Monthly Archives: Maggio 2011

Ucciso Bin Laden dopo una carneficina durata 10 anni!

Come in tutte le belle storie alla fine il bene trionfa sempre sul male. L’unica differenza evidente è che questa non è proprio una bella storia. Osama Bin Laden è stato ucciso. Si è riusciti, dopo 10 anni, a finirlo. Ma a che prezzo?

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USA: attentato 11 settembre 2001 i morti sono stati 2974

IRAQ: uno studio condotto da otto medici iracheni dell’Università Mustansiriya di Bagdad tra il 20 maggio e il 10 giugno 2006 ha stimato che i morti civili, dall’inizio del conflitto, siano stati 601.027.

AFGHANISTAN: le stime compiute da più istituti di ricerca i morti civili registrati fino a oggi oscillano: da 14 mila a 34 mila. Anche in questo caso il gap è notevole. Se aggiungiamo a questi dati poi quelli recentissimi del Centro di monitoraggio dei diritti in Afghanistan (Arm): 739 bambini morti solo nel 2010, e nello stesso anno 2.421 vittime nella popolazione afghana, senza contare i militari, in scontri tra l’esercito.

 

Ah! Dimenticavo. Bin Laden è stato ucciso in un blitz dei servizi segreti e corpi speciali. Scovato in un palazzo non distante da una caserma e non in una grotta come si pensava. Nessun esercito. Nessun attacco massivo. Nessuna distruzione globale. Semplicemente degli uomini addestrati che hanno operato dopo anni di lunghe indagini.

Ho visto in Tv persone in delirio. Capisco la loro gioia, ma non posso condividerla visto che per la morte di uno si son dovute sacrificare negli anni centinaia di migliaia di creature. Donne, vecchi e bambini che hanno avuto solo la sfortuna di nascere nel posto sbagliato.

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“In tutta la storia ci sono sempre state delle guerre. Per cui continueranno ad esserci”, si dice. “Ma perché ripetere la vecchia storia? Perché non cercare di cominciarne una nuova?”  rispose Gandhi a chi gli faceva questa solita, banale obiezione. (Tiziano Terzani)

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Karol Wojtyla: quello che i media evitano di ricordare

Il papa con Augusto Pinochet 1987

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Questo articolo è stato pubblicato in originale sul settimanale Brecha di Montevideo

Il primo maggio, occupando in maniera per niente casuale una data tradizionale del mondo del lavoro e della sinistra laica, Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, sarà beatificato appena sei anni dopo la morte. Per la chiesa cattolica è uno scalino necessario verso la santità.

Anche se circa due milioni di fedeli starebbero viaggiando verso Roma in queste ore, l’opera di Wojtyla mantiene aspetti polemici, rigorosamente dimenticati in questi giorni per le sue omissioni nelle denunce dei casi di pedofilia, per la sua alleanza con le dittature latinoamericane e con prelature discusse come l’Opus Dei e i Legionari di Cristo o per la sua guerra senza quartiere contro la modernità, la chiesa di base e lo spirito del Concilio Vaticano II.

Entrate nella cattedrale di San Salvador, in realtà poco più di una parrocchia di periferia rispetto allo splendore dell’Antigua Guatemala, la sede della Capitania dell’impero, e guardate alla destra della navata centrale. Non confondetevi! Quel sacerdote sorridente rappresentato in quella gigantesca pittura non è monsignor Oscar Arnulfo Romero, il vescovo assassinato nel 1980 dagli squadroni della morte del governo di ultradestra. Quel prete, lo sguardo mansueto del quale è impossibile evitare di incrociare, è San José María Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, l’organizzazione che riunisce cattolici eccellenti e della quale Karol Wojtyla fu sdoganatore e sicuro alleato politico. Tanto alleato da santificare il polemico sacerdote basco senza considerare la vicinanza di questo alla dittatura franchista spagnola, l’antisemitismo, lo scandaloso acquisto di un titolo nobiliare, le denunce sulla manipolazione dello stesso processo di santità. Quello che importava era offrire un santo alla classe dirigente cattolica, fieramente anticomunista, che interpretasse un cattolicesimo nel quale denaro e potere fossero celebrati come un cammino verso la salvezza. (leggi tutto)

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Fonte: Giornalismo Partecipativo (Gennaro Carotenuto)

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Nucleare: tornado mette a rischio la Centrale di Brown Ferry in Alabama

Centrale nucleare di Brown Ferry

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Usa: il tornado spegne anche i tre reattori nucleari della centrale Brown Ferry

Il presidente Usa  Barack Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Alabama per consentire alla  Federal emergency management agency di coordinare i soccorsi nell’area devastata dal tornado assassino che avrebbe ucciso circa 300 persone e procurato danni incalcolabili.

Tra le vittime del tornado ce n’è anche una molto grossa e preoccupante: una centrale nucleare si è fermata automaticamente dopo che il peggior tornado degli ultimi anni negli Usa ha abbattuto le linee elettriche in tre Stati. L’agenzia delle multinazionali nucleari  World Nuclear News (Wnn) informa che «L’utility regionale Tennessee Valley Authority (Tva) hanno riportato un blackout in gran parte del nord del Mississippi e in parte dell’Alabama settentrionale e del sud-est del Tennessee come risultato del tornado e dei forti venti».

La TVA ha detto di non aver «Mai provato nulla di simile al passaggio di diversi sistemi di tempesta attraverso la nostra area di servizio di 80.000 miglia quadrate. Ognuno ha causato più danni alle linee di trasmissione, fino ad oltre 100 elementi di trasmissione sono stati eliminati e circa 677.000 abitazioni sono rimaste senza energia».

Più di 120 grandi tralicci di acciaio sono stati danneggiati, causando l’interruzione di circa 70 linee di trasmissione di grandi dimensioni, tra le quali gran parte delle  linee  da 500 Kilovolt e da 161 kilovolt che servono North Alabama e il Mississippi. Ieri sono state ripristinate 7 linee di grandi dimensioni e oggi il personale Tva  cercherà di ripristinare le linee di emergenza, anche con l’utilizzo di elicotteri.  La Tva spiega che i tre reattori ad acqua bollente dell’impianto nucleare Tva di Browns Ferry, in Alabama sono andati  automaticamente in shut down  perché i sistemi di raffreddamento, alimentati da «Una combinazione di trasmissione offsite e generatori diesel on-site». (leggi tutto)

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Fonte: Greenreport.it

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