Tag Archives: diritti

Amnesty International: gli Usa non devono dare la caccia a Edward Snowden

.

.

Foto di Richard Drew A/P

Foto di Richard Drew A/P

.

Dopo l’incriminazione di Edward Snowden ai sensi dell’Atto sullo spionaggio, Amnesty International ha dichiarato che gli Usa non devono sottoporre a procedura giudiziaria chi riveli informazioni sulle violazioni dei diritti umani commesse da un governo. Tali attività sono protette dal diritto all’informazione e alla libertà d’espressione.

Amnesty International ritiene che, se estradato negli Usa, Snowden potrebbe rischiare di subire maltrattamenti.

“A quanto pare, Snowden è stato incriminato essenzialmente per aver rivelato azioni illegali, del suo governo e di altri governi, che violano i diritti umani”
ha dichiarato Widney Brown di Amnesty International.

L’ex tecnico informatico, che aveva già lavorato per conto della Cia, ha denunciato operazioni di sorveglianza su ampia scala all’interno degli Usa e a livello internazionale. Il 22 giugno, è stato accusato di furto di proprietà del governo, comunicazione non autorizzata di informazioni relative alla difesa nazionale e diffusione di informazioni confidenziali a terza parte.

Dopo essere stato visto a Mosca, Snowden pare diretto in Ecuador, dove intenderebbe chiedere asilo politico e non rischierebbe di essere estradato verso gli Usa. Le autorità statunitensi, compreso il segretario di Stato John Kerry, hanno dichiarato che egli ha “tradito la sua nazione”.

Oltre ad averlo incriminato, gli Usa hanno revocato a Snowden il suo passaporto, un’azione valutata da Amnesty International come un’interferenza col suo diritto alla libertà di movimento e di chiedere asilo politico.

Amnesty International sottolinea che una persona non può essere estradata mentre la sua richiesta d’asilo è in corso d’esame.

“A prescindere da dove andrà, Snowden ha diritto a chiedere asilo politico. Perché l’ottenga, dovrà dimostrare un timore ben motivato di essere perseguitato. Anche se la sua richiesta venisse respinta, resta il principio che nessun paese può inviare una persona in un altro paese dove questa corra il rischio concreto di essere sottoposta a maltrattamenti. Il suo trasferimento forzato negli Usa lo porrebbe a grande rischio di violazioni dei diritti umani” – ha dichiarato Brown.

.

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell.348-6974361, e-mail press@amnesty.it

.

Fonte: Amnesty International

.

.

 

 


“Siamo tutti facchini”. Boicotta la Granarolo!

.

.

boicotta-granarolo-banner

.

Boicottaggio della Granarolo a Milano e Mantova

In occasione delle giornate di solidarietà e lotta seguite all’assemblea del 29 giugno a Bologna, diverse azioni di boicottaggio dei prodotti Granarolo hanno attraversato le città italiane, tramite le reti solidali che si sono attivate per sostenere con vari mezzi la lotta dei facchini dell’azienda bolognese.

Di seguito due report da Mantova e Milano.

(Mantova) Sabato 13 Luglio in diversi supermercati di Mantova si sono tenute azioni di boicottaggio nei confronti di Granarolo.

Attivisti del gruppo eQual hanno esposto volantini e applicato etichette sui prodotti nei banchi frigo che invitano a non comprare i prodotti del gruppo felsineo: dietro l’immagine accomodante e familistica che l’azienda della “grande mucca” propone ai consumatori, ci sono storie di sfruttamento, 41 licenziamenti e botte per i facchini davanti ai cancelli degli stabilimenti, colpevoli di avere reclamato dignità e rispetto dei lavoratori.

Anche l’arma del boicottaggio e della pressione mediatica sull’immagine della Granarolo, vanno considerate come tasselli di una lotta più grande: le azioni sono state realizzate all’interno di una campagna nazionale di solidarietà alla vertenza dei facchini.

eQual – Gruppo di iniziativa sociale – Mantova
Sito Web: equalmn.wordpress.com
Pagina FB: facebook.com/equal.info
Twitter: @equal_info

.

(Milano) Sabato 6 luglio davanti e dentro l’ipermercato Ipercoop di Milano si è tenuta un’iniziativa di denuncia e boicottaggio dei prodotti Granarolo come risposta ai licenziamenti dei lavoratori in lotta per condizioni di vita migliori.

A fronte della decurtazione del 35 % del salario di questi lavoratori causa “crisi”, e gli scioperi che ne sono seguiti, venivano assunti altri 68 lavoratori a salario pieno da contrapporre ai loro colleghi di lavoro in lotta.
La “democratica” Granarolo, interna all’aggregato delle cooperative “rosse” (di vergogna), ha risposto alle richieste dei lavoratori con una dimostrazione violenta di potere.

Noi opponiamo al loro potere la forza della nostra solidarietà di classe con il sostegno ai picchetti e il boicottaggio dei prodotti del marchio Granarolo.
L’ iniziativa, alla quale hanno partecipato una settantina di compagni e compagne e lavoratori Si.Cobas delle cooperative, è iniziata davanti all’ingresso con striscioni manifesti e un continuo speakeraggio, ed è continuata dentro con un corteo improvvisato davanti alle casse che ha ottenuto un’accoglienza estremamente positiva dei “clienti” con un fragoroso applauso e in qualche caso anche con il lasciare alle casse i prodotti dei marchi legati alla Granarolo.

Centro Sociale Vittoria – Milano
csavittoria.org

.

Fonte: Clash City Workers

.

.


20 giugno 2013 – Giornata mondiale del rifugiato

.

.

UNHCR

.

Quello di rifugiato politico è uno status giuridico: connota chi, a causa di persecuzione razziale, politica o religiosa, subita nel proprio Paese d’origine, è volutamente o coercitivamente approdato in un altro Paese, dove, in base alle Convenzioni internazionali, ha diritto civile di chiedere asilo politico. Spesso infatti, a causa di guerre o regimi dittatoriali o integralisti al potere, taluni cittadini non solo sono privati dei normali diritti civili, ma vengono fatti vittime di discriminazioni e persecuzioni.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato istituito in seno alle Nazioni Unite un apposito organismo a tutela dei rifugiati politici: l’ Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR, dall’acronimo inglese). Le Convenzioni internazionali sanciscono che, una volta ottenuto il riconoscimento giuridico, il rifugiato gode del diritto di soggiorno nel Paese ospitante, con diritto di studio, di esercitare un lavoro, di ricongiungimento familiare, di iscrizione al sistema sanitario, di richiesta della cittadinanza e degli altri diritti civili ed assistenziali.

Il diritto del rifugiato ad essere accolto e protetto, si scontra oggi con il dovere spesso non compiuto da parte di numerosi governi europei, che non mettono in atto le necessarie politiche di integrazione e riconoscimento dello status. Il respingimento incondizionato degli immigrati, prima ancora che possano approdare sulle nostre coste, è sicuramente una delle violazioni di questo diritto che la Giornata mondiale del rifugiato di oggi ricorda.

.

.

Fonte: unimondo.org

.

.