Daily Archives: 18/05/2011

La Nestlé e la privatizzazione dell’acqua

Altro che acqua bene comune! La multinazionale svizzera, già sotto boicottaggio per la sua politica sul latte in polvere per l’infanzia, sostiene che l’oro blù va del tutto affidato alle leggi della domanda e dell’offerta. Altolà dell’Istituto europeo di ricerca sulle politiche dell’acqua. Replica del Comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua.

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Proposta Indecente

Nestlé: mettiamo l’acqua in Borsa
Petrella: irresponsabili e ridicoli

Istituire una Borsa dell’acqua. È questa l’ultima uscita della multinazionale Nestlé. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters il presidente Peter Brabeck, sottolineando che una scelta di questo tipo «così come per altre materie prime, contribuirebbe a regolare il problema della carenza di questo bene prezioso».

Immediata la risposta di Riccardo Petrella, presidente dell’Istituto europeo di ricerca sulle politiche dell’acqua (Ierpe), il quale ha affermato che si tratta di «una proposta irresponsabile e ridicola».

In un comunicato, la Facoltà dell’acqua, attiva presso il Monastero del bene comune di Verona, spiega che Brabeck vuole “risolvere” il problema della concorrenza, nella regione canadese di Alberta, tra agricoltori che necessitano d’acqua per i raccolti e le compagnie petrolifere che utilizzano ingenti quantità d’acqua per estrarre il petrolio dalle sabbie bituminose. Secondo il presidente della Nestlé, «quando la domanda aumenta, il mercato reagisce e la gente comincia a usare la risorsa in maniera più efficiente».

La proposta di Nestlé ha già trovato consenso nel governo di Alberta che come primo passo, ha inventato la distinzione tra diritti alla terra e diritti all’acqua, in modo che il possesso della terra non dia automaticamente diritto all’acqua che vi scorre. (leggi tutto)

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Fonte: Nigrizia.it

 

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Approfondimento

RIBN (Rete Italiana Boicottaggio Nestlé)

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Grandi Atleti Vegetariani e Vegani

Atleti da ogni parte del mondo possono testimoniare i benefici di una dieta a base di vegetali. Qui raccogliamo le schede di soltanto alcuni di loro, per fornire degli esempi concreti.

Dave Scott, considerato il più grande triatleta del mondo, sostiene che “è un errore ridicolo” pensare che gli atleti abbiano bisogno di proteine animali.

La pensano allo stesso modo Edwin Moses, medaglia d’oro, che per otto anni non ha mai perso la gara dei 400 metri a ostacoli, e Murray Rose, il quale, all’etè di 17 anni, vinse tre medaglie d’oro nelle gare di nuoto alle Olimpiadi.

Il campione olimpico Carl Lewis, vincitore di svariate medaglie d’oro nel salto in lungo, è vegano per motivi etici e religiosi. Con Leroy Burrell, anch’egli vegetariano, si è “palleggiato” il titolo di sprinter più veloce del mondo per anni.

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Carl Lewis (Il figlio del vento)

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Che siate atleti di prima classe, atleti della domenica, o semplici amatori, è ormai assodato che potete raggiungere i vostri obiettivi e migliorare la vostra salute seguendo una dieta a base di vegetali (che escluda quindi anche latte e uova) che soddisfi il vostro fabbisogno energetico.

Sono qui elencati solo alcuni atleti di alto livello che hanno dichiarato di essere vegetariani o vegani. Ne esistono molti altri, ma questi esempi ci sembrano già significativi.  (leggi tutto)

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Fonte: Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana

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Pisapia, Berlusconi ed i Centri Sociali

Berlusconi, lui amico del rais Gheddafi (ricercato per crimini contro l’umanità), dell’ex presidente degli usa Bush (procedimento penale per tortura e crimini contro l’umanità), di Putin (sotto osservazione dalla Giustizia Internazionale  per i crimini  in Cecenia) ha deciso di affiggere domani in tutta la città di Milano dei manifesti per comunicare al popolo che Pisapia è amico dei Centri Sociali.

Vogliamo fare un confronto sull’operato degli allegri amici di Berlusconi, (bombardamenti sui ribelli, torture, stermini,…) con le “azioni” degli amici di Pisapia?

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Ma poi, questo misero uomo, conosce la storia dei Centri Sociali? …”I CSA offrono un ventaglio più o meno ampio di servizi gratuiti o a “prezzi politici”. Sono presenti bar o pub interni, ma soprattutto forme e mezzi per promuovere sport, musica, cultura, arte, lettura di libri e quotidiani; questo grazie anche a strutture di vario genere, come attrezzature informatiche e connessioni ad Internet, laboratori artistici o fotografici, ecc.
In alcuni centri sociali trovano sede degli hacklab, esperienze di autogestione orientate alle tematiche dei diritti digitali e della libertà di espressione.” (Wikipedia)

Con una coscienza così sporca deve solo vergognarsi!!

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