Tag Archives: appello

Ferdinando Imposimato: ancora bloccata la sua pagina Facebook

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QUESTO IL SUO APPELLO:

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Cari amici, con mia enorme sorpresa mi sono visto bloccare Facebook e mi sono trovato nella impossibilità di proseguire le mie modeste battaglie in favore della verità ogni giorno manipolata e della giustizia , ogni giorno vilipesa. Non conosco la ragione di questa assurda decisione e chi l’abbia presa in un momento in cui ero impegnato a difendere il magistrato Antonio Esposito da ingiusti e vili attacchi diffamatori solo perchè ha applicato la legge secondo il principio della eguaglianza di tutti i cittadini. Il monopolio dei media nelle mani di chi ha subito la condanna ha consentito la diffusione delle accuse diffamatorie e la impossibilità di difendere un giusto almeno su FB. Il mio tentativo di ripristinare FB è fallito e cercherò di parlare attraverso twitter, la mailing list e google+ . Vi chiedo pertanto la cortesia di fare sapere ai vostri e miei amici del grave e pericoloso attentato alla mia libertà di parola e di comunicazione. Sappiamo che la fine della libertà di opinione e di manifestazione del pensiero è il principio della fine della democrazia e della libertà per tutti. Vi chiedo anche di iscrivervi a tutti i canali da me indicati per potere interagire con me. Grazie per la vostra collaborazione.”

Ferdinando Imposimato

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Approfondimento

Ferdinando Imposimato

Ferdinando Imposimato Blog

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Contro le violenze sui manifestanti in Turchia. Cosa puoi fare tu.

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APPELLO

Turchia: stop all’uso eccessivo della forza contro i manifestanti!

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A partire dal 29 maggio, oltre 2000 persone sono rimaste ferite in tutta la Turchia quando la polizia ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni contro i manifestanti.

Le proteste sono iniziate il 27 maggio a Gezi Park a Taksim, nel centro di Istanbul, la città più grande della Turchia. Qualche centinaia di manifestanti avevano occupato il parco per manifestare contro la sua distruzione per far posto a un nuovo centro commerciale. Nelle prime ore del 29 maggio la polizia ha iniziato a disperderli facendo ricorso a uso eccessivo della forza e a gas lacrimogeni. Durante la notte di giovedì 30 maggio, quasi 3000 manifestanti si sono uniti alla protesta. Nelle prime ore del mattino, sono stati allontanati dal parco dalla polizia con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Decine di persone sono rimaste ferite durante l’intervento della polizia.

A partire da venerdì 31 maggio, le proteste si sono diffuse in tutto il paese e, da domenica 2 giugno, ci sono state centinaia di proteste in 67 province. In base a quanto riportato dall’Associazione medica turca,  ci sono state 7478 persone ferite in 13 città; di queste 55 riportano ferite gravi e tra loro 9 persone sono in condizioni critiche. L’Associazione medica turca ha dichiarato che la maggior parte delle lesioni sono state causate dall’uso di cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. 

Amnesty International condanna l’ampio uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti pacifici. Alcuni video hanno filmato la polizia mentre spara deliberatamente lacrimogeni contro i manifestanti. I gas lacrimogeni, sparati irresponsabilmente ad altezza di persona e in spazi ristretti se non chiusi, persino all’ingresso del pronto soccorso di piazza Taksim, sono stati responsabili del maggior numero di ferimenti.

Le autorità affermano di aver arrestato oltre 1000 persone. Decine di video amatoriali hanno filmato scene delle manifestazioni e mostrano poliziotti che picchiano, prendono a calci e colpiscono con manganelli i manifestanti, anche quando questi sono resi inermi dagli effetti dei gas lacrimogeni.

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FIRMA SUBITO L’APPELLO!

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Fonte: Amnesty International

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Mozione contro gli f35 alla camera. Ognuno di noi può fare qualcosa. Ecco il vademecum

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La Camera dei Deputati ha calendarizzato per il 24 e 25 Giugno la mozione per la cancellazione della partecipazione italiana alla costruzione ed acquisto degli F35. La mozione, promossa dall’intergruppo parlamentare sulla pace, è stata per il momento sottoscritta dai parlamentari M5S , SEL e PD (quest’ultimi una dozzina). Si tratta di una scadenza importantissima per l’ Italia di pace e che ripudia la guerra che non può esaurirsi solo nelle aule parlamentari. Al contrario è necessaria una pressione popolare sul Palazzo della società civile e della pubblica opinione. Occorre chiedere conto del loro orientamento di voto a tutti i deputati a partire dai territori in cui sono stati eletti.

A tal proposito è stata lanciato un appello ai deputati firmato da illustri personalità (il testo lo trovate qui) , appello che è utile stamparlo e diffonderlo in ogni dove (compresa ovviamente la rete).

In questa sede avanziamo alcune proposte di mobilitazione:

1) Mail bombing sui deputati inviando il testo dell’appello e la richiesta di votare a favore della mozione (l’indirizzo mail dei singoli parlamentari lo trovate qui)

2) Organizzare con tutte le forze disponibili a farlo, iniziative locali e assemblee pubbliche sul tema degli F35 e della mozione, invitando i deputati di quella circoscrizione ad essere presenti per un libero confronto con i cittadini

3) Rilanciare l’appello sulla stampa locale, anche con appelli personalizzati ai singoli deputati di quella città o zona. Valutare l’eventuale utilità di indire sul tema conferenze stampa anche coinvolgendo i deputati firmatari della mozione o personalità firmatari dell’appello disponibili.

4) Iscriversi e rilanciare su facebook i gruppi che si occupano di F35 anche per partecipare alla discussione in rete. Tra i gruppi segnaliamo tra gli altri TAGLIAMO I FONDI PER GLI F35 per dare un taglio alla CRISI e ASSEMBLEA PERMANENTE NO F35

Altre idee di mobilitazione sono più che benvenute. Facciamo sentire con forza il bisogno di pace e di disarmo!

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Fonte: Controlacrisi

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