14 ottobre 2022 | Manifestazioni del mondo pacifista in tutti gli Stati Uniti

.

.

.

.

.

.

 

Ovviamente, nessun media italiano ne può parlare, ma domani 14 ottobre 2022 ricorre il 60° anniversario della crisi missilistica cubana dove l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti si sono trovati in una tesa situazione di stallo sull’installazione di armi nucleari a Cuba. In occasione di questo anniversario si è mosso tutto il mondo pacifista statunitense contro la guerra.

Mentre i pericoli di una guerra nucleare sono aumentati notevolmente quest’anno, pochissimi membri della Camera e del Senato negli USA sono stati all’altezza dell’occasione parlando apertamente o sollecitando pubblicamente misure per allentare le tensioni tra le potenze nucleari e rilanciare seriamente i negoziati per i trattati sulle armi nucleari e misure di disarmo.

Negli Stati Uniti la coalizione Defuse Nuclear War (Disinneschiamo la Guerra Nucleare) che raccoglie tutti i Movimenti contro la guerra ed in particolare contro quella più grave: la nucleare, ha organizzato per il 14 ottobre 2022 manifestazioni in diversi Stati.

Le richieste di Defuse Nuclear War sono semplici e chiare:

  • Porre fine alla politica del primo utilizzo delle armi nucleari;

  • Riunirsi ai trattati di controllo e riduzione degli armamenti nucleari;

  • Togli le armi americane dall’allerta del grilletto;

  • Eliminare i missili balistici intercontinentali terrestri;

  • Sostenere la legislazione del Congresso, Risoluzione della Camera 1185, a sostegno del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari;

  • Spostare gli investimenti sui bisogni umani e non sulla guerra.

    .
    .

Elenco degli Stati dove si sono organizzate le manifestazioni del 14 ottobre 2022:

.

Arizona

 

California

 

Colorado

 

D.C.

 

Hawaii


Illinois

 

Indiana

 

Maryland

 

Massachusetts

 

Michigan

 

Minnesota

Missouri

Nevada

New Mexico

New York

Ohio

Pennsylvania

Texas

Virginia

Vermont

Washington

Wisconsin

.

Qui più informazioni sulle iniziative.

 

 

 

Movimenti pacifisti coosponsor degli eventi:

 

American Committee for US-Russia Accord
Amistad Catholic Worker
Appalachian Peace Education Center (APEC)
Backbone Campaign
Baltimore, Md., Phil Berrigan Memorial Chapter Veterans for Peace
BanKillerDrones.org
Basel Peace Office
Beyond Nuclear
Blue America
Brandywine Peace Community
Campaign for Peace, Disarmament and Common Security
Cape Downwinders
Casa Baltimore Limay
Center on Conscience and War
Chesapeake Physicians for Social Responsibility
Chicago Area Peace Action
Cleveland Peace Action
Code Pink Osaka
CODEPINK
CODEPINK Golden Gate Chapter
Concerned Citizens for Nuclear Safety
Dallas Peace and Justice Center
Demand Progress
Earth Care
Environmentalists Against War
Family Mediation Center, Inc.
Feel The Bern San Fernando Valley Democratic Club
FINESTE
Food Not Bombs
Global Exchange
Ground Zero Center for Nonviolent Action
Hawai’I Peace and Justice
Historians for Peace and Democracy
Interfaith Peace Working Group
Just Foreign Policy
Just World Educational
L.I. Alliance for Peaceful Alternatives
LEPOCO Peace Center (Lehigh-Pocono Committee of Concern)
MA Peace Action
Malu Malu Aina Center for Nonviolent Education & Action
Metta Center for Nonviolence
Michigan Stop The Nuclear Bombs Campaign
National Campaign for a Peace Tax Fund
No More Bombs
North Carolina Physicians for Social Responsibility
North Texas Peace Advocates
Nuclear Age Peace Foundation
NuclearBan.US
Nukewatch
Ohio Nuclear Free Network
Parallax Perspectives
Parliamentarians for Nuclear Non-proliferation and Disarmament
Pax Christi New York State
Pax Christi USA
Peace Action
Peace Action Maine
Peace Action of San Mateo County
Peace Action WI
Peace Education Center
Peace Fresno
People for Bernie
Physicians for Social Responsibility
Physicians for Social Responsibility, AZ Chapter
Progressive Democrats of America
Proposition One Campaign for a Nuclear-Free Future
PSR Arizona
Rocky Mountain Peace and Justice Center
Safe Skies Clean Water Wisconsin
San Francisco Bay Physicians for Social Responsibility
San Jose Peace and Justice Center
Show Up! America
Snake River Alliance
SolidarityINFOService
Southern Anti-Racism Network
The Nuclear Resister
The Nuclear Resister
Tom Neilson Music
Triple Justice
United for Peace and Justice
Utah Campaign to Abolish Nuclear Weapons
Veterans for Peace
Veterans For Peace – NYC Chapter 34
Veterans For Peace Chapter 113 Hawaii
Veterans For Peace Linus Pauling Chapter 132
Veterans for Peace Madison Wisconsin CH 25
Veterans For Peace Santa Fe Chapter
Veterans For Peace, Climate Crisis and Militarism Project
Veterans for Peace, the Hector Black Chapter
Western States Legal Foundation
Women Against Military Madness
Women Transforming Our Nuclear Legacy
Women’s International League for Peace and Freedom US section
World BEYOND War
Yemen Relief and Reconstruction Foundation
Youth Fusion

 

 

Fonte: defusenuclearwar.org

.

.

.

.


Distruzione gasdotti attacco alla UE

.

.

.

.

Il sabotaggio del Nord Stream 1 e 2 è un atto di guerra contro la popolazione europea

Giorgio Ferrari 29/09/2022

Nella notte tra il 26 e il 27 settembre, a distanza di 6 ore una dall’altra, sono state registrate dall’istituto di sismologia svedese due forti esplosioni localizzate a sud est dell’isola di Bornholm appartenente alla Danimarca. Enormi bolle di gas sono apparse sulla superficie del mare nel mentre che i tecnici della AG, società danese che gestisce il terminale di arrivo dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, vedevano ridursi drasticamente la pressione nei tubi. Scartata l’ipotesi di un terremoto e di una esplosione sotto il fondo del mare, le autorità militari svedesi e danesi sono arrivate a concludere che la rottura delle tubazioni dei due gasdotti è stata causata da una esplosione in acqua e dunque da un atto deliberato di sabotaggio che ha definitivamente messo fuori servizio i due gasdotti.

Fin da subito i commenti apparsi sulla stampa internazionale hanno alluso alla possibilità che il sabotaggio fosse opera dei russi (l’Ucraina lo ha sostenuto senza mezzi termini) sulla falsariga di quanto accaduto con la centrale nucleare di Zaporizhia: i russi non sono solo perversi – dato che bombardano una centrale da loro occupata e difesa per motivi che ho spiegato più volte – ma anche incredibilmente stupidi dato che, invece di chiuderne semplicemente i rubinetti, fanno esplodere i tubi di due gasdotti che gli sono costati decine di miliardi di dollari.

A smentire questa ennesima manipolazione, sono intervenuti due fattori: il primo è dato dal fatto che le coordinate geografiche del sabotaggio lo collocano in acque controllate scrupolosamente da Svezia e Danimarca. Il secondo riguarda le dichiarazioni dell’ex ministro degli esteri polacco (ora europarlamentare) Radoslaw Sikorski e dello stesso presidente USA Joe Biden.

Sikorski, con riferimento al sabotaggio del Nordstream, ha scritto un tweet i in cui ringrazia gli USA per quella che definisce “Una piccola cosa, ma di grande gioia” arrivando a citare quanto detto da Biden in una intervista del 7 febbraio 2022 a proposito del Nordsteam 2.

In questa intervista, riproposta dal settimanale Newsweek, Biden dichiara che se i russi avessero invaso l’Ucraina, gli USA avrebbero messo fine al Nordstream 2 e rispondendo all’obiezione di un giornalista che gli faceva presente essere questo gasdotto sotto il controllo della Germania, Biden rincarava la dose dicendo: “Te lo prometto: saremo in grado di farlo”.ii

A corollario di questa orchestrazione va sottolineato che, contemporaneamente alla esternazione del segretario di stato Blinken, il quale ha dichiarato che il danneggiamento dei gasdotti non giova a nessuno, l’ambasciata USA di Mosca invitava tutti cittadini statunitensi ad abbandonare immediatamente la Russia.

Nulla di tutto ciò compare sui mezzi di informazione, tanto meno le dichiarazioni della portavoce del ministero degli esteri russo che invita il presidente USA a smentire ogni suo coinvolgimento in questo sabotaggio,iii ma soprattutto non si tiene conto che con la distruzione dei due gasdotti si preclude ulteriormente la via del negoziato e si consegna l’Europa intera alla dipendenza prolungata dalle importazioni di gas statunitense con conseguenze incalcolabili sul tenore di vita della popolazione.

Anche volendo prescindere dalla premeditazione di questo atto di sabotaggio da parte degli USA, è sempre più evidente che i paesi della Nato e la stessa Unione Europea non solo non intendono parlare di pace, ma operano concretamente per la continuazione della guerra. L’aumento delle spese militari e delle forniture di armi all’Ucraina (così si era espresso Draghi e così ha annunciato la presidente del consiglio in pectore, Giorgia Meloni), al pari del richiamo all’austerità e ai sacrifici, non avviene, peraltro, sulla base di un consenso popolare diffuso e consapevole, ma di una campagna mediatica intimidatoria e fuorviante che è divenuta parte integrante della guerra. Attribuire il sabotaggio dei gasdotti russi alla stessa Russia fa parte di questa logica, ma l’atto in sé del sabotaggio è un atto di guerra indirizzato non tanto contro la Russia, ma contro tutte e tutti noi che ne dovremo sopportare i costi. Sarebbe ora di prenderne atto e agire di conseguenza.

.

Fonte: Pressenza

.

.

.


#OpIran – Anonymous dichiara guerra all’Iran dopo la morte di Mahsa Amini

.

.

.

.

Anonymous hackera il governo iraniano e le emittenti statali dopo la chiusura di Internet a livello nazionale.

Alla luce delle proteste dell’Iran contro ‘governo dittatoriale e poliziotti assassini’, il collettivo di hacker Anonymous ha deciso di fare un passo a modo suo.

Anonymous ha affermato di essere dietro una serie di attacchi informatici contro i siti web del governo iraniano e i media affiliati allo stato. Finora i loro obiettivi includevano la banca centrale iraniana, due dei principali portali di notizie del governo, la pagina web della rete televisiva teatrale e molti altri siti web.

Gli attacchi informatici sono stati lanciati poco dopo che il collettivo Anonymous ha annunciato l’inizio di una ‘operazione informatica’ contro il governo iraniano martedì. Ha detto che la morte di Mahsa Amini, una donna curda di 22 anni, per mano della polizia morale è stata ‘l’ultima goccia’ in un video pubblicato sui social media. Originario della città nord-occidentale di Saqez, Amini è stata arrestata a Teheran la scorsa settimana per aver violato le regole sull’indossare l’hijab, o velo.

Assicurando che il popolo iraniano abbia il suo sostegno su Internet nel suo messaggio, Anonymous si è impegnato a combattere i tentativi del governo iraniano di mettere a tacere il suo popolo.

Secondo l’organismo di controllo di Internet NetBlocks, l’Iran ‘è ora soggetto alle più severe restrizioni di Internet’ dalle manifestazioni di massa del 2019, quando centinaia di manifestanti sono stati uccisi durante la repressione del dissenso da parte del governo. Instagram e WhatsApp, due delle ultime piattaforme internazionali rimaste in Iran, sono state limitate mercoledì, ha affermato NetBlocks.

Fonte: cybernews.com

VIDEO

.

.

.

.

..