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Video: Margherita Hack e la coscienza degli animali.

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La coscienza degli animali

Alimentazione veg e circhi senza animali

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Approfondimento

Non è più possibile dire che non sapevamo

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Il futuro della tua salute in un documentario


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A Delicate Balance (Un equilibro delicato)

E’ disponibile da oggi su VegPyramid TV il nuovo documentario “A Delicate Balance – Un equilibro delicato”, un documentario basato su interviste a medici, nutrizionisti, ricercatori di varie università nel mondo; arricchito da animazioni esplicative, fornisce spiegazioni approfondite sul ruolo dell’alimentazione per promuovere la salute o causare gravi malattie, come il cancro, le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi, le malattie autoimmuni. Un documento importante per capire come evitare i danni di un’alimentazione sbagliata e difendere la nostra salute.

La voce narrante conduce il pubblico attraverso le varie tematiche, mentre le interviste ai vari scienziati consentono di ascoltare, dalla viva voce di medici che hanno lavorato per decenni nel campo della nutrizione, spiegazioni semplici ma rigorose sui meccanismi che portano alla formazione delle malattie oggi più diffuse a causa di un’alimentazione errata, basata sui prodotti animali.

Il documentario, realizzato dal film-maker australiano Aaron Scheibner (Phoenix Philms), è stato doppiato in italiano a cura di AgireOra Edizioni, con la supervisione scientifica e il contributo di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV. E’ distribuito in Italia da AgireOra Edizioni ed è liberamente divulgabile. Proiezioni pubbliche e nelle scuole sono autorizzate e incoraggiate.

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Il video si apre con un’introduzione che spiega quanto siano legate tra loro alimentazione e salute, con vari esempi di studi di popolazione che dimostrano tale legame. Si passa ad esaminare il ruolo generale delle proteine animali nell’insorgenza delle malattie, per approfondire poi il legame tra consumo di carne e cancro e consumo di latticini e cancro. Si esamina poi il problema del colesterolo contenuto nei cibi animali, e la questione dell’assorbimento del calcio e della formazione della vitamina D. Viene infine spiegato come si possa prevenire il cancro con un’alimentazione a base vegetale.

Successivamente, viene spiegato l’impatto dell’assunzione di proteine e grassi animali sulle malattie cardiovascolari, sul problema dell’impotenza e sulle malattie autoimmuni, in particolare diabete e sclerosi multipla. Un capitolo corposo è dedicato alla spiegazione del meccanismo di insorgenza dell’osteoporosi causato dal consumo di latticini e altri cibi ricchi di proteine animali. Si passa poi a sfatare il mito del pesce che “fa bene alla salute”, spiegando che è vero l’esatto contrario, e viene illustrato quali sono invece i cibi adatti alla fisiologia umana: quelli vegetali.

Viene quindi trattato il tema dell’impatto devastante sull’ambiente degli allevamenti e della pesca, nonché il tema della sofferenza e morte degli animali allevati.

La conclusione ci invita a prendere in mano le redini della nostra vita, della nostra salute e del futuro del pianeta attraverso una semplice scelta, quella di consumare solo piatti preparati con ingredienti vegetali.

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Buona visione!

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Scarica il file del filmato: alta risoluzione o bassa risoluzione

Ordina il dvd su AgireOra Edizioni

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Proiezioni pubbliche e nelle scuole sono autorizzate e incoraggiate.

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Fonte: AgireOra

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Coca Cola condannata dovrà risarcire 350 milioni di euro per danno ambientale

 

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LA COCA-COLA DEVE RISARCIRE 2,6 MILIARDI DI RUPIE

(oltre 352 milioni di euro) per i danni ambientali e alla salute provocati presso il suo impianto di imbottigliamento di Plachimada, nello stato del Kerala (India meridionale). A questa conclusione è giunta una commissione di inchiesta voluta dal governo dello stato indiano, presieduta da un autorevole magistrato e composta da esperti indipendenti, che ieri hanno illustrato il loro rapporto. La notizia è stata ripresa ieri con un certo scalpore dai maggiori media internazionali – anche perché il governo del Kerala ha accettato e fatto proprie le conclusioni dell’inchiesta, compresa la richiesta di risarcimenti. Per la verità quella di Plachimada, località rurale nel distretto di Palakkad, nello stato del Kerala, è una vecchia storia. Qui la Coca-Cola aveva aperto nel 2000 uno stabilimento per imbottigliare le sue bibite gassate con licenza del locala panchayat, il consiglio elettivo di villaggio. Poi però è risultato che pompava 1,5 milioni di litri al giorno da sei pozzi. In breve, Plachimada e i villaggi circostanti sono rimasti all’asciutto, i pozzi pubblici di acqua potabile erano prosciugati, l’acqua per l’agricoltura scomparsa. Nel 2003 dunque il panchayat non ha rinnovato la licenza. La Coca-Cola ha fatto ricorso.

E’ COMINCIATA COSI’ UNA BATTAGLIA POPOLARE

finita in un lungo «assedio» di massa allo stabilimento. Alla fine del 2003 una sentenza della High Court (l’Alta corte statale) del Kerala ha dato ragione al panchayat di Plachimada: diceva che lo stato ha «il dovere legale di protegge le risorse naturali. Queste risorse intese per l’uso e il beneficio pubblico non possono essere convertite in proprietà privata». Nel febbraio del 2004 il governo del Kerala ha dunque chiuso lo stabilimento. La storia non è finita, però, perché la multinazionale delle bibite e l’ente locale di Plachimata hanno continuato a combattersi in corsi e ricorsi legali. Ecco che ora arrivano le conclusioni dell’inchiesta voluta dallo stato del Kerala. La commissione di esperti – legali, ambientali, esperti in salute pubblica e in gestione idrica – ha disegnato un pesante quadro di «danni multi-settoriali». La Coca-Cola Company, afferma, «ha causato degrado ambientale con il sovrasfruttamento della falda idrica e l’irresponsabile pratica di disperdere i reflui». Già: tra il 1999 e il 2004 la compagnia ha sparso i reflui dello stabilimento nei terreni circostanti, spesso distribuiti agli agricoltori locali come compost. «Le risorse idriche della zona sono state minate e si è creata scarsità d’acqua», conclude l’inchiesta. Non solo: «Presentando i reflui come concime, la Compagnia non solo ha ingannato gli agricoltori ma si è resa responsabile del degrado dei suoli, la contaminazione dell’acqua e le conseguenti perdite nel settore agricolo». Nota la commissione d’inchiesta che la zona ha registrato un costante declino della produzione agricola. Che metalli tossici come cadmio, piombo e cromo sono stati rilevati in quei reflui contrabbandati come «concime», con conseguenti danni alla salute della popolazione. Acqua e terreni sono risultati contaminati. L’acqua potabile è diventata scarsa e le donne dei villaggi devono camminare lunghe distanze per procurarsela, a scapito dei lavori con cui si procuravano un reddito. La commisisone d’inchiesta conclude con una raccomandazione: di non accordare alla compagnia il permesso di riprendere le operaaioni in quella zona ormai in preda alla siccità.

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Fonte: il Manifesto

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Approfondimento

IRC (India Resource Center)

KillerCoke

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