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Le 10 Prime Pagine che hanno fatto il giro del mondo nel 2012

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by pedroelrey

233 Grados, “superblog” specializzato sull’attualità dei media e del mondo editoriale, ha pubblicato prima di Natale le 10 prime pagine che hanno fatto il giro del mondo per la loro rilevanza o anche per le polemiche che hanno generato.

Nella speciale classifica, che in qualche modo riassume anche l’anno informativo, figura la copertina del settimanale satirico francese «Charlie Hebdo» che ridicolizzava il profeta Mahoama e che generò proteste e violenze nel mondo arabo e, sempre per restare in Francia, la prima pagina di «Liberation» che a caratteri cubitale “consigliava” a Bernard Arnault “chasse-toi riche con” [vattene ricco coglione], o ancora la recente prima pagina del «New York Post» che decise di mettere a tutta pagina la foto di un uomo che stava per essere investito dalla metropolitana.

Il podio della classifica, il primo posto spetta però ad «Il Giornale» del 3 agosto di quest’anno che sopra la fotografia delprimo ministro tedesco Angela Merkel recava a caratteri cubitali la scritta “quanto reich” con chiaro riferimento al nazismo e che ovviamente fece infuriare i tedesci e fu ripreso in tutto il mondo non esattamente come esempio di eccellenza giornalistica, per usare un eufemismo.

No comment!

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Fonte:  giornalaio.wordpress.com

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Spiagge, Italia al sedicesimo posto in Europa

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In Italia fare il bagno non è poi così sicuro. Lo dice il rapporto annuale Ue sulla balneabilità curato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente che posiziona il nostro paese al sedicesimo posto nella classifica degli stati costieri europei. Il rapporto ha stabilito che la palma d’oro va a Cipro, che risulta perfettamente balneabile anche con i nuovi criteri restrittivi di analisi introdotti dalla commissione, che entreranno in vigore per legge a partire dal 2012.

Il ‘Bathing Water Report’, è un rapporto annuale che analizza in maniera approfondita lo stato delle acque, costiere ed interne, dei paesi membri dell’Unione. Si basa su una serie di dati relativi ad oltre 21mila aree di balneazione inviatigli dalle varie nazioni. Circa il 70% sono zone costiere; il resto sta nell’entroterra. La classificazione prevede che le zone possano essere conformi ai valori obbligatori, conformi ai valori guida piu’ rigorosi o non conformi. (leggi tutto)

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Fonte: il Cambiamento

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