Monthly Archives: Marzo 2011

Petizione: Basta guerre “umanitarie”. Nessun intervento militare in Libia

MOBILITIAMOCI: Che orrore, proprio in questi minuti, stanno bombardando Tripoli. Una città con i suoi abitanti sotto le bombe della coalizione. Altro che “no fly zone”. Mi fa pensare che tutto era già preordinato. Altro che protezione dei ribelli, forse protezione dei pozzi. Vogliono eliminare Gheddafi a tutti i costi anche con molte …perdite di civili. Ma… “not in my name“. Firma la PETIZIONE!!!!   (madu)

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La Libia vive giorni drammatici.
Sia le forze popolari, che l’apparato di potere, appaiono divisi lungo linee geografiche e tribali in battaglia fra loro.
Il rischio è che i paesi occidentali strumentalizzino questo contesto, già di per se foriero di lutti e sofferenze, per giustificare l’ennesimo intervento militare.
L’ Iraq e l’ Afghanistan mostrano ogni giorno, in modo inequivocabile, come i cosiddetti “interventi umanitari” siano in realtà tappe di un progetto strategico finalizzato al controllo delle risorse (soprattutto energetiche).
Si tratta di vere e proprie guerre sanguinose, che il nostro Paese combatte in violazione della Costituzione e della volontà popolare, e che hanno portato ulteriori sofferenze a popolazioni già provate.
Non facciamoci coinvolgere in un altro intervento militare.
Non partecipiamo all’ennesima guerra illegale, e dalle conseguenze irreparabili. [Read english version]

Maurizio Pallante (Fondatore del Movimento Decrescita Felice e Portavoce di “Uniti e Diversi”)
Giulietto Chiesa (Presidente del Laboratorio politico “Alternativa”)
Monia Benini (Presidente de “Per il Bene Comune”)
Massimo Fini (Fondatore del Movimento Zero)
– la Rete Provinciale Torinese dei Movimenti e Liste di Cittadinanza

http://www.unitiediversi.itinfo@unitiediversi.it

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FIRMA LA PETIZIONE

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Fonte: Petition24

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Wikileaks – Nucleare: Tangenti al governo italiano per costruire Centrali Nucleari?

 

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CODICE DATA CLASSIFICAZIONE FONTE
09ROME558 20/05/2009 CONFIDENTIAL//NOFORN Embassy Rome …

OGGETTO:   INCONTRO DEI MINISTRI DELL’ENERGIA DEL G8 –SCENARIO DELLA VISITA A ROMA DEL 23-25 MAGGIO DEL SEGRETARIO ALL’ENERGIA  CHU

 

ENERGIA NUCLEARE
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5. (C) Il ministro Scajola ha annunciato nel maggio 2008 che l’Italia avrebbe perseguito l’inizio della costruzione di nuovi impianti di energia nucleare

ROMA 00000558 002.4 DI 003

 

entro la fine della legislatura corrente (2013). Il costo incerto dei combustibili fossili, il bisogno di conseguire obiettivi riguardanti le emissioni e un desiderio di maggiore sicurezza energetica sembrano essere i motivi che stanno dietro a questo ritorno all’energia nucleare. (Nota: i precedenti impianti energetici nucleari sono stati dismessi dopo che l’incidente di Chernobyl ha portato a una serie di tre referendum nel 1987 che hanno l’effetto pratico di bandire la generazione nucleare di energia. Fine nota).  Solide maggioranze di governo in entrambe le camere del parlamento faciliterebbero l’approvazione delle leggi che affrontino il problema delle scorie nuclearii e della localizzazione degli impianti.  Questi temi, tuttavia, probabilmente rimarranno problemi spinosi per il governo italiano.  Le società con sede negli USA Westinghouse e General Electric sono interessate a vendere all’Italia la loro tecnologia relativa agli impianti energetici nucleari, ma si trovano di fronte la dura concorrenza di rivali stranieri i cui governi hanno esercitato forti pressioni (lobbying) sul governo italiano. Intense pressioni della Francia, ad esempio, forse comportanti pagamenti di tangenti a dirigenti del governo italiano, hanno aperto la strada all’accordo di febbraio tra le società elettriche parastatali ENEL e EdF per la formazione  di un consorzio alla pari per la costruzione di impianti energetici nucleari in Italia e altrove. L’accordo prevede la costruzione in Italia di quattro impianti nucleari basate sul  progetto francese Areva entro il 2020 e, ciò che è di maggior disturbo per le società USA, può fissare la tecnologia nucleare francese come lo standard del ritorno dell’Italia all’energia nucleare.  Il governo italiano ci ha assicurato che la General Electric e la Westinghouse possono ancora competere nel settore nucleare, in quanto l’Italia intende costruire sino a 10 impianti come parte del suo piano di sicurezza energetica.  La stazione continua a lavorare le un terreno di gioco alla pari per le società USA (vedasi rif. A).  Lei può utilmente sottolineare ai dirigenti italiani che ci aspettiamo che alle società USA sia offerta una leale opportunità di presentare offerte per contratti all’interno del programma energetico nucleare italiano. Lei potrebbe anche osservare che il comportamento italiano da febbraio ha dato l’impressione che altri offerenti – incluse le società USA – “non occorre che si presentino”.

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Fonte: Wikileaks Italia

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Libia: NO alla guerra! Rinasce movimento “NoWar”

No alle guerre umanitarie! No alla violenza!  E, come ci ricorda Grillo, la Cecenia, il Tibet, il Darfur, le infinite guerre civili in Africa dove le mettiamo? Cosa abbiamo fatto? Cosa stiamo facendo? Perché non siamo intervenuti?  (madu)

Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità.”  (Gandhi)

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20 marzo 2011

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di Marco Barone

La risoluzione ONU 1973 manifesta  i suoi primi nefasti effetti.
Oltre  110 missili da crociera Tomahawk  hanno colpito 20 diversi obiettivi in Libia ed i numerosi bombardamenti aerei occidentali, secondo la televisione di Stato libica, avrebbero procurato oltre  40 morti e 150 feriti, (e questa sarebbe la no fly zone?).
Nello stesso tempo  il Comitato dell’Unione Africana riunito a Nouakhott in Mauritania, lancia  appello per la “cessazione immediata di tutte le ostilità”, ma  in Italia finalmente qualcosa si muove.
Fischia il  vento di contestazione contro il consenso unilaterale sia di destra che sinistra istituzionale per questa guerra del capitale.
Inizia a soffiar vento gelido di contestazione verso questa ennesima guerra del sistema che procurerà ancora ed ancora tante vittime civili ed effetti non prevedibili.
Terni:
Alla notizia dell’intervento francese alcune decine di cittadini ternani si sono ritrovati spontaneamente sotto la Prefettura per manifestare la totale condanna di questa ulteriore guerra.
Dal presidio è partita la proposta di una pubblica assemblea che si terrà lunedì  per organizzare e coordinare iniziative contro la guerra.
Milano:
Dopo il primo momento di mobilitazione del pomeriggio del 19 marzo dove un corteo partecipato, ha attraversato le vie di Milano contro ogni forma di imperialismo e di intervento “umanitario” si lancia una mobilitazione permanente che già da domenica pomeriggio darà un segnale di netta opposizione ai bombardamenti e al massacro di civili.
Per tali ragioni vi sarà un presidio/mobilitazione in Piazza San Babila domenica 20 marzo 2011 alle ore 16.00
Appuntamenti per cominciare a dare una risposta immediata:
domenica 20 marzo
ore 15 – Piazza Loreto
ore 16 – P.za S.Babila
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