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Nasce un modello differente di salute e sanità, “realmente” sostenibile

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rete sostenibilita e salute

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COMUNICATO STAMPA DEL 26 Giugno 2014

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Nuovi modelli anti-crisi: Nasce la Rete Sostenibilità e Salute

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Bologna, 26 Giugno 2014 – Mentre in Grecia si avvia al termine dei lavori la 3a conferenza internazionale “Health Economics”, ventuno organizzazioni no profit italiane si uniscono in una Rete di coordinamento per affermare, tramite la sottoscrizione della ”Carta di Bologna”, un modello differente di salute e sanità, “realmente” sostenibile.

“In questi giorni ad Atene – ha dichiarato Jean Louis Aillon, portavoce della neonata “Rete Sostenibilità e Salute” si è parlato molto di come migliorare i sistemi sanitari, intervenendo sugli standard di qualità, attraverso valutazioni economiche volte a promuovere una maggiore efficienza finalizzata a risparmi di tipo economico. Il nostro punto di vista è nettamente differente: non è possibile pensare al miglioramento della sanità, senza prendere in considerazione il discorso della sostenibilità, in un’ottica più ampia e di lungo periodo. Non può, infatti, esistere nessun Servizio Sanitario Nazionale economicamente sostenibile in un mondo che è di fatto ecologicamente insostenibile. Dobbiamo interrogarci velocemente sul nostro modello di sviluppo: è adeguato a reggere le sfide del XXI secolo? Secondo noi assolutamente no, di qui la necessità di un immediato cambio di rotta – ha concluso Aillon – per affermare modelli concreti di sostenibilità nel campo della salute, la quale drena una parte davvero significativa delle risorse dello Stato e delle Regioni”.

Il modello della crescita economica senza limiti ha i giorni contati, non è più sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, e non è in grado di assicurare la tutela della salute dei cittadini, in quanto minaccia gli equilibri stessi della vita sul pianeta. I cambiamenti climatici comportano rischi concreti per la salute umana, afferma Samuel Myers della “Harvard Medical School”, e i loro effetti indiretti metteranno a rischio la qualità della vita di centinaia di milioni di persone, generando costi enormi per i Sistemi Sanitari pubblici.[1] Dall’altra parte il New England Journal of Medicine indica con chiarezza il percorso da intraprendere: perché le popolazioni vivano in maniera sostenibile e in buona salute nel lungo periodo, il settore sanitarioafferma l’autorevole rivista – deve rimodellare il modo in cui le società umane pianificano, costruiscono, spostano, producono, consumano, condividono e generano energia”.[2]

Recenti studi confermano che su 2.500 prestazioni sanitarie supportate da buone evidenze scientifiche solo il 46% è sicuramente utile e il 4% è giudicato dannoso[3],  e che chi vive in regioni ad alta intensità prescrittiva sperimenta livelli di sopravvivenza peggiori di chi vive in regioni a bassa intensità prescrittiva.[4]

Occorrono secondo la Rete Sostenibilità e Salute una cultura e una società non basate esclusivamente sul paradigma economico del profitto e dell’efficienza fine a se stessa, e in grado di superare le disuguaglianze e favorire l’affermazione del diritto alla salute di tutti i cittadini e cittadine. Oggi più che mai, infatti, “curare” significa prendersi cura del pianeta su cui viviamo.

Su questi presupposti è stata sottoscritta la “Carta di Bologna per la Sostenibilità e la Salute”,[5] che formalizza la nascita della “Rete Sostenibilità e Salute”, composta inizialmente da ventuno associazioni attive da tempo nell’ambito della salute, che hanno deciso di unirsi per coordinare i propri sforzi su tutto il territorio nazionale.

“Nell’ottica della sostenibilità, spiega Aillon, i modelli di salute, sanità e cura devono porre al centro la persona, privilegiando l’attenzione al paziente. Integrazione tra saperi, interazione dei professionisti e delle organizzazioni, e importanza delle sinergie con le medicine tradizionali e non convenzionali, sono parole chiave importantissime. E’ indispensabile – ha concluso Aillon – che il Servizio Sanitario Nazionale, basato sulla prevenzione e sull’assistenza primaria, resti una risorsa per tutti, senza diseguaglianze di accesso, indipendente dalle influenze del mercato, sulla base di un sistema che valuti i risultati in termini di ‘produzione di salute’ e non solo di numero di prestazioni sanitarie erogate”.

La Carta di Bologna – nello spirito dei fondatori della Rete – è un nuovo strumento nelle mani della cittadinanza, dei decisori della politica e degli operatori della salute che ne condividono gli intenti.

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Media relation Rete Sostenibilità e Salute

Portavoce: Jean-Louis Aillon – rete@sostenibilitaesalute.org – cell: 3287663652 – Skype: jeanlouisaillon

Sito: www.sostenibilitaesalute.org

Pagina Facebook: Rete Sostenibilità e Salute

Evento Facebook

Video: spot della rete (1,2 min); firma della Carta di Bologna (50s) ; illustrazione della Carta di Bologna (7,2 min)

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Fonte: sostenibilitaesalute.org

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Roma 8 maggio 2013: L’Arte Non Dorme – Lenzuolo, creatività e performance collettiva

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Stendete le lenzuola per L.A.N.D – L’Arte Non Dorme

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L’8 maggio munitevi di tante buone idee, creatività, senso artistico e …di un lenzuolo. Sì, avete capito bene: un lenzuolo. Sarà la tela bianca attraverso cui comunicare al mondo i vostri pensieri, sotto forma d’arte.

L’appuntamento è alle 17,30 sul Ponte della Musica a Roma, sopra la struttura pedonale e ciclabile in acciaio e cemento armato, che sormonta il quartiere Flaminio della Capitale dal 31 maggio 2011, data della sua inaugurazione. A dare appuntamento è Y.E.A – Young Explorer Agency, agenzia romana di coworking, che punta non solo alla condivisione di spazi tra giovani impegnati nella cultura, ma anche nello scambio delle loro professionalità. Tale soggetto è l’ideatore di questa iniziativa che si presenta come performance artistica collettiva, avente una valenza sociale.

Il progetto si chiama infatti L.A.N.D – L’Arte Non Dorme e, come si evince dal nome, intende rappresentare un’occasione per cittadini e artisti di far sentire la propria voce, sebbene in maniera insolita.
I partecipanti dovranno infatti esprimere le loro riflessioni colorando i già citati lenzuoli bianchi. Il progetto si basa infatti sul concetto del ready made, consistente nel ripensamento e ricontestualizzazione di oggetti d’uso quotidiano che, se avulsi dal loro normale impiego, possono tramutarsi in strumenti importanti di arte e comunicazione.

I temi su cui si è invitati a pronunciarsi sono tre:

la trasformazione dello spazio urbano;

idee, speranze e strumenti per il rinnovamento della società;

Italia 250. Dove ti vedi?

In questo modo l’evento vuole attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica, restituendo la voce a coloro che vivono per primi la città e che intendono lavorare insieme per migliorare la qualità della loro vita e degli spazi urbani abitati.
Tutti i partecipanti a L.A.N.D esporranno infatti i loro lenzuoli sorreggendoli in prima persona, dal Ponte della Musica e per tutta la lunghezza di Via Guido Reni, la strada che conduce al Museo MAXXI, accompagnati da esibizioni, flash mob e spettacoli musicali e teatrali, offerti da associazioni e gruppi coinvolti.

Trattandosi di una manifestazione collettiva, tutti sono infatti invitati. Per partecipare basta scrivere a info@yea-contest.it specificando il nome del gruppo, il numero dei componenti e il tema scelto. Per curiosare nel “dietro le quinte” dell’evento è possibile invece visitare la pagina facebook di YEA-contest, dove non mancheranno foto e testimonianze dei preparativi per LAND.

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Fonte: TAFTER

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