno scontro con la maggioranza PD: i candidati alla segreteria Renzi, Cuperlo e Civati.

Se li convinceremo a chiedere e ottenere un rinvio, un ampio fronte di parlamentari di M5S e PD e SEL è pronto ad approvare una legge anti-censura già nelle prossime settimane, ma dobbiamo muoverci subito, perché senza mobilitazioni il regolamento sarà approvato tra pochi giorni, e poi sarà troppo tardi. Firma e poi condividi con tutti la petizione a Renzi, Cuperlo e Civati:

http://www.avaaz.org/it/italy_internet_censorship_c/?bfZSvab&v=32159

Poco più di un anno fa la comunità di Avaaz è stata fondamentale per impedire che fosse approvato un altro regolamento bavaglio. Ci hanno prima ignorato, poi attaccato, ma alla fine con centinaia di migliaia di firme, una valanga di esperti e decine di parlamentari al nostro fianco abbiamo vinto! Facciamolo di nuovo.

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Fonte: Avaaz

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ULTERIORI INFORMAZIONI:

AgCom, delibera il 12 dicembre (Webnews)
http://www.webnews.it/2013/12/02/agcom-delibera-12-dicembe/

Regolamento anti-pirateria, l’inviato Onu frena l’Agcom (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/11/18/news/agcom_futuro-71290405/

Regolamento Agcom sul copyright: verso la resa dei conti (Wired)
http://daily.wired.it/news/politica/2013/11/15/agcom-boldrini-nicita-327849.html

Emma Bonino, una spallata all’AGCOM (Webnews)
http://www.webnews.it/2013/11/18/emma-bonino-agcom/

VKontakte bloccato per aver piratato Zalone? Presto sarà la regola (Wired)
http://www.wired.it/internet/social-network/2013/11/20/vkontakte-bloccato-piratato-zalone/

Nicita nuovo commissario dell’Agcom. Boldrini: “Ma sul copyright decida il Parlamento” (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/11/14/news/nicita_nuovo_commissario_agcom-71003977/

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