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Anonymous | #OpPaperStorm: diffondere informazioni, idee e verità in tutto il mondo, senza censure.

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Operazione Paper Storm

22 luglio 2022

“Salve cittadini del mondo. Siamo Anonymous.

Vogliamo parlarvi di un argomento importante, o meglio, di un cambiamento importante.

Nel mondo ci sono molte guerre con le armi, ma ci sono guerre più silenziose, che mirano alla distruzione dei vostri diritti fondamentali. Il 10 dicembre 1948 fu adottata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Memori degli orrori della seconda guerra mondiale, gli Stati membri delle neonate Nazioni Unite hanno mostrato grande visione e coraggio, riponendo la loro fede in valori universali che proteggevano la libertà e la dignità di tutti gli esseri umani, come la libertà di parola.

Questa guerra silenziosa portata avanti da governi ed enti privati vuole anche renderti più difficile informarti sugli eventi che stanno accadendo intorno a te, filtrando ciò che puoi e non puoi cercare, dire o pensare. Questo non è solo uno spreco di denaro del governo, ma rovina anche le basi e la libertà di Internet cercando in tutti i modi di privatizzare e censurare le informazioni, i siti Web e il libero pensiero e la parola delle persone.

Incoraggiamo quindi tutti ad affrontare il cambiamento più grande. Purtroppo il mondo non cambia spesso, nonostante manifestazioni o scioperi, quindi la tua vera Rivoluzione sarà cambiare te stesso. È importante agire, è importante prendere coscienza e creare un cambiamento dentro di sé. Alzati dalle comodità del sistema, non ti porteranno altro che l’annientamento mentale, come fa da anni. Ed è per questo motivo che l’appello dell’Operazione Paperstorm sta gridando a gran voce a tutti noi per un nuovo cambiamento. Un cambiamento mentale, interiore. Se vuoi qualcosa, se lo vuoi davvero, vai a prenderlo. Volere è potere.

Incoraggiamo quindi tutti a stampare volantini, realizzare adesivi, realizzare opere d’arte personalizzate, fare qualsiasi cosa per spargere la voce ed educare se stessi. La conoscenza è potere e l’intelligenza è qualcosa che non ci porteranno mai via.

Anonimo, questa è la rivoluzione ed è tempo di fare un cambiamento, un cambiamento, non importa quanto piccolo, possiamo farlo crescere, questa è un’idea e non puoi uccidere un’idea quindi prendi la tua maschera, scendi in strada e vai pubblicizza volantini, poster, adesivi e diffondili in tutta la tua città. vieni a partecipare all’evento.

Se ti piace l’idea, unisciti.

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Siamo Anonymous.

Noi siamo una legione.

Non dimentichiamo.

Non perdoniamo.

Aspettaci.”

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VIDEOMESSAGGIO

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Zic giornale autogestito, libero e indipendente, non prende ordini!

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Zic non prende ordini

Chi pensa di poter prevaricare l’autonomia della nostra redazione, sbaglia di grosso. Questo è un quotidiano libero, che non segue altre bussole se non quella dell’autorganizzazione. Di fronte ad accuse pretestuose e ad attacchi arroganti, andiamo avanti per la nostra strada e rivendichiamo l’indipendenza del nostro giornale: per fortuna non siamo nella Russia di Putin.

10 maggio 2022

Zic è un giornale autogestito, libero e indipendente: Zic non ha padroni, Zic non prende ordini. Siamo certe/i che su questo ci sia un’ampia consapevolezza tra le/i nostre/i lettrici/ori e tra le tante realtà sociali con cui incrociamo il cammino. Ma evidentemente è bene ribadirlo, viste le attenzioni rivolte di recente alla nostra redazione da un’organizzazione politica attiva in città. Preferiamo non citarne il nome, perchè non ha mai trovato posto nel nostro dna la volontà di alimentare polemiche e ci scusiamo con tutte le altre realtà che non c’entrano niente con questa vicenda. Ma abbiamo sempre cercato di mantenere un canale di comunicazione con chi segue questo giornale e sentiamo l’esigenza di farlo anche questa volta. Quindi, i fatti: abbiamo ricevuto alcune comunicazioni (per telefono e via email) molto sgradevoli e dal retrogusto intimidatorio. L’accusa? Quella di non aver dato spazio ad una notizia prima ancora del momento individuato dall’organizzazione in questione per comunicare e illustrare la notizia stessa.

E’ una rimostranza surreale che si commenterebbe da sola. Eppure, è sulla base di ciò che questa realtà politica ci ha fatto sapere, con incomprensibile arroganza, di pretendere la “garanzia” della presenza della nostra redazione ad una determinata iniziativa: concetto messo anche nero su bianco in una comunicazione spedita non da una/un singola/o attivista troppo zelante, ma dall’indirizzo dell’organizzazione politica.

A fronte di ciò, ricordiamo intanto che il lavoro quotidiano su cui poggia Zic è totalmente volontario: ognuna/o di noi fa altri lavori per campare e questo ci impedisce di garantire qualsiasi presenza a chiunque. Tra noi non ci sono ereditiere/i, rivoluzionarie/i di professione, dirigenti di partito o di sindacato: siamo lavoratrici/ori e precarie/i che portano avanti questo progetto tramite un impegno militante che deve farsi spazio nella vita e tra le difficoltà di tutti i giorni.

Detto questo, ripetiamolo: Zic non prende ordini. Non è neanche il caso di scomodare la libertà di stampa, ma – avendo come unico riferimento l’autorganizzazione, noi – ci colpisce che qualcuna/o possa pensare di imporre ad un giornale cosa deve fare e come: piaccia o meno, non siamo nella Russia di Putin. In più, non pensiamo di dover prendere lezioni da un’area politica la quale, a sua volta, esprime organi di informazione che non possono certo essere presi ad esempio per la completezza di informazione e la trasversalità dei temi e delle realtà a cui danno spazio.

Ci pare proprio che sotto questo profilo la storia di Zic parli da sola. Vale anche per l’area politica in questione, che su queste pagine ha sempre trovato ampia copertura, tra notizie segnalate e pubblicizzazione delle iniziative promosse. Anche se, fino ad oggi, l’esistenza di Zic per questa area politica non era sembrata così importante: non facciamo questo giornale con l’obiettivo di ricevere dei ringraziamenti, ma non possiamo non notare che negli anni da certe latitudini non sia mai arrivato un riscontro e tantomeno un supporto ad un progetto che ogni giorno cerca di dare voce a chi ne ha meno. Zic ha improvvisamente assunto rilevanza, per la realtà politica in questione, solo di fronte a presunte mancanze e per muovere accuse. Ne prendiamo atto.

Ma ci sono anche un altro paio di cose che dovrebbero essere scontate e invece vale la pena ribadire. Zic non si arruola: questo giornale non contribuirà mai a portare la guerra in casa. Al contrario, non avendo tornaconti politici da ricercare, continuerà a fare quanto nelle sue possibilità per disinnescarla, la guerra, in ogni sua declinazione. E Zic, allo stesso tempo, non perderà mai la sua anima antirazzista: la nostra solidarietà va sempre e comunque a chi subisce prevaricazione e abusi, ma continueremo a stare alla larga dall’opportunità di sottolineare la nazionalità di chi è accusata/o di atti violenti e reati, con il rischio di stigmatizzare intere comunità. E’ una pratica cara alla stampa mainstream conservatrice e alla destra. Zic, se proprio ancora non fosse chiaro, è altro.

Non abbiamo mai nascosto i nostri limiti e non crediamo affatto di essere immuni da difetti e possibili errori. Ma abbiamo la coscienza a posto e andiamo avanti per la nostra strada.

Ah, visto che l’abbiamo presa lunga, forse è meglio ripeterlo: Zic è un giornale autogestito, libero e indipendente che non ha padroni e non prende ordini.

La redazione

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Fonte: zic.it

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Cinemovel Foundation | Il cinema come strumento di sensibilizzazione, scambio e conoscenza

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Con la presidenza onoraria di Ettore Scola e la consulenza scientifica di Pierluigi Sacco, Cinemovel Foundation ha dato vita a una piattaforma itinerante di comunicazione sociale che utilizza il linguaggio audiovisivo e della rete. Continuando a fare ciò che il cinema fa da quando è nato: raccontare storie

Cinemovel fa viaggiare il cinema per mettere in comunicazione campagna e città, culture con altre culture, paesi con altri paesi, mettendo al centro delle sue azioni la qualità dell’esperienza e l’incontro tra tradizione e innovazione.

Con vari mezzi di trasporto e grazie alle nuove tecnologie, Cinemovel viaggia tra i paesi portando il cinema alle persone; realizza campagne di informazione insieme ai partner locali e sviluppa attività di formazione per stimolare la nascita di realtà indipendenti e produttive nei vari luoghi che attraversa.

Girare, montare, proiettare, utilizzare la rete e i social network sono le attività di formazione che fanno parte dei progetti Cinemovel, nella convinzione che esiste un nesso inscindibile tra la democratizzazione dei paesi e l’accesso alle nuove tecnologie che facilitano lo scambio di saperi e mestieri, la diffusione delle informazioni e una più equa distribuzione delle risorse intellettuali e materiali.

Dal 2001 Cinemovel Foundation fa viaggiare il cinema come strumento di sensibilizzazione, scambio e conoscenza. La peculiarità delle proiezioni di Cinemovel è quella di rappresentare una novità assoluta per il luogo, per i contenuti e per il contesto in cui si proietta.

Quando scende il buio e il fascio del proiettore illumina la notte, e il ronzio del microfono annuncia l’inizio del film, attorno allo schermo si raccoglie la comunità: centinaia, a volte migliaia, di persone che partecipano a un momento di festa da condividere con gli altri.

E mentre sullo schermo scorrono le storie del cinema, il luogo diventa, con la visione collettiva partecipata, una piazza universale di confronto, un’agorà contemporanea dove esprimere il proprio punto di vista sulla modernità.
La fondazione opera nel
continente Africano, in Europa e in America Latina.

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Scopri le Carovane e i Festival promossi da Cinemovel Foundation

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Fonte: Cinemovel Foundation

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