Monthly Archives: Marzo 2010

Nestlé, gli oranghi e le foreste.

Ehi, sveglia! Prima di portare alla bocca il tuo delizioso snack vedi cosa è stato distrutto per realizzarlo. (madu)

 

 

Un centinaio di attivisti di Greenpeace travestiti da oranghi, hanno
invaso uffici e stabilimenti di Nestlé in Inghilterra, Germania e Olanda
chiedendo alla multinazionale di non utilizzare olio di palma
proveniente dalla distruzione della foresta indonesiana.
Secondo
l’associazione ambientalista, in prodotti come Kit Kat, la Nestlé
utilizza olio di palma proveniente dalla distruzione delle foreste
torbiere indonesiane, contribuendo, all’estinzione degli ultimi oranghi e
ai cambiamenti climatici.

Nel suo rapporto
Caught Red-Handed: How Nestlé’s Use of Palm Oil is
Having a Devastating Impact on Rainforest, the Climate and Orang-utans
,
Greenpeace presenta le prove dei rapporti commerciali che Nestlè
intrattiene con aziende come Sinar Mas. Sinar Mas è il più grande
produttore di olio di palma in Indonesia e continua a espandere le
proprie piantagioni su foreste torbiere, importantissimi depositi di
carbonio per la stabilizzazione del clima e habitat di importanza
critica per la salvaguardia degli oranghi in estinzione.. (leggi tutto)

 

Fonte: Salva le Foreste  

 

 

 

 


NO OGM! FIRMIAMO L’APPELLO!

 

 

I gruppi di consumatori, della salute pubblica, ambientalisti e coltivatori per lungo tempo hanno manifestato contro uno sparuto gruppo di compagnie internazionali favorevoli agli OGM che hanno una significativa influenza sull’agricoltura europea. Le preoccupazioni sulla coltivazione di OGM includono: contaminazione di raccolti organici e dell’ambiente; il loro impatto sul clima per l’eccessivo uso di pesticidi richiesto; la distriuzione della biodiversità e dell’agricoltura locale; e gli effetti degli alimenti OGM sulla salute pubblica.

La decisione dell’Unione Europea di autorizzare la coltivazione della patata della BASF e del mais della Monsanto ha trovato la dura opposizione del ministero dell’agricoltura italiano, che ha dichiarato di volere "difendere  e salvaguardare l’agricoltura tradizionale e la salute dei cittadini".

Non c’è ancora consenso sugli effetti a lungo termine dei raccolti OGM. Ed è l’industria OGM, che ricerca i profitti non il bene pubblico, che sta finanziando la scienza e guidando l’ambiente regolatore. Ecco perché i cittadini europei stanno richiedendo una ricerca più indipendente, esperimenti e precauzione prima che i raccolti vengano permessi nella nostra terra.

Adesso, l’"Iniziativa dei Cittadini Europei" dà l’opportunità ad un milione di cittadini europei di presentare proposte politiche alla Commissione Europea e ci offre una possibilità unica di scardinare l’influenza delle lobby.

Leviamo un milione di voci per porre una moratoria all’introduzione dei raccolti OGM in Europa e creare un ente scientifico etico ed independente per condurre la ricerca e determinare una forte regolamentazione dei raccolti OGM.

                                                  

 

Firma

la petizione adesso


 


Risposta all’Appello per il rientro di Padre Giorgio