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Francia, raddoppiano le leucemie infantili vicino le centrali nucleari

Mappa Centrali Nuclerai in Francia

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Le Monde, autorevole quotidiano francese, a pag.7 nell’edizione di venerdì 13 gennaio 2012, dedica una bella mezza pagina allo studio francese condotto da Jacqueline Clavel a proposito degli aumenti di casi di leucemia infantile nei pressi delle centrali nucleari. Lo trovate qui.

La ricercatrice è direttrice dell’Unità 754 dell’Inserm nonché membro del Cesp e ha dimostrato la correlazione tra la frequenza delle leucemie infantili e la prossimità di una centrale nucleare. Ma restano ancora sconosciute le cause.

Le leucemie acute rappresentano il 30% dei cancri che colpiscono i bambini. Dopo il ripristino nel 1990 in Francia di un Registro nazionale dei tumori infantili il numero dei casi annuali (l’incidenza) nella fascia d’età tra gli 0 e i 14 anni è restata stabile intorno ai 470 casi. Ci sono 80 casi tra i 15 e i 19 anni. I fattori di rischio per questo genere di cancro che va a colpire i globuli bianchi restano ignoti. La genetica spiega che il 5% delle leucemie acute dipendono da fattori ambientali e le radiazioni ionizzanti sono state messe sotto accusa.

L’équipe della Clevel che include anche scienziati dell’IRSN ha lavorato a partire dal Registro nazionale delle emopatie dei bambini dal 2002 al 2007 . Hanno realizzato uno studio comparativo tra casi di leucemia (2753 bambini al di sotto dei 15 anni) e un gruppo di età analoga di soggetti testimoni (popolazione generica pari a 5000 per anno), comparando le incidenze delle leucemie nella popolazione di bambini e adolescenti che vivono nel raggio di 5Km da una centrale nucleare e nella popolazione pediatrica in generale. Ebbene il risultato è che la probabilità per un bambino o un’adolescente di soffrire di una leucemia è di 1,9 volte più elevata se vive a meno di 5 Km da una centrale nucleare. I casi osservati sono 14 contro 7,4 casi nella popolazione testimone. L’indice, se riferito a bambini al di sotto dei 5 anni è ancora più elevato con 8 casi osservati su 3,6 della popolazione testimone, dunque 2,2 volte in più.

Gli autori dello studio però prendono le distanze dalla possibile spiegazione di una crescita di rischio leucemia nei pressi delle centrali nucleari a causa del rilascio di radionuclidi nell’aria. Spiega Jacqueline Clavel:

Non abbiamo ritrovato alcuna associazione tra l’aumento del rischio di leucemia e la zona geografica stabilita in funzione della dose di radiazioni a cui i soggetti sono stati esposti. Le dosi sono mille volte inferiori della radioattività naturale. sarebbe dunque necessario identificare i fattori che spieghino le nostre osservazioni. Il nostro studio mostra una correlazione tra le leucemie in prossimità di una centrale nucleare. Ma poiché non abbiamo identificato i fattori che le causano non possiamo giungere a conclusioni in termini di prevenzione.

Ovviamente gli scienziati autori dello studio invitano altri colleghi a approfondire con nuove ricerche le cause. Di certo è chiaro che non conviene vivere nei pressi di una centrale nucleare se non oltre i 5km.

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Fonte:  eco blog.it

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Germania e Francia: 150 mila antinuclearisti scesi in piazza!

 

Mappa delle 34 Centrali Nucleari in Germania

 

In Germania e Francia 150 mila anti-nuclearisti hanno fatto sentire il loro grido contro le Centrali Nucleari. Diverse località sono state invase pacificamente dai dimostranti. L’urlo, in occasione del 25° anniversario del disastro di Cernobyl è stato: Chiudere tutte le Centrali Nucleari!  Le centrali prese di mira sono state 12 in Germania e 2 in Francia. Un migliaio di manifestanti si sono ritrovati sul Reno al confine tra Germania e Francia.

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Wikileaks – Nucleare: Tangenti al governo italiano per costruire Centrali Nucleari?

 

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CODICE DATA CLASSIFICAZIONE FONTE
09ROME558 20/05/2009 CONFIDENTIAL//NOFORN Embassy Rome …

OGGETTO:   INCONTRO DEI MINISTRI DELL’ENERGIA DEL G8 –SCENARIO DELLA VISITA A ROMA DEL 23-25 MAGGIO DEL SEGRETARIO ALL’ENERGIA  CHU

 

ENERGIA NUCLEARE
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5. (C) Il ministro Scajola ha annunciato nel maggio 2008 che l’Italia avrebbe perseguito l’inizio della costruzione di nuovi impianti di energia nucleare

ROMA 00000558 002.4 DI 003

 

entro la fine della legislatura corrente (2013). Il costo incerto dei combustibili fossili, il bisogno di conseguire obiettivi riguardanti le emissioni e un desiderio di maggiore sicurezza energetica sembrano essere i motivi che stanno dietro a questo ritorno all’energia nucleare. (Nota: i precedenti impianti energetici nucleari sono stati dismessi dopo che l’incidente di Chernobyl ha portato a una serie di tre referendum nel 1987 che hanno l’effetto pratico di bandire la generazione nucleare di energia. Fine nota).  Solide maggioranze di governo in entrambe le camere del parlamento faciliterebbero l’approvazione delle leggi che affrontino il problema delle scorie nuclearii e della localizzazione degli impianti.  Questi temi, tuttavia, probabilmente rimarranno problemi spinosi per il governo italiano.  Le società con sede negli USA Westinghouse e General Electric sono interessate a vendere all’Italia la loro tecnologia relativa agli impianti energetici nucleari, ma si trovano di fronte la dura concorrenza di rivali stranieri i cui governi hanno esercitato forti pressioni (lobbying) sul governo italiano. Intense pressioni della Francia, ad esempio, forse comportanti pagamenti di tangenti a dirigenti del governo italiano, hanno aperto la strada all’accordo di febbraio tra le società elettriche parastatali ENEL e EdF per la formazione  di un consorzio alla pari per la costruzione di impianti energetici nucleari in Italia e altrove. L’accordo prevede la costruzione in Italia di quattro impianti nucleari basate sul  progetto francese Areva entro il 2020 e, ciò che è di maggior disturbo per le società USA, può fissare la tecnologia nucleare francese come lo standard del ritorno dell’Italia all’energia nucleare.  Il governo italiano ci ha assicurato che la General Electric e la Westinghouse possono ancora competere nel settore nucleare, in quanto l’Italia intende costruire sino a 10 impianti come parte del suo piano di sicurezza energetica.  La stazione continua a lavorare le un terreno di gioco alla pari per le società USA (vedasi rif. A).  Lei può utilmente sottolineare ai dirigenti italiani che ci aspettiamo che alle società USA sia offerta una leale opportunità di presentare offerte per contratti all’interno del programma energetico nucleare italiano. Lei potrebbe anche osservare che il comportamento italiano da febbraio ha dato l’impressione che altri offerenti – incluse le società USA – “non occorre che si presentino”.

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Fonte: Wikileaks Italia

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