Monthly Archives: Gennaio 2019

Cecenia | Uccisi perchè gay. Firma l’appello!

.

.

.

In Cecenia è in corso una nuova ondata di attacchi contro persone ritenute gay o lesbiche.

Dal dicembre 2018 almeno due persone sarebbero state torturate fino alla morte. Queste sono le agghiaccianti informazioni che abbiamo ricevuto da fonti attendibili e che riaccendono l’attenzione sul problema della repressione omofoba in Russia.

Secondo notizie verificate dalla Rete Lgbti della Russia, a partire dal 28 dicembre nella città di Argun le autorità cecene hanno arrestato 40 persone, le hanno portate in un edificio governativo e le hanno sottoposte a maltrattamenti e torture. Le autorità avrebbero poi distrutto i passaporti per impedire loro di lasciare il paese.

Firma anche tu per fermare la violenza contro la comunità Lgbti in Cecenia.

.

FIRMA

.

.

Fonte: amnesty.it

.

.

.

.


Mai dire mai: ergastolo per nessuno

.

.

.

di Carmelo Musumeci

.

“La giustizia non è fatta dal “… ti punisco”, è fatta dal “ti riporto insieme con noi…”. (Agnese Moro).

Premetto che non c’è prezzo, né pena, e mai ce ne potrà essere, che possa ripagare i parenti delle vittime di un reato, non a caso alcuni filosofi dicono che la migliore vendetta è il perdono. Sono fortemente convinto che uno dei maggiori valori dell’umanità sia il perdono.

Infatti, che soddisfazione potrà mia avere una persona a cui hanno ucciso il padre in una rapina, sapere che il suo assassino deve stare chiuso in una cella 20, 30 anni o per sempre? Questa non è giustizia, è solo vendetta e la vendetta lascia solo uno strano sapore amaro in bocca. E questo lo dico per esperienza.

La migliore vendetta per un figlio a cui hanno ucciso il padre sarebbe pretendere che la società o lo Stato cambi, migliori ed inserisca nella società, la persona che ha sbagliato. Sì, è vero, la mia è utopia, ma l’utopia è il motore del mondo. Cent’anni fa andare sulla luna era un’utopia, io ora sono convinto che il carcere non sia necessario: il carcere non è la medicina, il carcere è il male e pure il carcere migliore è sempre un luogo di ingiustizia e sofferenza. È improbabile che le persone diventino buone chiuse in una gabbia.

La certezza della pena potrebbe essere anche di fare scontare la pena fuori dal carcere. La società non è più tutelata se si mettono fuori le persone a fine pena, perché il carcere, nella maggioranza dei casi, crea dei mostri o degli emarginati. Una società è giusta se, prima di pretendere che non ci siano reati, pretende che non ci siano luoghi di sofferenza e d’ingiustizia.

Io credo che l’inferno non sia un luogo giusto, né di qua, né nell’aldilà, per questo penso che Dio all’inferno non ci mandi nessuno. Penso che se qualcuno desidera che una persona stia dentro tutta la vita il suo desiderio di giustizia si trasforma in vendetta.

La pena per essere giusta deve pensare al futuro e non al passato, l’ergastolo invece guarda sempre indietro e mai avanti. La pena per essere capita, compresa ed accettata deve avere una fine, una pena che non finisce mai non può essere capita, compresa ed accettata. Credo che neppure Abele avrebbe voluto l’ergastolo per Caino, altrimenti Abele sarebbe diventato come Caino, come sta accadendo in questo periodo, che i “buoni” stanno diventando peggio dei cattivi e la cosa più brutta è che lo stanno diventando in nome della giustizia.

.

.

Fonte: Ristretti Orizzonti, 14 gennaio 2019

.

.

_____________________________________________________

Articoli correlati

.

.

.


Gli armamenti, la pace ed il governo giallo-verde. Tradimento di Stato!

.

.

.

Il primo gennaio la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Pace, una pace mai come in questo momento minacciata, nell’indifferenza generale.

.

di Alex Zanotelli

Il mondo sta sottovalutando il pericolo di una guerra nucleare che potrebbe condurre alla fine della civiltà umana,” ha affermato il presidente russo Putin nella conferenza stampa di fine anno. E questo per due nuovi elementI. Il primo, è rappresentato dalla “tendenza ad abbassare la soglia per l’uso di armi nucleari, creando cariche nucleari tattiche a basso impatto che possono portare a un disastro nucleare globale.

Purtroppo, a questa categoria , appartengono le nuove bombe nucleari, B61-12 che il prossimo anno gli USA piazzeranno in Italia , in sostituzione di una settantina di vecchie ogive atomiche. L’altro pericolo viene dalla “disintegrazione del sistema internazionale di controllo degli armamenti,” espresso dal recente ritiro degli USA dal Trattato INF (1987) che permette a Trump di schierare in Europa missili a raggio intermedio con base a terra.

Ora il nostro governo gialloverde ha approvato in sede NATO tale piano e ha dato la disponibilità a installarli in Italia come quelli che erano stati installati a Comiso negli anni ’80. E’ ormai una vera corsa fra USA e Russia al riarmo nucleare. Gli USA , già con Obama ed ora con Trump, hanno messo a disposizione oltre mille miliardi di dollari per modernizzare il loro arsenale atomico.

La Russia sta tentando di tenere testa agli USA (Putin ha appena annunciato di aver testato il nuovo missile intercontinentale ipersonico!) cercando di avvicinarsi alla nuova potenza , la Cina, che nel 2017 ha speso ben 228 miliardi di dollari in difesa. Trump, che nel 2017 ha speso un’enorme cifra in armi, ben 660 miliardi di dollari, sta sferzando i suoi alleati europei perché tutti investano in armi almeno il 2% del PIL.

Se l’Italia obbedisse agli ordini di Trump spenderebbe cento milioni di euro al giorno in armi (già oggi ne spende settanta milioni al giorno!). Siamo ormai davanti ai due blocchi armati fino ai denti con 15.000 bombe atomiche a disposizione e un enorme armamentario. Siamo alla follia collettiva: nel 2017 abbiamo raggiunto a livello planetario l’astronomica cifra di 1.739 miliardi di dollari, pari a oltre 4,5 miliardi di dollari che spendiamo ogni giorno in armi. E’ una polveriera che potrebbe scoppiarci fra le mani. Gli scienziati dell’Orologio dell’Apocalisse a New York hanno puntato l’orologio a due minuti dalla mezzanotte. Davanti a questo pauroso scenario, rimango sbalordito dal silenzio dei cittadini italiani. Perché il grande movimento per la pace non scende unitariamente in piazza per contestare il “governo del cambiamento” che, nonostante le promesse, è diventato guerrafondaio come gli altri? E dovremmo chiedere le ragioni per cui questo governo giallo-verde :

-si rifiuta di firmare il Trattato ONU per l’abolizione degli ordigni nucleari;

-ha accettato che vengano collocati in Italia i nuovi missili nucleari;

-ha deciso di comperare gli F -35, definiti oggi ‘irrinunciabili’, mentre durante la campagna elettorale erano “strumenti di morte”;

-continua a vendere le bombe all’Arabia Saudita che le usa per bombardare lo Yemen in violazione della legge 185/90, che vieta la vendita di armi ai paesi in guerra (i 5 Stelle durante la campagna elettorale ne avevano chiesto “ l’embargo totale”);

-ha deciso di lasciare i soldati in Afghanistan, mentre il ritiro dei nostri soldati da quel paese era stato il cavallo di battaglia dei 5 Stelle.

Abbiamo scritto, a nome dei centomila che hanno marciato alla Perugia –Assisi, sia al Governo che al Parlamento perché riceva due delegazioni alle quali dare risposte a queste domande. A tutt’oggi , silenzio! E’ il tradimento di questo governo!

Mi appello altresì alle comunità cristiane che facciano tesoro delle forti prese di posizione di Papa Francesco sulla guerra e sulle armi. E’ un magistero il suo, di una lucidità e forza straordinaria. Mi auguro che questo venga presto percepito dai sacerdoti e dai fedeli.

“Offrire la pace è al cuore della missione dei discepoli di Cristo”, afferma Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2019.

E allora mettiamoci insieme, credenti e non, per un impegno serio contro la folle corsa agli armamenti, soprattutto nucleari, foriera di nuove e micidiali guerre.

Che il 2019 sia un anno di mobilitazione popolare per la Pace!

.

1 gennaio 2019

.

.

.

.