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Torino – Il Salone del Gusto e la Bio-Violenza

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Slow Food e Terra Madre: lettera a Carlo Petrini

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In attesa della tre giorni del Salone del Gusto / Terra Madre, che si terrà a Torino, e del presidio di controinformazione e protesta contro l’allevamento “sostenibile” organizzato per domenica 28 ottobre, pubblichiamo qui la lettera che abbiamo inviato a Carlo Petrini, presidente di Slow Food, come Progetto BioViolenza.

Egr. Carlo Petrini,

a nome degli attivisti animalisti che in questi anni si stanno occupando dell’analisi di quella che noi definiamo “bio-violenza” o “happy meat” (vedi www.bioviolenza.blogspot.it/), vorrei ricordarle alcune questioni di cui abbiamo discusso sia con lei direttamente che con alcuni rappresentanti di Slow Food.

Al Salone del Gusto di Torino di due anni fa, gli animalisti hanno distribuito per tre giorni migliaia di volantini per denunciare la mancanza di un punto di vista etico diverso dal vostro in un evento che fa dell’etica il suo cavallo di battaglia. Con un blitz all’assemblea finale di “Terra Madre”, davanti a migliaia di delegati e giornalisti da tutto il mondo, alcuni attivisti si erano conquistati anche lo spazio per evidenziare quella posizione, tutta antropocentrica, di chi discetta di etica, benessere e sostenibilità, mentre nello stesso tempo non riesce ancora a fare a meno dello sfruttamento e dell’uccisione di altri viventi senza porsi problemi di coscienza, per’altro in sintonia con fette importanti di popolazione “sensibile” e di realtà produttive “sostenibili”, sia per quanto riguarda le condizioni dei lavoratori, lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente, ma non ancora, purtroppo, nei confronti della sofferenza degli animali.

Abbiamo contestato “Slow Fish” a Genova. Se i mammiferi sembrano meritare almeno un abbozzo di discussione sulle modalità con cui dovrebbero poter condurre la loro breve vita, è evidente che i pesci non godono nemmeno della minima considerazione. L’unico problema che Slow Food considera sono i danni agli ecosistemi, all’ambiente, alla quantità di fauna marina disponibile. Della sofferenza dei pesci non interessa nulla a nessuno, neppure ai vostri “esperti” biologi marini che negano ancora, nonostante i molti studi di etologi illustri sull’argomento, che il sistema nervoso dei pesci sia sensibile al dolore in modo paragonabile a quello dei mammiferi (nel caso volesse approfondire, abbiamo una registrazione -che possiamo spedirle- con il Presidente del Comitato Scientifico, dott. Silvio Greco, che durante il colloquio con una nostra delegazione a “Slow Fish” anacronisticamente sosteneva una differenza qualitativa della sofferenza tra pesci e altri animali terrestri – sic).

In queste circostanze ci avete detto che il dialogo con gli animalisti è auspicabile, che dovrebbe essere incentivato e ci avete spronato ad un confronto, e siamo qui a ribadire e rinnovare la nostra disponibilità.

Molte persone che gravitano intorno a Slow Food sono anche animaliste: lo dimostrano, oltre alla quantità dei vostri associati vegetariani e vegani, gli applausi che hanno accompagnato le parole di protesta a favore della “liberazione” animale durante il blitz di cui sopra. Anche per questo riteniamo doveroso proporre la discussione etica sull’importanza della vita dei singoli individui animali al centro del vostro/nostro dibattito.

Chiediamo quindi di partecipare alla prossima edizione del Salone del Gusto di Torino con un intervento corposo e non occasionale, fortuito o strappato con la furbizia. Vorremmo dunque concordare con lei direttamente (o con uno degli organizzatori principali dell’evento) le modalità di un nostro intervento, in occasione della Conferenza finale di “Terra Madre”. Vorremmo dare voce agli ospiti muti che, loro malgrado, parteciperanno alla fiera, nella speranza di aprire un dibattito serio e costruttivo sull’utilizzo degli animali nella produzione, mettendo in discussione anche il concetto – per noi ambiguo – di “benessere animale”. Uno spazio ufficiale con pari dignità rispetto agli altri potrebbe dimostrare che, almeno sul piano del dibattito, il tema dei soggetti animali ha analoga considerazione rispetto agli altri importanti temi etici di cui Slow Food si è fatta carico in questi anni. Siamo certi che, a differenza di come è stato in passato, si possa reciprocamente considerare il dibattito sul tema come un’importante opportunità di confronto.

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Fonte: bioviolenza.blogspot.com

Evento facebook:  http://www.facebook.com/events/442004555841590/

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Approfondimento (madu)

Salone Internazionale del Gusto

Non è più possibile dire che non sapevamo

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Finlandia: (Giustizia per gli Animali) – Attivisti sotto processo

Solidarietà a Karry e Saila! Contribuiamo a diffondere la notizia e, se possibile, doniamo qualcosa per la loro difesa in tribunale. (madu)

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In questi giorni alcuni membri dell’organizzazione Oikeutta Eläimille (Giustizia per gli Animali) stanno affrontando un processo molto difficile basato su accuse di diffamazione aggravata, per aver filmato diversi allevamenti di maiali in Finlandia nel 2009. 

10 allevamenti hanno chiesto danni per ‘maltrattamento psicologico’ (!) e perdita di profitto pari a 175.000 euro. Il processo è iniziato martedì 25 ottobre e gli attivisti rigettano tutte le accuse.

DI COSA STIAMO PARLANDO?

Nel 2009 l’organizzazione Oikeutta Eläimille (Giustizia per gli Animali) ha reso pubblica un’investigazione in 30 allevamenti di maiali. Video e foto sono stati mostrati su diversi media locali e nazionali tanto che l’iniziativa ha provocato un grosso dibattito su come i maiali vengono trattati negli allevamenti, scatenando dichiarazioni di condanna anche da parte di politici nazionali ed organizzazioni di vario genere.

Dopo due anni dopo non è accaduto nulla al riguardo e, al contrario, due attivisti (Karry Hedberg e Saila Kivelä) che pubblicamente avevano ammesso di aver filmato il materiale, sono stati accusati in maniera chiaramente pretestuosa. Durante le riprese nulla è stato danneggiato negli allevamenti filmati e gli stessi allevatori hanno ammesso pubblicamente di aver appreso di quanto accaduto solo dopo aver visto i filmati.
Non finisce qui, le due persone accusate devono rispondere anche di diffamazione aggravata per aver mostrato sul sito dell’organizzazione (www.oikeuttaelaimille.net) il collegamento al sito dell’investigazione (www.sikatehtaat.fi).

Possiamo immaginare cosa si nasconda dietro questo ‘processo-farsa’ in cui sostanzialmente viene criminalizzato chi ha esposto la tremenda verità sul trattamento di animali negli allevamenti investigati, lasciando chi sfrutta e uccide altri esseri senzienti apparentemente ‘senza colpe’ e legittimato da un sistema che evidentemente vuole difenderne l’esistenza.
Il processo è iniziato e verrà affrontato con tutte le carte possibili per difendersi da parte degli attivisti e dell’organizzazione stessa.

COSA PUOI FARE?

• Diffondi il più possibile questa notizia, il sito dell’organizzazione e il video dell’investigazione
• Per vedere e linkare i video nei 30 allevamenti: www.sikatehtaat.fi/sikalat
• Per vedere e diffondere immagini dell’investigazione: www.sikatehtaat.fi/media
• Se vuoi segnalare i video in cui vengono mostrato i problemi comuni in tutti gli allevamenti di maiali queste sono le traduzioni per ogni problema cliccando sulla seguente pagina www.sikatehtaat.fi/kampanja :
– vammat = ferite
– kuolleet siat = maiali morti
– hygienia = igiene
– tila = condizioni di vita
– käyttäytymishäiriöt = problemi comportamentali

• Per favore, è facilmente possibile immaginare dal punto di vista economico cosa comporta un processo del genere, considerate di donare qualcosa, quanto possibile, agli attivisti finlandesi.

Bank account:
IBAN FI32 5723 0220 4441 57
SWIFT/BIC OKOYFIHH

Name: Oikeutta Eläimille
Helsingin OP pankki OYJ
572302 Mikonkadun konttori
Mikonkatu 13
00100 Helsinki

VIDEO TRAILER DELL’INVESTIGAZIONE SOTTOTITOLATO IN INGLESE
CON GLI INTERVENTI DEGLI ATTIVISTI SOTTO PROCESSO

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