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Perché la gente mangia la carne? Intervista a Gary Yourofsky

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Antispecismo e veganesimo: intervista a Gary Yourofsky

 

Perché la gente mangia la carne? Cos’è l’antispecismo? Quali sono i vantaggi che una dieta vegana comporta per la salute? Ne abbiamo parlato con Gary Yourofsky, attivista americano per i diritti animali.

di Andrea Romeo

Ho incontrato Gary Yourofsky, attivista per i diritti animali americano. Nato e cresciuto a Oak Park si laurea nel 1998 alla Oakland University in giornalismo. Nel 1995 Gary diventa vegetariano e nel 1996 vegano, dopo aver partecipato ad una conferenza a Washington sui diritti animali. Lo stesso anno fonda un gruppo di attivisti chiamato ADAPTT (Animals Deserve Absolute Protection Today and Tomorrow) che conta migliaia di iscritti in tutti gli Stati Uniti, i cui membri sono stati molte volte denunciati per proteste contro l’uso di altri animali nella ricerca medica, nei circhi e per altre forme di intrattenimento.

Considerato un estremista, un radicale e un leader, nel marzo del 1997 Yourofsky viene colto in flagranza di reato mentre liberava 1.542 visoni da un allevamento in Ontario: Yourofsky sconterà ben 6 mesi di prigione in un carcere di massima sicurezza in Canada.

Egli continua a fare manifestazioni contro ogni tipo di sopruso sugli altri animali, coinvolgendo sempre più persone a livello nazionale attraverso azioni dirette (che lo hanno portato ad essere arrestato ben 13 volte dal 1997 al 2003, oltre ad essere bandito da ben cinque stati stranieri) e con l’uso di media. Dal 2001 in poi Yourofsky viene sempre più invitato a tenere conferenze nei licei e nelle università americane e straniere.

La prima domanda che vorrei farle, alquanto filosofica, è: perché la gente mangia la carne e i derivati?

La gente mangia altri animali e i loro derivati per 4 ragioni: abitudine, convenienza, gusto e tradizione. Con l’aggiunta del profitto economico queste sono le sole ragioni per cui la gente mangia altri animali. Quindi, non c’è alcuna valida ragione per non essere vegan. Inoltre mangiar carne e derivati è una tossicodipendenza, la più antica e potente dipendenza. La differenza però tra la dipendenza da carne, formaggio, latte e uova e quella da droghe è che la prima colpisce direttamente qualcun altro. Se la gente vuole farsi del male con le droghe a me in fondo importa poco. Ma nessuno ha il diritto di far del male ad altri a causa della sua dipendenza. Il consumo di animali e derivati è psicotico, irrazionale e segno di puro egoismo. Non siamo uomini delle caverne. La gente ha bisogno di capire che siamo nel XXI secolo e bisogna smetterla di mimare il comportamento dell’uomo di Neandertal e dei Trogloditi.

In Italia gruppi di individui si definiscono ‘specisti’ per contrapporsi al movimento antispecista. Pensi fosse prevedibile questa reazione da parte dei tradizionalisti pur di difendere le loro usanze?

Il problema sta tutto nella dipendenza, come detto prima. La gente, quando è dipendente, diventa irrazionale e stupida. I tossici difenderanno sempre le loro abitudini psicotiche. È veramente difficile rompere un’abitudine da tossico. Ma con l’educazione la liberazione animale è possibile. I miei seminari convertono migliaia di persone al veganismo mentre altre migliaia riducono significativamente il loro consumo di carne e derivati.

Inoltre, grazie alla rete, centinaia di migliaia di persone stanno diventando vegane, o comunque intraprendono il percorso verso il veganismo. La riduzione e l’abolizione sono gli unici percorsi possibili per fermare questo massacro una volta per tutte. (leggi tutto)

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Fonte: il Cambiamento

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Approfondimento

Vegetarismo, veganesimo e antispecismo

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La nuova rivoluzione del movimento ecocentrico: l’antispecismo

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Antispecismo: una rivoluzione filosofica è in atto

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di Andrea Romeo – 11 Gennaio 2012

Le religioni più antiche conosciute nella storia dell’uomo sono quelle che rientrano nell’accezione allargata del termine ‘Induismo’. L’Induismo affonda le sue origini in tempi antichissimi, nel neolitico (circa 7000 a.C.), e queste dottrine hanno obbligato i propri seguaci ad una dieta assolutamente vegetariana (come il Giainismo) permettendo solo il consumo del latte della vacca, animale sacro, o comunque orientato verso uno stile di vita non-violento che quindi escludesse anche l’uccisione di animali.

Ancora oggi l’India – se escludiamo le grandi metropoli globalizzate e alcune dottrine che permettono il consumo, seppur limitato, di alcune carni – conta più di 300 milioni di vegetariani dalla nascita per motivi religiosi, ed è dunque lo stato col maggior numero di vegetariani del pianeta. Quindi la religione più antica conosciuta predica il vegetarianismo, il che ci lascia pensare che esistessero vegetariani anche nella preistoria e che addirittura il consumo abituale di carne sia un fenomeno assolutamente moderno.

I teosofi e gli studiosi di religioni in generale sostengono che le grandi religioni monoteiste hanno tutte una matrice comune: derivano tutte da antiche dottrine orientali (tibetane, sanscrite, sumere, babilonesi) adattatesi man mano ai vari popoli. Le religioni abramitiche (Islam, Ebraismo e Cristianesimo) mutano ambiguamente questo rapporto tra uomo e natura di matrice indiana, probabilmente per adeguarsi alle usanze dei popoli ai quali si rivolgevano: l’esempio lampante è la differenza sostanziale tra cristiani che si nutrono di maiale contro i mussulmani e gli ebrei che invece lo rifiutano in modo dogmatico, nonostante tutte e tre abbiano in comune lo stesso testo sacro, la Bibbia ebraica.

Nelle religioni abramiche Dio dà all’uomo il dominio sugli altri esseri viventi e, nel contempo, ci sono diversi passaggi che contrariamente suggeriscono una dieta vegetariana. In generale comunque le masse seguaci di queste religioni consumano carne e l’Ebraismo ortodosso vieta il vegetarianismo per motivi laici. Eppure Maometto, nel Corano, predicava benevolenza verso gli altri animali e, nonostante il profeta prediligesse una dieta vegetariana, l’Islam consuma carne, anche se non si può certo dire che sia il mondo mussulmano la causa principale delle mattanze odierne. (leggi tutto)

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Fonte: il Cambiamento

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Grandi Atleti Vegetariani e Vegani

Atleti da ogni parte del mondo possono testimoniare i benefici di una dieta a base di vegetali. Qui raccogliamo le schede di soltanto alcuni di loro, per fornire degli esempi concreti.

Dave Scott, considerato il più grande triatleta del mondo, sostiene che “è un errore ridicolo” pensare che gli atleti abbiano bisogno di proteine animali.

La pensano allo stesso modo Edwin Moses, medaglia d’oro, che per otto anni non ha mai perso la gara dei 400 metri a ostacoli, e Murray Rose, il quale, all’etè di 17 anni, vinse tre medaglie d’oro nelle gare di nuoto alle Olimpiadi.

Il campione olimpico Carl Lewis, vincitore di svariate medaglie d’oro nel salto in lungo, è vegano per motivi etici e religiosi. Con Leroy Burrell, anch’egli vegetariano, si è “palleggiato” il titolo di sprinter più veloce del mondo per anni.

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Carl Lewis (Il figlio del vento)

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Che siate atleti di prima classe, atleti della domenica, o semplici amatori, è ormai assodato che potete raggiungere i vostri obiettivi e migliorare la vostra salute seguendo una dieta a base di vegetali (che escluda quindi anche latte e uova) che soddisfi il vostro fabbisogno energetico.

Sono qui elencati solo alcuni atleti di alto livello che hanno dichiarato di essere vegetariani o vegani. Ne esistono molti altri, ma questi esempi ci sembrano già significativi.  (leggi tutto)

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Fonte: Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana

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