Category Archives: cybercultura_internet

Anonymous – #OpISIS Continua! – Resi noti account di Twitter, Facebook, email…

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“Salve cittadini del mondo,

siamo Anonymous, L’ Operazione ISIS continua:

In primo luogo abbiamo bisogno di chiarire alcune cose.

Noi siamo: musulmani, cristiani, ebrei …

Ci sono hacker, cracker, hacktivisti, phisher, agenti, spie, o semplicemente il ragazzo della porta accanto.

Noi siamo studenti, amministratori, lavoratori, impiegati, disoccupati, ricchi, poveri.

Noi siamo giovani, vecchi, gay o etero.

Indossiamo abiti eleganti o tappeti, siamo edonisti, asceti, ciclisti gioiosi o attivisti.

Veniamo da tutte le razze, nazioni, religioni e origini etniche.

UNITI DA UNO, DIVISI DA ZERO …

Noi siamo Anonymous.

– RICORDARSI … I TERRORISTI CHE SI FANNO CHIAMARE STATO ISLAMICO, (ISIS), NON SONO MUSULMANI !!!.

-ISIS; Spegneremo i vostri siti, ruberemo le vostre mail, i vostri account. Da ora in avanti non ci sarà più un posto sicuro per voi online. Perché voi siete il virus, noi siamo l’antidoto. Noi possediamo Internet …

Noi siamo Anonymous,

Noi siamo Legione,

Noi non perdoniamo,

Noi non dimentichiamo,

Aspettateci.

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-Ora, alcuni account di ISIS di Twitter, siti, email che sono stati resi noti e poi distrutti da Anonymous, gruppo RedCult: (Vedi l’elenco)”

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VIDEO

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Fonte: pastebin.com

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Anonymous – #OpCharlieHebdo – Cyberattacco duro al terrorismo islamico

Anonymous attacca il gruppo terroristico ISIS

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USA: 5 anni a Barrett Brown. Colpito il giornalismo libero ed indipendente

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Barrett Brown

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Barrett Brown condannato a 5 anni con l’accusa di essere il portavoce di Anonymous

Barrett Brown è un giornalista indipendente americano (ha lavorato, tra gli altri, per Huffington Post e Guardian) che dal settembre 2012 si trova in carcere – senza processo – con l’accusa di essere il portavoce del movimento di hacktivisti Anonymous.
Il suo arresto, avvenuto in diretta streaming mentre parlava via chat con la fidanzata, era avvenuto sulla base di numerose accuse che, globalmente avrebbero potuto condannarlo a più di cento anni di reclusione. Il capo di imputazione più grave riguardava la pubblicazione di un link su una chat pubblica (preso a sua volta da una chat privata) in cui  si rimandava a un sito contenente informazioni riservate (tra cui mail private e dati bancari), precedentemente rubate da alcuni hacker all’agenzia di sicurezza Stratfor Global Intelligence.

Sebbene l’hackeraggio sia dunque da attribuire, verosimilmente, ad Anonymous e Barrett Brown non abbia mai preso parte alle azioni del gruppo, nel pomeriggio di ieri il giornalista è stato condannato a 63 mesi di carcere (5 anni) e al pagamento di una sanzione pecuniaria da 890mila dollari. Le accuse (dopo che nel 2013 Brown aveva patteggiato per il ritiro di alcuni capi d’imputazione) sono di avere favorito l’attività degli hacktivisti, di minacce contro un agente federale – tramite un video su youtube – e di aver ostacolato una perquisizione in casa sua (fu in realtà la madre di Barrett a nascondere i suoi notebook in cucina, per essere poi condannata, a sua volta, a sei mesi di libertà vigilata).

Il commento, sarcastico, di Barrett alla notizia della condanna è stato: Il governo degli Stati Uniti ha deciso oggi che, avendo io fatto un buon lavoro indagando il complesso cyber-industriale, ha ora intenzione di mandarmi a studiare quello carcerario-industriale […] Voglio ringraziare il Dipartimento di Giustizia per aver impiegato così tanto tempo ed energia per indagare sul mio conto”.

Probabilmente, e ce lo auguriamo tutti, tra un anno Barrett Brown potrà beneficiare della libertà vigilata; nel frattempo non resta che riflettere, ancora una volta, su una condanna esemplare che è volta a colpire nel vivo una delle forme di azione più temute dai governi mondiali. Vale la pena ricordare, infatti, che la sentenza di ieri è avvenuta in Texas, USA, non in Iran o a Cuba, o in un paese dove è facile, per i media occidentali, puntare il dito contro una presunta mancanza di “giornalismo libero e indipendente”.
Per quanto ci riguarda, ovviamente, l’informazione ha un valore concreto quando è di parte e diviene in grado di inceppare gli ingranaggi della vulgata a senso unico del potere, e non ci stancheremo mai di supportare Anonymous e Wikileaks per i grandi sforzi compiuti in questo senso.

Ci sembra comunque ipocrita che, a distanza di pochi giorni dalla più imponente alzata di scudi a difesa della libera stampa e del dissenso, gli organismi di informazione mainstream non facciano sentire neanche il più flebile sussulto di indignazione di fronte alla condanna di un giornalista (o alla reclusione “obbligata” di Assange, all’incarcerazione di Jeremy Hammond, di Edward Snowden…la lista è lunga!).

Con il sorriso sulle labbra, infine, ci viene da dire: come si racconta, in questi casi, la storia della libertà d’espressione?


#FreeBarrettBrown

https://freebarrettbrown.org/

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Fonte: InfoAut

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Anonymous – #OpCharlieHebdo – Cyberattacco duro al terrorismo islamico

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Messaggio di Anonymous:

“Il 7 gennaio 2015, la libertà di parola ha subito un grande attacco. I terroristi hanno violato la sede del giornale “Charlie Hebdo” e ucciso diversi artisti satirici, giornalisti e due poliziotti. Anche se i due sospetti sono ormai morti, Al Qaeda sta minacciando attraverso ulteriori attacchi la Francia. Disgustati e anche scioccati, vogliamo reagire a questo attacco alla libertà di parola.

In primo luogo, vogliamo esprimere il nostro cordoglio alle famiglie di questo atto vile e spregevole. Siamo tutti colpiti dalla morte di Cabu, Charb, Tignous e Wolinski, e gli altri, che erano grandi artisti che hanno entusiasmato, per il loro talento, tutta la storia della stampa, morti per poter ridonare la libertà.

E ‘ovvio che alcune persone non vogliono, un mondo libero, questo sacrosanto diritto di esprimere in qualche modo le proprie opinioni. Anonymous ha sempre combattuto per la libertà di parola, e non potrà mai lasciare che questo diritto venga infangato da oscurantismo e misticismo. “Charlie Hebdo”, figura storica del giornalismo satirico è stato preso di mira. Anonymous deve ricordare ogni cittadino che la libertà della stampa è fondamentale per la democrazia. Opinioni, discorsi, articoli di giornale senza minacce né pressioni, tutte queste cose sono diritti fondamentali.

Affrontare la libertà di parola è un colpo diretto alla democrazia. Aspettatevi una reazione enorme da parte nostra, perché questo è uno dei tanti diritti per cui stiamo combattendo da tempo.

Paralizzeremo tutti i siti web di uscita terroristici, chiuderemo gli account social dei gruppi terroristici. Rilasceremo le informazioni su tutte le cellule terroristiche e chi ne fa parte. Noi non ci arrenderemo fino a che non saranno in ginocchio…

Per Al-Qaeda, ISIS, e tutti gli altri estremisti;
Operazione Charlie Hebdo è iniziata.

We are Anonymous.
We are legion.
We do not forgive.
We do not forget.
Expect us.

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IRC: irc.anonops.com Port: 6667 Port SSL: 6697 #francophone & #OpCharlieHebdo // https://webchat.anonops.com/

Twitter: @OpCharlieHebdo // #JeSuisCharlie  ” – (Traduzione da “la Repubblica”)
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Video-messaggio
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“Anonymous #francophone // #OpCharlieHebdo 07/01/2015
 
Message aux ennemis de la liberté d’expression.
 
Le 7 janvier 2015, la liberté d’expression a subit un assaut inhumain. Des terroristes ont fait irruption dans les locaux de ce journal et ont abattu froidement plusieurs dessinateurs et journalistes ainsi que deux policiers. Les assassins sont toujours en fuite. Ecoeurés, choqués, nous ne pouvons tomber à terre. Il est de notre devoir de réagir.
 
Nous tenons tout d’abord à exprimer nos condoléances aux familles des victimes de cet acte lâche et abject. Nous sommes tous très affectés par la diparition de Cabu, Charb, Tignous et Wolinski, des géants du dessin qui ont marqué par leur talent toute l’histoire de la presse et qui sont morts pour sa liberté. Nous n’oublions pas les autres victimes tuées dans l’attaque qui se trouvaient sur le chemin de ces assassins, ainsi que celles qui se battent encore pour rester en vie.
 
Il est clair que certaines personnes ne veulent pas, dans un monde libre, de ce droit inviolable et sacré d’exprimer sous quelque manière que ce soit ses opinions. Anonymous ne laissera jamais ce droit bafoué par l’obscurantisme et le mysticisme. Nous combattrons toujours et partout les ennemis de la liberté d’expression. Charlie Hebdo, figure historique du journalisme satyrique, a été aujourd’hui pris pour cible. Anonymous se doit de rappeler à chaque citoyen que la liberté de la presse est un des principes fondamentaux des pays démocratiques. La liberté d’opinion, de s’exprimer et de pouvoir publier des articles sous aucune menace et contrainte est un droit “inaliénable”. Anonymous a toujours combattu les pourfandeurs de ces droits et n’admettra jamais qu’un individu soit abattu lâchement parce qu’il a publié un article, un dessin, une opinion…
 
La liberté d’expression et d’opinion est une chose non négociable, s’attaquer à elle, c’est s’attaquer à la démocratie. Attendez vous à une réaction massive et frontale de notre part car le combat pour la défense de ces libertés est la base même de notre mouvement.
Paralyser tous les terroristes de sortie des sites, nous allons fermer les comptes des groupes terroristes sociaux. Nous publierons des informations sur toutes les cellules terroristes et ceux qui appartiennent. Nous ne abandonnerons pas jusqu’à ce qu’ils seront sur leurs genoux …

Pour Al-Qaïda, ISIS, et tous les autres extrémistes;
Opération Charlie Hebdo a commencé.

 
Nous sommes légion.
Nous n’oublierons pas.
Nous ne pardonnerons pas.
Redoutez-nous!
 
IRC: irc.anonops.com Port: 6667 Port SSL: 6697 #francophone & #OpCharlieHebdo // https://webchat.anonops.com/
Twitter: @OpCharlieHebdo // #JeSuisCharlie “
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Fonte: Pastebin
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