Monthly Archives: Dicembre 2011

Il problema della caccia in Italia

Cardellino ucciso a fucilate. In Italia il cacciatore soffre troppo delle limitazioni che gli impone la legge. In molte regioni andare a caccia significa di fatto bracconare

 

In Italia è la legge 157 promulgata nel 1992 che si occupa della tutela degli animali selvatici e di disciplinare la caccia. Viene scritta dopo mesi di contrattazioni fra il mondo ambientalista e le associazioni venatorie ed è una delle leggi in materia ambientale fra le più avanzate d’Europa.

Purtroppo la maggior parte dei cacciatori in Italia questa legge non l’ha mai accettata. Troppi vivono ancora nella nostaglia degli anni ’60 e ’70, quando – forti di un milione e quattrocentomila unità – i cacciatori razziavano paludi, campagne e boschi abbattendo di fatto qualunque cosa si muovesse. Non è un caso che ancora oggi caccia e bracconaggio siano intrinsecamente legati e che i Centri di Recupero per Animali Selvatici ricevano ogni anno in cura centinaia di uccelli protetti, soprattutto rapaci, presi a schioppettate dai cacciatori.

Dall’inizio degli anni ’90 fino ad oggi il mondo della caccia non ha quindi che un obiettivo: scardinare la legge per recuperare i privilegi perduti. I cacciatori si fanno vivi regolarmente per tre ragioni: aumentare le specie cacciabili, aumentare i tempi di caccia, aumentare gli spazi dove cacciare. Il fine ultimo è quindi chiaro. Avere più animali da abbattere.      (leggi tutto)

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Fonte:  Committee Against Bird Slaughter (CABS)

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Anonymous – “Operation Green Rights” # attacco alla TAV Torino-Lione #

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L’avevano promesso. L’hanno fatto.

Ieri con poche telegrafiche righe dal blog Operation Green Rights Anonymous annunciava una sua discesa in campo a fianco del movimento No Tav. Detto fatto, ed in poche ore gli hacktivisti hanno mantenuto la parola. Questa notte il sito torino-lione.it (una delle tante appendici propagandistiche di Rete Ferroviaria Italiana) ed il database della LTF (Lyon Turin Ferroviaire) sono stati violati.

Schema consolidato ma sempre efficace: le informazioni di accesso al portale francese sono state rese pubbliche mentre la pagina del sito italiano, su cui prima campeggiavano i sondaggi geognostici, riporta un comunicato che riprende molte delle parole d’ordine del movimento valsusino. In un passaggio Anonymous denuncia come il mantra dello “sviluppo economico”, ripetuto fino alla nausea dalle lobby SiTav, nasconda in realtà la volontà di realizzare un’opera tanto dannosa per la salute e l’ambiente della Val Susa quanto proficua per le tasche di banche e ditte appaltatrici. Portafogli gonfi per pochi sulla pelle di molti.

Dunque un’ incursione che, a poche ora dai cortei che si svolgeranno in valle l’8 dicembre, esprime solidarietà con le proteste che continuano a dilagare in Valle a dispetto delle demonizzazione mediatica cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. Ma tratteggia anche una sintonia di vedute con la popolazione della Val Susa in lotta che ha ben identificato nella realizzazione della Torino-Lione la tendenza distruttiva del capitalismo finanziario. Quella che vede tra i suoi protagonisti i Passera, le Marcegaglia o Intesa San Paolo. Quella che incapace di immaginare un’exit strategy dalla crisi gioca la carta della devastazione dei territori buttando sul piatto la vita delle popolazioni locali.

Target 1” dicono gli attivisti di Operation Green Rights. Altri bersagli non mancano e sono a portata di mouse. Non resta allora che aspettare l’atto secondo con il fiato sospeso: magari in un corto circuito virtuoso con la mobilitazione permanente e tenace che i Notav insceneranno nei prossimi giorni.

«Torino-Lione.it: un canale dove ottenere informazioni oggettive sul progetto Torino-Lione (TAV), capirne e condividerne obbiettivi e valori» recita la bio dell’account twitter @Torino-Lione. E certo dopo le scorribande notturne di Anonymous sembra quasi essere vero.

More info

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Fonte:  INFOaut

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Petizione a favore di Salvatore Barbera responsabile della campagna Clima di Greenpeace

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7 dicembre 2011

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“Nel 2011 non si può disporre un foglio di via a Salvatore Barbera (e alla lotta ai cambiamenti climatici)”

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Firma la Petizione !

 

Gentile Ministro Anna Maria Cancellieri

in queste ore abbiamo appreso che il Questore di Roma ha disposto per  Salvatore Barbera, responsabile della campagna per i cambiamenti climatici di Greenpeace, il foglio di via obbligatorio che lo obbliga a tenersi lontano dalla Città di Roma per i prossimi due anni a seguito della manifestazione del 6 Dicembre 2011 davanti a Palazzo Chigi.

Una manifestazione pacifica durante la quale alcuni attivisti di Greenpeace hanno richiamato l’attenzione del Governo di cui anche Lei fa parte, con l’inconfondibile stile dell’associazione, sulle drammatiche conseguenze in atto, anche in Italia, per via dei cambiamenti climatici e sulla necessità chiedendo un impegno crescente del nostro paese su questo tema cruciale in campo nazionale e nelle sedi internazionali.

Nella decisione del Questore hanno probabilmente pesato le spettacolari azioni portate avanti da Salvatore durante la campagna referendaria per il no al nucleare. Campagna durante la quale noi tutti noi abbiamo avuto l’occasione di conoscerlo ed apprezzarlo per la sua passione e la sua sensibilità politica ed ambientale.

Come giovani impegnati in politica non vogliamo pensare che oggi, dopo una manifestazione del tutto pacifica per la difesa di valori costituzionalmente protetti, si possa ancora pensare che ad un ragazzo di 32 anni possa essere disposto un foglio di via.

Pertanto le chiediamo ufficialmente di tornare al più presto indietro su questa decisione, che sembra riportare drammaticamente indietro le lancette della storia del nostro paese, e di consentire a Barbera di tornare al suo lavoro a Greenpeace e al suo impegno quotidiano per la lotta contro i cambiamenti climatici e per la difesa del presente e del futuro del nostro meraviglioso paese.

 

Firmatari:

Fausto Raciti (Segretario Nazionale GD) – Andrea Casu (Segretario PD I Municipio Roma) – Mario Castagna (Esecutivo Nazionale GD) seguono altre firme..

 

Firma la Petizione !

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