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Razzismo: Discriminati perché Padani

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di Saverio Tommasi

L’ho trovato cercando storie di razzismo. E’ un articolo redatto dal Movimento Giovani Padani, che da alcuni anni raccoglie segnalazioni di “vero razzismo”. Il loro pensiero è chiaro: basta con le lamentele di omosessuali, ebrei o rom, è l’ora di tutelarsi dal “vero razzismo contro i padani”. Un tipo di razzismo sconosciuto ai più ma conosciutissimo dai paladini del vittimismo aggressivo: loro, i re della retorica, quelli di “Roma ladrona”, gli inventori del razzismo contro i militanti della Lega Nord.
(A proposito, avete visto il mio video Saverio Tommasi alla scoperta della Lega Nord?)
Di seguito vi propongo il testo dell’articolo dei Giovani Padani, che altro non è che un tentativo di camuffare le parole cambiando i significati, al fine di ottenere un diverso risultato: trasformarsi da carnefici in vittime. Il mio impegno politico, infatti, è rivolto anche alla corretta informazione, alla diffusione dei saperi e allo smascheramento dei meschini e dei bugiardi, con il sogno concretissimo di cambiare l’esistente immergendomi nelle questioni e nei problemi, rifiutando di vivere su una poltrona posizionata su un cocuzzolo con piscina. Il mio impegno politico si può riassumere così: le persone prima dei soldi e le relazioni al posto delle rendite.

p.s. i maiuscoli, i grassetti e i sottolineati sono opera loro e io mi sono limitato a riportarli fedelmente, inorridito per quello che potrebbe essere un pezzo di satira e invece è uno spicchio, neanche piccolo, di società contemporanea.
Buona lettura, incazzatura, consapevolezza:

SIAMO STUFI DI ESSERE TACCIATI DI RAZZISMO, QUANDO INVECE IL RAZZISMO VERO SI CONSUMA CONTRO DI NOI!
In tv abbiamo visto una publicità del Ministero delle pari opportunità… contro il razzismo…e dicono di contattarli nel caso in cui una persona si senta discriminata o vittima di atti di razzismo.

VISTO CHE NOI PADANI SIAMO DISCRIMINATI CON UNA CERTA CONTINUITA’ E VIOLENZA, proponiamo di segnalare ogni atto discriminatorio nei nostri confronti…

GLI ESEMPI SONO TANTISSIMI E CERTE VOLTE DAVVERO SCONVOLGENTI, DATO CHE COLPISCONO SOPRATTUTTO LA POVERA GENTE CHE VIVE IN UNA DELLE REGIONI PADANE.

Il Razzismo si coniuga in diverse maniere: si passa dal razzismo di Stato a quello singolare contro chi parla una delle lingue padane.
Alcuni esempi:

# Quante volte abbiamo sentito qualcuno farci osservazioni sgarbate quando osiamo parlare le nostre lingue locali?
# Quante volte ci siamo sentiti tacciare di ignoranza solo perchè riportavamo la verità storica e archeologica sui celti? Quante volte ci siamo sentiti dire che le nostre bisavole erano tutte buone donne gioiose di venire inseminate dai legionari romani?
# Quante volte hanno sminuito le nostre culture locali sostenendo che fossero fesserie per rozzi ignoranti?
# Quante volte a scuola l’insegnate ha sostenuto che i cittadini delle regioni padane sono degli zotici ignoranti?

Adesso diciamo BASTA!

Il Ministero delle Pari Opportunità ha creato l’U.N.A.R. (Ufficio Nazionale Anti discriminazione Razziale) ed ha istituito un numero verde.
Noi intendiamo usarlo.
Stiamo raccogliendo tutte le testimonianze di razzismo contro di noi per mandarle al Ministero delegato per far finalmente valere i nostri diritti.


MOVIMENTO GIOVANI PADANI

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Fonte: Saverio Tommasi.it

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Caso Yara; sbatti il mostro in prima pagina

caso yara

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di Gennaro Carotenuto, martedì 7 dicembre 2010, 09:51

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Di fronte all’orrore per una bambina scomparsa e probabilmente rapita, con quel che ne consegue in questi casi, abbiamo assistito all’ennesima caccia all’immigrato. Dicono che sia stata una trascrizione mal fatta, ma la verità è che tutti, magistrati, media, popolo padano, cercavano il mostro nordafricano da sbattere in prima pagina. Come assassino di una Yara Gambirasio, la nuova Milena Sutter della quale per fortuna non si conosce ancora la sorte, fin dall’inizio, non si è cercato un “biondino dalla spider rossa” ma un nordafricano con i calli alle mani. E’ dunque come se quella trascrizione mal fatta fosse stata una sorta di “profezia che si autoavvera” per milioni di razzisti padani ed italiani che, ogni volta che viene commesso un crimine, spera ardentemente e si autoconvince che questo sia stato commesso dalla rappresentazione dei loro pregiudizi, un perfido immigrato, un corpo estraneo impiantato in una società sana e che può pertanto essere espiantato facilmente.

Sono milioni di razzisti che, ogni volta che commettono un crimine, da Erika e Omar a Olindo e Rosa, sviano consapevolmente le indagini sugli immigrati sapendo di trovare un terreno fertile, media conniventi, compaesani pronti a scommettere sulla loro innocenza e puntare il dito sul diverso, politici che capitalizzano organizzando fiaccolate. Sono milioni di razzisti fomentati nei loro istinti dai media commerciali che costruiscono criminalmente con la paura consenso politico attraverso una costruzione selettiva e tendenziosa della realtà. E’ stato dimostrato in innumerevoli studi, come quelli del CENSIS. I media, nella percezione stessa degli italiani, fomentano la paura il doppio dei media francesi e il triplo di quelli britannici, statunitensi o brasiliani a volte inventando di sana pianta leggende metropolitane, come quella sulla “zingara rapitrice”. (leggi tutto)

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Fonte: gennarocarotenuto.it

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Il sangue verde: dal cinema alla rete

Col ritorno degli immigrati in cerca di lavoro nei campi a Rosarno riapre anche la mensa di “Mamma Africa”: così è soprannominata Norina, una signora di 83 anni che, dal 1991, ha dato vita a un ristorante che ogni domenica offre un pasto caldo ai lavoratori immigrati della zona. La “mensa di Mamma Africa” era stata distrutta dai vandali dopo gli scontri di gennaio a Rosarno.

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Mamma Africa

Rosarno- Norina (mamma Africa) tra i suoi ragazzi.

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Una buona notizia, come tante positive o negative, che difficilmente arrivano sui media ufficiali, e che invece possiamo trovare su Osservatorio Braccianti, un nuovo portale che ospita le segnalazioni e le notizie relative alle condizioni dei lavoratori agricoli immigrati in Italia.
L’iniziativa è nata in seguito all’uscita del documentario Il sangue verde di Andrea Segre, un racconto delle condizioni di degrado e ingiustizia in cui vivono quotidianamente migliaia di braccianti africani sfociate nelle manifestazioni di rabbia del gennaio 2010.
La ribellione degli immigrati ha messo a nudo un sistema economico e di sfruttamento fortemente influenzato dal potere mafioso della ’Ndrangheta.
L’osservatorio Braccianti vuole essere la prosecuzione di questo percorso di denuncia ed informazione, innescato dagli immigrati e testimoniato dal film di Segre, che può contribuire al rafforzamento della società civile contro il razzismo, lo schiavismo e la mafia.
Il portale, ospitato da ZALAB, offre una visione geografica aggiornata, che può essere direttamente implementata da chiunque abbia informazioni, testimonianze, foto, video da segnalare, provenienti da testate giornalistiche, tv, weblog e siti informativi, o dalla osservazione diretta del fenomeno.

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Fonte: CINEMAFRICA

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Approfondimento:

Rosarno: chi ha paura dell’uomo nero

Rosarno: un contesto di crisi umanitaria

Anche a Rosarno una “Mama Africa”

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