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Friuli Venezia Giulia: resistenza di agricoltori pro-OGM

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OGM:LE ISTITUZIONI DEVONO GARANTIRE IL RISPETTO DELLE LEGGI CHE NE VIETANO LA COLTIVAZIONE

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Il 9 luglio il Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia ha distrutto uno dei campi di mais Ogm seminati illegalmente e non ha provveduto, invece, ad eseguire lo stesso provvedimento su un altro campo per la resistenza messa in atto da un gruppo di sostenitori OGM che hanno impedito alla mietitrebbia di entrare.
La vicenda è così passata nelle mani della Procura di Udine che ad oggi in maniera incomprensibile non ha adottato i necessari ed urgenti provvedimenti di sequestro conservativo del Mais OGM richiesto dagli organi di polizia giudiziaria.  

Siamo davvero di fronte ad una situazione paradossale. Nessuno poteva immaginare , dopo la sentenza del Tar del Lazio, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha respinto la richiesta di sospensiva della sentenza, dopo l’approvazione di pesanti sanzioni penali per chi coltiva Mais Mon810 disposte con il decreto Campolibero e di quelle amministrative previste dalla legge regionale 5/2014 del FVG, che anche nell’ estate 2014 continuasse una situazione così grave per il territorio del Friuli a causa delle coltivazioni illegali di mais OGM Mon810.
Tutto ciò è gravissimo perché i campi coltivati ad OGM che dovrebbero essere sequestrati sono ormai prossimi alla fioritura con rischio imminente di dispersione di polline OGM creando ancora una volta contaminazione nelle coltivazioni limitrofe e danni evidenti non solo per gli agricoltori locali ma per tutta l’agricoltura italiana soprattutto per quella biologica.
Non pensavamo che in uno stato di diritto fosse ancora necessaria una pressione così forte da parte della task force ma comunque l’impegno non è mancato, sia a livello regionale che nazionale. 

La task force regionale, con l’impegno in prima fila di AIAB, sta lavorando sul territorio e ha scritto alla Procura della Repubblica chiedendo l’immediata applicazione del decreto interministeriale e della LR 5/2014 del FVG. La task force nazionale si è riunita mercoledì ed ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia Andrea Orlando chiedendo, vista la mancanza di azione da parte della Procura di Udine, l’ impegno ad adottare tutte le misure ritenute opportune, compresa la previsione di controlli ispettivi, a garanzia del rispetto delle leggi vigenti e a salvaguardia dei territori italiani”. Molti Parlamentari in coerenza con l’iniziativa della task force hanno presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia sulla grave situazione che si è creata alla Procura di Udine. 

Noi speriamo che tutto ciò serva a sbloccare rapidamente la situazione affinchè le istituzioni riescano ancora a fare il loro mestiere perché se così non fosse la gravità andrebbe molto oltre la questione OGM coinvolgendo i principi fondanti della democrazia che deve garantire ai cittadini la certezza del diritto e ai trasgressori la certezza della pena. Sarebbe molto grave se non fosse così perché come ha scritto nel suo comunicato la task Force regionale “darebbe giustificazione a chi sceglie l’azione diretta nei campi per la distruzione del seminato. Azioni che non abbiamo ancora mai promosso o giustificato ma che rischiano così di diventare “oggettivamente” l’unica alternativa alla prepotenza dei seminatori illegittimi e delle multinazionali della manipolazione genetica”

A cura di Mariagrazia Mammuccini

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Fonte: AIAB

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Nasce un modello differente di salute e sanità, “realmente” sostenibile

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rete sostenibilita e salute

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COMUNICATO STAMPA DEL 26 Giugno 2014

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Nuovi modelli anti-crisi: Nasce la Rete Sostenibilità e Salute

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Bologna, 26 Giugno 2014 – Mentre in Grecia si avvia al termine dei lavori la 3a conferenza internazionale “Health Economics”, ventuno organizzazioni no profit italiane si uniscono in una Rete di coordinamento per affermare, tramite la sottoscrizione della ”Carta di Bologna”, un modello differente di salute e sanità, “realmente” sostenibile.

“In questi giorni ad Atene – ha dichiarato Jean Louis Aillon, portavoce della neonata “Rete Sostenibilità e Salute” si è parlato molto di come migliorare i sistemi sanitari, intervenendo sugli standard di qualità, attraverso valutazioni economiche volte a promuovere una maggiore efficienza finalizzata a risparmi di tipo economico. Il nostro punto di vista è nettamente differente: non è possibile pensare al miglioramento della sanità, senza prendere in considerazione il discorso della sostenibilità, in un’ottica più ampia e di lungo periodo. Non può, infatti, esistere nessun Servizio Sanitario Nazionale economicamente sostenibile in un mondo che è di fatto ecologicamente insostenibile. Dobbiamo interrogarci velocemente sul nostro modello di sviluppo: è adeguato a reggere le sfide del XXI secolo? Secondo noi assolutamente no, di qui la necessità di un immediato cambio di rotta – ha concluso Aillon – per affermare modelli concreti di sostenibilità nel campo della salute, la quale drena una parte davvero significativa delle risorse dello Stato e delle Regioni”.

Il modello della crescita economica senza limiti ha i giorni contati, non è più sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, e non è in grado di assicurare la tutela della salute dei cittadini, in quanto minaccia gli equilibri stessi della vita sul pianeta. I cambiamenti climatici comportano rischi concreti per la salute umana, afferma Samuel Myers della “Harvard Medical School”, e i loro effetti indiretti metteranno a rischio la qualità della vita di centinaia di milioni di persone, generando costi enormi per i Sistemi Sanitari pubblici.[1] Dall’altra parte il New England Journal of Medicine indica con chiarezza il percorso da intraprendere: perché le popolazioni vivano in maniera sostenibile e in buona salute nel lungo periodo, il settore sanitarioafferma l’autorevole rivista – deve rimodellare il modo in cui le società umane pianificano, costruiscono, spostano, producono, consumano, condividono e generano energia”.[2]

Recenti studi confermano che su 2.500 prestazioni sanitarie supportate da buone evidenze scientifiche solo il 46% è sicuramente utile e il 4% è giudicato dannoso[3],  e che chi vive in regioni ad alta intensità prescrittiva sperimenta livelli di sopravvivenza peggiori di chi vive in regioni a bassa intensità prescrittiva.[4]

Occorrono secondo la Rete Sostenibilità e Salute una cultura e una società non basate esclusivamente sul paradigma economico del profitto e dell’efficienza fine a se stessa, e in grado di superare le disuguaglianze e favorire l’affermazione del diritto alla salute di tutti i cittadini e cittadine. Oggi più che mai, infatti, “curare” significa prendersi cura del pianeta su cui viviamo.

Su questi presupposti è stata sottoscritta la “Carta di Bologna per la Sostenibilità e la Salute”,[5] che formalizza la nascita della “Rete Sostenibilità e Salute”, composta inizialmente da ventuno associazioni attive da tempo nell’ambito della salute, che hanno deciso di unirsi per coordinare i propri sforzi su tutto il territorio nazionale.

“Nell’ottica della sostenibilità, spiega Aillon, i modelli di salute, sanità e cura devono porre al centro la persona, privilegiando l’attenzione al paziente. Integrazione tra saperi, interazione dei professionisti e delle organizzazioni, e importanza delle sinergie con le medicine tradizionali e non convenzionali, sono parole chiave importantissime. E’ indispensabile – ha concluso Aillon – che il Servizio Sanitario Nazionale, basato sulla prevenzione e sull’assistenza primaria, resti una risorsa per tutti, senza diseguaglianze di accesso, indipendente dalle influenze del mercato, sulla base di un sistema che valuti i risultati in termini di ‘produzione di salute’ e non solo di numero di prestazioni sanitarie erogate”.

La Carta di Bologna – nello spirito dei fondatori della Rete – è un nuovo strumento nelle mani della cittadinanza, dei decisori della politica e degli operatori della salute che ne condividono gli intenti.

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Media relation Rete Sostenibilità e Salute

Portavoce: Jean-Louis Aillon – rete@sostenibilitaesalute.org – cell: 3287663652 – Skype: jeanlouisaillon

Sito: www.sostenibilitaesalute.org

Pagina Facebook: Rete Sostenibilità e Salute

Evento Facebook

Video: spot della rete (1,2 min); firma della Carta di Bologna (50s) ; illustrazione della Carta di Bologna (7,2 min)

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Fonte: sostenibilitaesalute.org

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Napoli 27 giugno 2014 – Ambiente, alimentazione e salute: un delicato equilibrio!

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Serata di pura divulgazione scientifica, di libera informazione. Sarà proiettato il documentario “A delicate balance” (Un delicato equilibrio). Gli argomenti trattati nel documentario non sono mai stati e non saranno mai divulgati dai media ufficiali. Qualche timido segnale lo ha lanciato solo la trasmissione televisiva delle “Iene” scatenando l’ira di alcuni telespettatori e non solo. Sono argomenti molto delicati e devono essere trattati a fondo con la possibiltà da parte dell’ascoltatore di focalizzarne il contenuto e la veridicità degli stessi. I flash televisivi possono essere solo devianti e dannosi.

Ma perché i media ufficiali, su certi argomenti, non dovrebbero dire la verità? Vi faccio rispondere direttamente da Noam Chomsky che è uno dei pochi grandi intellettuali che non hanno mai rinunciato ad essere coscienza critica della società occidentale: “Sia che si definiscano “liberal” oppure “conservatori”, i principali media sono grandi aziende, possedute da (e strettamente legate a) società ancor più grandi. Come altre imprese, vendono un prodotto a un mercato. Il mercato è quello della pubblicità, cioè di un altro giro d’affari. Il prodotto è l’audíence. I media più importanti, quelli che stabiliscono le priorità a cui gli altri devono adattarsi, vantano un prodotto in più: quello di un pubblico relativamente privilegiato.Abbiamo quindi delle grandi imprese che vendono un pubblico piuttosto benestante e privilegiato ad altre imprese. Non stupisce che l’immagine del mondo che esse presentano rifletta gli interessi ed i valori ristretti dei venditori, degli acquirenti e del prodotto.” (I Media – Tratto da: Noam ChomskyI cortili dello Zio Sam” – Gamberetti).

A voi… le conclusioni.

Buona visione!

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                                                               Academy_Logo_piccolo                                                                     

IESO Academy®
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Accademia di Naturopatia e Discipline Olistiche

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Ambiente, alimentazione e salute

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“Un equilibrio delicato”

Il futuro della tua salute in un documentario*

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Venerdì 27 giugno 2014

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c/o IESO Academy®
Napoli – Via Diomede Carafa, 58/Pal.Geranio – (Bagnoli)

Inizio proiezione ore 17.30

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Interverranno:
dott.ssa Francesca Viparelli (Nutrizionista)
dott.ssa Antonella Basile (Fondatrice del Gruppo Vegetariani e vegani in Campania)

Ingresso libero
(Max 30 partecipanti. E’ gradita prenotazione)

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Per info e prenotazioni: 081.19571928

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*  “A delicate balance” Documentario, realizzato dal film-maker australiano Aaron Scheibner (Phoenix Philms)

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