Monthly Archives: Ottobre 2012

Anonymous – #Estelle Ship to Gaza#

Dopo l’attacco ad Estelle da parte dell’esercito israeliano parte immediatamente un avvertimento del collettivo degli hacktivisti di Anonymous.

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” Noi siamo Anonymous

Il mondo è stato testimone di oggi dei vostri soldati della Marina saliti a bordo della Estelle che era in rotta verso la Striscia di Gaza, nel tentativo di rompere l’illegale blocco marittimo di sicurezza posto da voi per punire la popolazione di Gaza, in nome della lotta al terrorismo.

Le vostre recenti atrocità condotte sulla popolazione di Gaza e della Palestina non sono passate inosservate, e il vostro tintinnare di sciabole per la guerra è stato osservato.

Le vostre azioni sono illegali, contro la democrazia, i diritti umani, internazionali, e le leggi marittime. Il giustificare la guerra, l’omicidio, l’intercettazione illegale e le attività di pirateria sotto un’illegale copertura di difesa non passerà inosservato da noi o dalle persone di tutto il mondo.

Non tolleriamo questo tipo di ripetuto comportamento offensivo contro i civili disarmati. Noi insieme a 127 paesi riconosciamo la Palestina come uno stato per la gente di Palestina, e tali atti da parte vostra e dei vostri militari sono atti di guerra contro un’altra nazione sovrana.

I vostro costante blocco delle navi umanitarie per Gaza e le azioni terribili del 31 maggio 2010 e contro ogni Freedom Flottilla per Gaza non ci hanno lasciato altra scelta che reagire. Più e più volte, fino a quando vi fermerete.

dovreste aspettarvelo da noi…

Noi siamo Anonymous,

Noi siamo legione,

Noi non dimentichiamo,

Noi non perdoniamo. “

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L’ESTELLE E’ STATA FERMATA

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DALLA REDAZIONE

Aggiornamento:Un comunicato dell’esercito afferma che il raid è stato condotto “in conformità al diritto internazionale.”

Aggiunge inoltre che le forze della marina hanno proceduto secondo le direttive del governo israeliano “dopo tutti i tentativi di impedire alla nave di raggiungere la Striscia di Gaza sono stati effettuati, sia attraverso il contatto diretto sia per via diplomatica, ma senza alcun risultato.”

“L’abbordaggio è stato effettuato solo dopo numerose chiamate ai passeggeri a bordo, a causa della loro mancanza di volontà di cooperare e dopo aver ignorato le chiamate di cambiare rotta, la decisione è stata quindi di salire a bordo della nave e condurla al porto di Ashdod”.

L’esercito ha detto le sue forze hanno preso misure per garantire la sicurezza dei passeggeri senza usare la usare la forza. I passeggeri “sono stati seguiti ed stato offerto loro cibo e bevande.”

Aggiornamento: Su istruzioni del ministro Giulio Terzi, l’ambasciata italiana a Tel Aviv si e’ immediatamente attivata e, in raccordo con la Farnesina, segue costantemente l’evolversi della situazione per assicurare ogni assistenza affinche’ venga garantita l’incolumita’ del nostro connazionale che risulta imbarcato sulla Flotilla”. Lo afferma una nota della Farnesina dopo l’abbordaggio della Estelle da parte della Marina israeliana.

Aggiornamento: l’Estelle è stata costretta a sirigersi verso il porto di Ashdod mentre l’equipaggio sembra essere in stato d’arresto. Intanto la marina militare fa sapere che la nave è stata abbordata pacificamente e senza violenza. Una conferenza stampa si terra questo pomeriggio alle 13:30 a Gaza per esprimere solidarietà con i passeggeri dell’Estelle.

Alle 10:15 di questa mattina la nave partita dalla Svezia e diretta a Gaza per rompere l’embergo imposto da Israele è stata affiancata da 5 o 6 navi israeliane. Secondo le prime notizie soldati israeliani mascherati avrebbero tentato di salire a bordo. Gli attivisti sembrerebbero essere in stato d’arresto.

L’Estelle si trova in acque internazionali, ad oltre 30 miglia nautiche da Gaza. Israele aveva annunciato nei giorni scorsi la netta contrarietà a lasciar arrivare la nave nella Striscia. Pressioni erano state fatte direttamente sui governi dei membri dell’Estelle ed in particolare sul governo svedese. Sulla nave anche 5 parlamentari di Grecia Svezia Norvegia e Spagna.

Israele negli ultimi giorni si era rivolto anche all’Onu, avvertendo l’organizzazione che in mancanza di un suo intervento avrebbe provveduto da solo a fermare l’Estelle, creando una certa preoccupazione tra gli attivisti che ricordano ancora molto bene l’attacco israeliano alla prima Freedom Flottilla, la Mavi Marmara, quando oltre 9 attivisti furono uccisi in accue internazionali. Ancora nessuno per quell’attacco è stato condannato.

Presto nuovi aggiornamenti.

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Per maggiori info sull’Estelle:

La Estelle domani nel mare di Gaza

Israele a Onu: fermate Estelle o la fermeremo noi

Estelle, Israele minaccia la Finlandia

L’Estelle naviga verso Gaza, Napoli un punto di svolta?

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Fonte: NENA News

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Torino – Il Salone del Gusto e la Bio-Violenza

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Slow Food e Terra Madre: lettera a Carlo Petrini

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In attesa della tre giorni del Salone del Gusto / Terra Madre, che si terrà a Torino, e del presidio di controinformazione e protesta contro l’allevamento “sostenibile” organizzato per domenica 28 ottobre, pubblichiamo qui la lettera che abbiamo inviato a Carlo Petrini, presidente di Slow Food, come Progetto BioViolenza.

Egr. Carlo Petrini,

a nome degli attivisti animalisti che in questi anni si stanno occupando dell’analisi di quella che noi definiamo “bio-violenza” o “happy meat” (vedi www.bioviolenza.blogspot.it/), vorrei ricordarle alcune questioni di cui abbiamo discusso sia con lei direttamente che con alcuni rappresentanti di Slow Food.

Al Salone del Gusto di Torino di due anni fa, gli animalisti hanno distribuito per tre giorni migliaia di volantini per denunciare la mancanza di un punto di vista etico diverso dal vostro in un evento che fa dell’etica il suo cavallo di battaglia. Con un blitz all’assemblea finale di “Terra Madre”, davanti a migliaia di delegati e giornalisti da tutto il mondo, alcuni attivisti si erano conquistati anche lo spazio per evidenziare quella posizione, tutta antropocentrica, di chi discetta di etica, benessere e sostenibilità, mentre nello stesso tempo non riesce ancora a fare a meno dello sfruttamento e dell’uccisione di altri viventi senza porsi problemi di coscienza, per’altro in sintonia con fette importanti di popolazione “sensibile” e di realtà produttive “sostenibili”, sia per quanto riguarda le condizioni dei lavoratori, lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente, ma non ancora, purtroppo, nei confronti della sofferenza degli animali.

Abbiamo contestato “Slow Fish” a Genova. Se i mammiferi sembrano meritare almeno un abbozzo di discussione sulle modalità con cui dovrebbero poter condurre la loro breve vita, è evidente che i pesci non godono nemmeno della minima considerazione. L’unico problema che Slow Food considera sono i danni agli ecosistemi, all’ambiente, alla quantità di fauna marina disponibile. Della sofferenza dei pesci non interessa nulla a nessuno, neppure ai vostri “esperti” biologi marini che negano ancora, nonostante i molti studi di etologi illustri sull’argomento, che il sistema nervoso dei pesci sia sensibile al dolore in modo paragonabile a quello dei mammiferi (nel caso volesse approfondire, abbiamo una registrazione -che possiamo spedirle- con il Presidente del Comitato Scientifico, dott. Silvio Greco, che durante il colloquio con una nostra delegazione a “Slow Fish” anacronisticamente sosteneva una differenza qualitativa della sofferenza tra pesci e altri animali terrestri – sic).

In queste circostanze ci avete detto che il dialogo con gli animalisti è auspicabile, che dovrebbe essere incentivato e ci avete spronato ad un confronto, e siamo qui a ribadire e rinnovare la nostra disponibilità.

Molte persone che gravitano intorno a Slow Food sono anche animaliste: lo dimostrano, oltre alla quantità dei vostri associati vegetariani e vegani, gli applausi che hanno accompagnato le parole di protesta a favore della “liberazione” animale durante il blitz di cui sopra. Anche per questo riteniamo doveroso proporre la discussione etica sull’importanza della vita dei singoli individui animali al centro del vostro/nostro dibattito.

Chiediamo quindi di partecipare alla prossima edizione del Salone del Gusto di Torino con un intervento corposo e non occasionale, fortuito o strappato con la furbizia. Vorremmo dunque concordare con lei direttamente (o con uno degli organizzatori principali dell’evento) le modalità di un nostro intervento, in occasione della Conferenza finale di “Terra Madre”. Vorremmo dare voce agli ospiti muti che, loro malgrado, parteciperanno alla fiera, nella speranza di aprire un dibattito serio e costruttivo sull’utilizzo degli animali nella produzione, mettendo in discussione anche il concetto – per noi ambiguo – di “benessere animale”. Uno spazio ufficiale con pari dignità rispetto agli altri potrebbe dimostrare che, almeno sul piano del dibattito, il tema dei soggetti animali ha analoga considerazione rispetto agli altri importanti temi etici di cui Slow Food si è fatta carico in questi anni. Siamo certi che, a differenza di come è stato in passato, si possa reciprocamente considerare il dibattito sul tema come un’importante opportunità di confronto.

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Fonte: bioviolenza.blogspot.com

Evento facebook:  http://www.facebook.com/events/442004555841590/

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Approfondimento (madu)

Salone Internazionale del Gusto

Non è più possibile dire che non sapevamo

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