Monthly Archives: Marzo 2013

Genova G8, Antonio Manganelli e le “scuse” per la Diaz

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Genova 2001 – Massacro alla Diaz

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Il commento del giornalista che era nella scuola Diaz

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Antonio Manganelli, la polizia di Stato e Genova G8

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La morte del capo della polizia e il cordoglio per una fine prematura. Nel diluvio di commenti, un contributo utile a inquadrare meglio la figura di un uomo dello Stato e le sue scelte su un caso delicato, affrontato in modo pessimo da lui e dal suo predecessore. La questione delle “scuse” per la Diaz: tardive, ambigue e reticenti

di Lorenzo Guadagnucci

La morte prematura di una persona è un fatto triste che merita rispetto e Antonio Manganelli è un uomo che ha lottato e sofferto per la malattia: è giusto quindi manifestare ai familiari e agli amici solidarietà e dispiacere. D’altronde Antonio Manganelli era da molti anni un personaggio pubblico e oggi in questa chiave se ne parla: raccontandone la carriera e i passaggi più importanti del suo impegno pubblico. È giusto farlo senza tacere niente, per rispetto verso l’uomo di stato.

Non ho conosciuto personalmente Manganelli ma dopo Genova G8 mi sono indirettamente imbattuto in lui continuamente, poiché ha guidato la polizia di stato dal 2007, ed essendo stato uno dei vice di Gianni De Gennaro fin dal 2000. Le critiche mie e di molti altri che hanno vissuto il post Genova G8 nella società e nei tribunali non sono certo mancate.

Manganelli detiene una quota parte altissima di responsabilità per la pessima prova data dalla polizia di stato nel dopo G8. Pensiamo solo al processo Diaz. Si è chiuso in primo grado nel 2008, in appello nel 2010, in Cassazione nel 2012: tutti passaggi chiave affrontati dalla polizia di stato senza mai cambiare quell’atteggiamento protervo messo in atto fin dal 2001, quando fu chiaro che il G8 di Genova sarebbe passato alla storia come una pagina nerissima nella storia della polizia italiana.

La polizia di De Gennaro e Manganelli è la polizia che rifiuta ogni autocritica, che ostacola il lavoro dei magistrati, che tiene in servizio gli imputati e i condannati, arrivando a promuovere quelli di grado più alto; è la polizia che non prende alcun provvedimento disciplinare per i picchiatori sfuggiti ai processi (perché non riconoscibili) né per i condannati e i prescritti giudicati colpevoli di gravi reati in tre gradi di giudizio. Antonio Manganelli è il capo della polizia che assiste indifferente alle manipolazioni tentate e in parte realizzate nell’ambito del processo Diaz (l’ex questore di Genova è stato anche condannato in primo grado per falsa testimonianza).

Da cittadino che ha subito un grave abuso da parte di uomini dello stato, posso dire di non avere mai percepito il capo della polizia (De Gennaro prima, Manganelli poi) come un funzionario deciso a mettersi dalla mia parte di cittadino privato ingiustamente di diritti fondamentali.

Si dice ora che Manganelli ha avuto il coraggio di chiedere scusa dopo la condanna definitiva nel processo Diaz. Certo il suo commento fu migliore di quello espresso dal suo predecessore De Gennaro, nel frattempo diventato sottosegretario, ma è  bene precisare, come in molti facemmo all’epoca, che si trattò di scuse tardive e reticenti. L’esatta espressione fu:

«Ora, di fronte al giudicato penale, è chiaramente il momento delle scuse. Ai cittadini che hanno subito danni ed anche a quelli che, avendo fiducia nell’istituzione-polizia, l’hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza»

Fu un pronunciamento del tutto insufficiente. Manganelli non chiese scusa in modo esplicito e diretto: scelse un’espressione ambigua -“è il momento delle scuse”- e non la accompagnò né con le dovute spiegazioni e precisazioni né con provvedimenti concreti. Per che cosa in definitiva Manganelli chiedeva così sibillinamente scusa?

Chiedeva scusa perché la polizia inflisse un pestaggio brutale a 93 cittadini? Perché ne spedì tre in coma e altri 60 in ospedale? O perché tutti e 93 furono arrestati sulla base di prove costruite dalla stessa polizia? O perché il verbale d’arresto e la ricostruzione ufficiale consegnata ai magistrati e ai media erano totalmente falsi? O per gli ostacoli frapposti all’azione della magistratura? Forse per le bombe molotov sparite dal processo? O per il rifiuto di dare un nome e cognome ad agenti fotografati o filmati mentre commettevano abusi?  O per il fatto che nessuno dei dirigenti coinvolti è mai stato sospeso e qualcuno ha invece migliorato la propria posizione? Si potrebbe continuare con le domande…

E resterebbe comunque il fatto che un messaggio di scuse così reticente, non può essere recapitato a undici anni di distanza dai fatti e solo perché la magistratura ha emesso finalmente – e nonostante la polizia di stato – una sentenza di condanna definitiva. I fatti storici, cioè che la perquisizione alla scuola Diaz fu in realtà un brutale pestaggio seguito da una serie incredibile di falsi, sono noti e accertati da almeno dieci anni, a prescindere dalle sentenze della magistratura.  Se i pm non fossero riusciti a individuare responsabilità penali, forse non ci sarebbe stato da chiedere scusa?

Antonio Manganelli se ne è andato e  molti lo stanno ricordando -giustamente- per la complessità della sua lunga carriera, ma credo che sia altrettanto giusto, da parte di chi lo ha incontrato in una fetta non secondaria del suo impegno (Genova G8 e tutto ciò che ne consegue), ricordare come abbiamo sempre fatto che lascia un’eredità -almeno su questo versante- gravata dal peso di errori non piccoli e destinati a pesare ancora a lungo sull’immagine e la credibilità della polizia di stato.

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Fonte: altreconomia

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20 marzo 1994 – 20 marzo 2013. Ilaria e Miran: 19 anni senza verità e giustizia

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L’Associazione IA lancia un appello alle Istituzioni

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A 19 anni dalla morte di ILARIA ALPI e MIRAN HROVATIN, avvenuta il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia, il presidente dell’Associazione ILARIA ALPI  Mariangela Gritta Grainer traccia un ricordo su questi anni di lotta, prima dei genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana e poi della società civile, facendo anche il punto sul caso giudiziario. Oggi l’Associazione Ilaria Alpi lancia, con una lettera aperta un appello ai nuovi presidenti di Camera e Senato ( * ) perchè si continui ad indagare in nome della verità e della giustizia.

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E PER NON DIMENTICARE, lanciamo una campagna su Twitter con questo tweet:

20 marzo ’94 venivano uccisi IlariaAlpi e MiranHrovatin. 19anni senza giustizia. #giustiziaperilaria @ilariaalpiaward http://www.ilariaalpi.it/?p=5171

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oppure scrivete il vostro tweet e usate questo hashtag:    #giustiziaperilaria

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mentre su Facebook nella fan page del Premio Ilaria Alpi raccogliamo i vostri pensieri e ricordi.
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Grazie, perchè ci aiutate a non dimenticare e a chiedere verità e giustizia per Ilaria e Miran.
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Cesena – Backstage Film Festival 2013

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backstage

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Backstage Film Festival

nona edizione

il festival del dietro le quinte del cinema italiano

20.21.22 marzo 2013

Cinema S. Biagio _ via Aldini, 24

(Ingresso Libero)

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MERCOLEDÌ 20 MARZO
sala rossa, ore 20.30

Il pubblico premia il dietro le quinte del cinema

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Il comandante e la cicogna backstage (2012)
Realizzato da: Mattia Colombo; montaggio: Mattia Colombo, Arianna Cocchi;
musica: Banda Osiris; produzione: Lumière & Co., Ventura Film; 30’

Magnifica Presenza il making of (2012)
Regia, riprese e montaggio: Mimmo Verdesca; musica: Pasquale Catalano,
Sezen Aksu; produzione: Fandango; 19’

I.P.G.D.T.(2012) backstage di I più grandi di tutti
Regia, riprese e montaggio: Ambra Lunardi; Musica:Carlo Virzì, Dario
Cappanera; produzione:Indiana Production; 5’10’’

Padroni di casa backstage (2011)
Regia e riprese:Giulio Tonincelli; montaggio: Alessandro Capuzzi;
musica:Giorgetto Maccarinelli; produzione:First Sun; 17’34’’

Bianca come il latte, Rossa come il sangue speciale (2013)
Regia, riprese e montaggio: Alessandra Roveda; produzione: Lux Vide; 20’

Gli equilibristi backstage (2012)
Regia, riprese e montaggio: Francesco Chiatante; musica: Francesco Cerasi;
produzione: Rodeo Drive; 11’

Il viaggio della speranza backstage di Venuto al mondo (2012)
Regia: Sonny Anzellotti, Antonio Bracco; riprese: Vito Pagano; montaggio:
Manux Sellitti; musica: Eduardo Cruz; produzione: Picomedia; 22’

Com’è bello far l’amore backstage (2012)
Regia, riprese e montaggio: Giuseppe Petitto; produzione: Wildside,
Medusa, Sky Cinema; 17’18

E’ stato il figlio backstage (2012)
Regia, riprese e montaggio: Paola Crescenzo; musica: Antonio Mangialardo;
produzione: Faro Film e Passione; 15’

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GIOVEDÌ 21 MARZO
sala rossa, ore 21.00

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Aspetti della Storia italiana visti dal set

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Romanzo di un set(2012) backstage di Romanzo di una strage
Regia: Lourenco De Almeida; riprese: Gianluca Mazza; montaggio: Valeria
Mazzola; produzione: Cattleya; 50’

Diari di Cesare – sul set di Paolo e Vittorio Taviani(2011)
backstage di Cesare deve morire
Regia: Lorenzo Perpignani; riprese: Lorenzo Perpignani e Luca
Ranzato; montaggio: Mauro Rossi; musica: Giuliano Taviani;
produzione: Kaos Cinematografica; 27′

Bella addormentata making of (2012)
Regia: Lourenco De Almeida; riprese: Gianluca Mazza
montaggio: Valeria Mazzola; produzione: Cattleya; 33’

Diaz making of (2012)
Regia, riprese e montaggio: Michele Vannucci, Matteo Vieille
musica: Teho Teardo; produzione: Fandango; 24’21’’

Dreams are my reality (2011) backstage di Reality
Regia: Nicola Deorsola; riprese: Nicola Deorsola,Greta De Lazzaris;
montaggio: Chiara De Cunto; musica: AlexanderDesplat; produzione: Fandango,
Archimede; 42′

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VENERDÌ 22 MARZO
sala rossa, ore 21.00

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Gli anniversari del grande cinema italiano

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L’ultima sequenza (2004)
a 50 anni da 8 1/2 di Federico Fellini

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Regia e soggetto: Mario Sesti; con: Federico Fellini (voce), Gideon Bachmann (voce), Marcello
Mastroianni (voce), Anouk Aimée, Claudia Cardinale, Rossella Falk, Sandra Milo, Tullio Kezich,
Tullio Pinelli, Tatti Sanguineti, Lina Wertmuller; riprese e montaggio: Valerio Quintarelli;
musica: Federico Badaloni, Aphex Twin; produttore: Francesco Tornatore per Sciarlò; 51’

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L’ultima sequenza ricostruisce la memoria dell’altro finale che Fellini girò per 8 1/2
(ambientato nel lussuoso vagone-ristorante di un treno e popolato da tutti i
personaggi del film) che fu sostituito da quello del girotondo circense.

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L’estate di Bruno Cortona(2012)
a 50 anni da Il sorpassodi Dino Risi

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Regia e sceneggiatura: Gloria De Antoni con la collaborazione diOreste De Fornari;
fotografia: Davide Del Degan; montaggio: Letizia Caudullo; interpreti: Giancarlo Magalli,
Marco Risi, Alfio Contini, Enrico Fiorentini, Ettore Scola, Nada Malanima, Paola Gassman,
Mila Stanic, Edoardo Vianello, Paolo Virzì, Jean-Luis Trintignant, Catherine Spaak;
produzione:Comune di Rosignano Marittimo, Armunia Festival Costa degli Etruschi; 45’

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Un sorpasso azzardato, una frenata inutile e i sogni dell’Italia del boom finiscono
in una scogliera della Versilia, insieme alla Lancia Aurelia dell’incontenibile
Bruno Cortona/Vittorio Gassman e al povero Roberto Mariani/Jean-Luis Trintignant.
Si conclude così, in modo drammatico, Il sorpassodi Dino Risi, caposaldo della
commedia all’italiana del 1962. Ma come ricordano la realizzazione del film quelli
che vi hanno preso parte e quelli che l’hanno amato?

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Diario segreto di Amarcord(1973)
a 40 anni da Amarcord di Federico Fellini

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Scritto da Liliana Betti e diretto daMaurizio Mein;
con la partecipazione di: Federico Fellini, Sandra Milo, Nino Rota e tutti gli
attori di Amarcord; fotografia: Giuseppe Rotunno; montaggio: Maurizio Tedesco;
musica: Nino Rota, 43’

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Il documentario contiene molte curiosità, fra cui un paio di episodi
previsti e non montati, il provino a Sandra Milo per il personaggio di
Gradisca, poi assegnato a Magali Noel, il rapporto di Fellini con gli
attori, la creazione delle facce dal disegno alla mano del truccatore,
la nascita del motivo principale della colonna sonora. Fellini al meglio
della forma passa da un set all’altro, dà ordini, scherza, fa i dispetti.

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CliCiak concorso nazionale per fotografi di scena sedicesima edizione
23 marzo – 21 aprile 2013
inaugurazione sabato 23 marzo

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Comune di Cesena, Assessorato ai Servizi Culturali _Centro Cinema Città di Cesena
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale Cinema
Regione Emilia-Romagna _Provincia di Forlì-Cesena
con la collaborazione di Cineforum Image

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per informazioni Centro Cinema Città di Cesena Via Aldini, 24 _Tel. 0547 355725/355718
ufficiocinema@comune.cesena.fc.it _ www.sanbiagiocesena.it

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