Monthly Archives: Marzo 2013

Occasione storica, il capolavoro di Vermeer “La ragazza con l’orecchino di perla” sarà in Italia

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Bologna, Palazzo Fava
8 febbraio – 25 maggio 2014

La ragazza con l’orecchino di perla, con la Gioconda di Leonardo e L’urlo di Munch, è unanimemente riconosciuta come una delle tre opere d’arte più note, amate e riprodotte al mondo.

Per un pugno di settimane, ed esattamente dall’8 febbraio al 25 maggio 2014, il capolavoro di Vermeer sarà in Italia, a Bologna, accolta con tutti gli onori del caso a Palazzo Fava.

Sarà la star indiscussa di una raffinatissima mostra sulla Golden Age della pittura olandese, curata da Marco Goldin e tra gli altri da Emilie Gordenker, direttrice del Mauritshuis Museum de L’Aja dove il capolavoro di Vermeer è conservato. L’occasione storica di ammirare in Italia e gli altri celeberrimi dipinti olandesi nasce dalla collaborazione tra Fondazione Carisbo, e per essa il suo presidente professor Fabio Roversi-Monaco, e Marco Goldin, storico dell’arte e amministratore unico di Linea d’ombra.
La ragazza con l’orecchino di perla evoca bellezza e mistero e il suo volto da cinque secoli continua a stregare coloro che hanno l’emozione di poterlo ammirare dal vero o scoprirlo attraverso i romanzi e il film di cui la bellissima ragazza dal copricapo color del cielo è diventata, forse suo malgrado, protagonista.
Il suo arrivo in Italia è il frutto straordinario di una trattativa durata un paio di anni, a partire dal momento in cui il Mauritshuis – scrigno di opere somme da Vermeer fino a Rembrandt – è stato chiuso per importanti lavori di restauro e ampliamento, che ne vedranno la riapertura al principio dell’estate 2014.
Nel frattempo, una parte delle collezioni del Museo è stato riallestita presso il Gemeentemuseum, sempre a L’Aja, mentre un nucleo, forse il più strepitoso, è stato concesso ad alcune sedi internazionali in Giappone (a Tokyo e Kobe) e negli Stati Uniti: il Fine Arts Museum di San Francisco, l’High Museum of Art di Atlanta e la Frick Collection di New York, ovvero a istituzioni di assoluto prestigio mondiale.
Come unica sede europea, e ultima prima del definitivo ritorno de La ragazza con l’orecchino di perla al suo Museo rinnovato, la scelta è caduta su Bologna e su Palazzo Fava.

“Sarà l’unica occasione per ammirarla in Europa al di fuori della sua sede storica da dove, conclusa la mostra bolognese, probabilmente non uscirà mai più, essendo l’opera simbolo del museo riaperto”, afferma il Presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi-Monaco.
“Annunciamo con tanto anticipo questo evento proprio per la sua eccezionalità, e perché tutti coloro che giungeranno a Bologna per la visita possano prepararsi per tempo. Ciò che accadrà tra poco meno di un anno resterà una cosa senza eguali e non più ripetibile – afferma Marco Goldin. Non serve che dica con quanto orgoglio Linea d’ombra sta lavorando su questo progetto, ringraziando sia il Mauritshuis per la fiducia nei nostri confronti sia la Fondazione Carisbo per tutto l’appoggio e la collaborazione. E quanto sentiamo la responsabilità di portare in Italia un tale capolavoro”.

Capolavoro che non sarà solo. A Bologna sarà infatti accompagnato da una quarantina di altre opere dello stesso Museo, sempre di qualità eccelsa, scelte appositamente per la sede bolognese e quindi in parte diverse da quelle già esposte in Giappone e ora negli States.
La ragazza con l’orecchino di perla non sarà l’unico capolavoro di Vermeer in mostra. Ad affiancarla ci sarà Diana e le sue ninfe, grande olio del Maestro. E ancora, ben 4 Rembrandt e poi Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen, ovvero tutti i massimi protagonisti della Golden Age dell’arte olandese.

Accanto a questa mostra, la Fondazione Carisbo e Genus Bononiae proporranno anche Attorno a Vermeer, omaggio tributato da una quindicina di grandi artisti italiani contemporanei, da Guccione a Sarnari, da Olivieri a Verna, scelti da Marco Goldin per il senso della loro adesione all’intima idea specialmente del medium luminoso vermeeriano, senza distinzione tra figurativo e astratto.
Il binomio antico-contemporaneo è, del resto, una precisa cifra stilistica del critico veneto, riaffermata in modi diverse e originali in concomitanza di molte delle sue mostre.
“L’obbiettivo della Fondazione Carisbo” precisa il Presidente Roversi Monaco “è di cogliere questa magnifica occasione per rilanciare Bologna, come del resto è avvenuto per Genus Bononiae, con grande successo, sia per il numero delle presenze, sia per la soddisfazione dei visitatori, nel corso del 2012, a partire dall’inaugurazione nel mese di gennaio alla presenza del Presidente della Repubblica.”

Mostra a cura di:
Marco Goldin
Emilie E.S. Gordenker
Quentin Buvelot
Ariane van Suchtelen
Lea van der Vinde

Data l’eccezionalità dell’evento, la mostra sarà quasi interamente resa prenotabile.
Apertura prenotazioni 28 ottobre 2013.

Ulteriori informazioni ed immagini:
www.lineadombra.it, www.studioesseci.net

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Fonte: Genus Bononiae Musei nella Città

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A Bologna tre giorni con Francesco Guccini per l’uscita del dvd “La mia Thule”

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Bologna, 01/03/2013 

Saranno tre giorni all’insegna di Francesco Guccini, i prossimi 19, 20 e 21 marzo, a Bologna, per la proiezione, in anteprima della versione integrale del film-documentario “La mia Thule”. Un film dedicato alla realizzazione del disco “L’ultima Thule” di Francesco Guccini. 115 minuti di musica, racconti, cibo, brindisi e scherzi in compagnia di amici tra i quali anche Luciano Ligabue e Leonardo Pieraccioni. Si tratta di un documentario diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini con la collaborazione di Raffaella Zuccari, prodotto da Movie Movie e Limentra, distribuito da Emi. Il dvd del film, dopo un passaggio tv in edizione ridotta su Rai 3 lo scorso 25 gennaio, sarà in vendita su tutto il territorio nazionale a partire dal 21 marzo in edizione integrale.

Si parte il 19 e il 20 marzo 2013, presso il Cinema Odeon con due proiezioni dell’edizione integrale del film. La prima alle 18.30, la seconda alle ore 21.00 (biglietti a 5 euro, in prevendita all’Odeon dal 1° marzo). Guccini parteciperà alla proiezione del 19 marzo alle ore 21.00. Il 19, inoltre, all’Odeon le Librerie Coop metteranno in vendita in anteprima assoluta il dvd.

Successivamente, il 21 marzo sempre a Bologna, presso la Libreria Coop Ambasciatori Francesco Guccini incontrerà i suoi fans e firmerà le copie del Dvd del film.

Il film-documentario è il racconto di un evento di straordinaria unicità: la registrazione che Francesco Guccini, con i musicisti di sempre, ha fatto all’interno del Mulino di Pàvana, sull’Appennino tosco-emiliano, degli otto brani che compongono quello che Guccini ha dichiarato sarà il suo ultimo disco: L’ultima Thule.

Raffaella Zuccari ha raccontato la genesi del progetto del disco e del film: “Abbiamo iniziato a parlarne a Ferragosto, Francesco ed io, mentre percorrevamo in macchina una A14 quasi deserta. Lontana dall’Appennino, l’estate delle famiglie porta a spasso la ben nota fisionomia vacanziera che sfoggiano tutte le cittadine protese sulla Riviera Adriatica. Siamo ospiti da amici. A settembre si tornerà al lavoro, godiamoci queste serate afose, la compagnia, gli aperitivi, le schitarrate. Le mail mi raggiungono mentre sono in spiaggia: bisogna prima immaginare, poi verificare, infine impostare tutto: c’è un progetto. Ci sono otto pezzi pronti, Francesco non ha voglia di tergiversare oltre. Ha già deciso che il prossimo sarà il suo ultimo album di canzoni. Così come ha deciso di continuare a chiamare “disco” la memoria digitale che conterrà le tracce dei file audio. Prima che partissimo per il mare i musicisti hanno buttato là, quasi con noncuranza, un’idea: registrare non a Bologna, tantomeno a Roma o a Milano, ma al Mulino. Il Mulino, per chi non lo sapesse, è la casa di Radici. La casa nella quale abita il bambino protagonista del romanzo Croniche epafaniche. Il Mulino è a Pavana, a 300 metri in linea d’aria dalle nostre finestre. E’ un B&B ma i cugini gestori-proprietari darebbero la disponibilità affinché fosse adottato, trasformato e riadattato a sala di incisione. Da quando è stata lanciata la proposta una sorta di fibrillazione collettiva si è impossessata del gruppo. Le idee sembrano catalizzarsi attorno a quel luogo come se vi fossero spinte da un’energia autonoma. Sarà rilassante non avere problemi di spazi ed orari; sarà rigenerante avere attorno paesaggi di montagne e boschi e sentire scorrere il fiume Limentra; sarà stimolante interrompere le attività per ricevere ed accogliere gli amici di passaggio e commentare insieme i brani musicali che prendono forma; sarà divertente ritrovarsi tutti i giorni a pranzo e a cena, come gli alunni di un collegio. Creatività ed emozioni prendono sostanza dalla nostra immaginazione: vivere sarà ancora diverso.

Torniamo dal mare e trascorriamo il mese di settembre a rendere concreto, attuabile, il desiderio. Stilare l’elenco di qualsivoglia attrezzatura; prevedere e assicurarsi da qualunque tipo di guaio o imprevisto; assumere maestranze e competenze; contrattualizzare ciascuna professionalità; selezionare e prenotare ristoranti e alberghi; noleggiare gli strumenti musicali; reperire i finanziamenti e stare dentro al budget, tutto questo comporta lacrime sudore e sangue. Intanto Francesco e Flaco si dedicano alla pre-produzione, beati loro. La major, EMI, prima è perplessa ma viene infine contagiata dal nostro entusiasmo: si parte! Sì, ma manca qualcosa. Manca ancora qualcosa di essenziale. Francesco ha scritto canzoni che si intitolano “L’ultima volta”, “L’ultima Thule” (ascoltatele!). L’aggettivo ci sta dicendo che lavorare a questo disco significherà partecipare a qualcosa di unico e irripetibile. Io so che cosa significa essere una fan di Francesco Guccini, perché ci sono passata. Se fossi una fan vorrei esserci anche io, lì al Mulino, durante la registrazione del disco. Non vorrei perdermi una sola nota, una sola battuta, una sola discussione.

Quando Nene Grignaffini, la mia amica regista, mi propone di documentare quel mese di convivenza – per ricavarne video-clip, video virali da postare sul web o magari un vero e proprio film – il mio sì è immediato, spontaneo e senza ripensamenti. Ecco ciò che mancava, ciò che stavo cercando: l’opportunità di testimoniare la genesi di un’opera artistica nell’atto stesso del suo farsi; la possibilità di fissare in un racconto momenti di vita vissuta che ritenevo degni di essere raccolti e preservati e di condividere quel prezioso materiale con chi non poteva avere la mia stessa fortuna.

Francesco Guccini. La mia Thule è nato da uno slancio tutto femminile, da una visione, da due bisogni fortissimi, conservare e mettere a disposizione.

A dicembre il CD lo avete ascoltato, e so che vi è piaciuto. Spero che vi convinca e vi emozioni anche il documentario, che esce ora nella sua versione integrale. Dentro vi troverete musica, riflessioni, aneddoti, buoni propositi, confidenze e qualche rimpianto; e poi complicità, garbo, discrezione, empatia: un mese di vita e un mese di lavoro.

E l’entusiasmo impulsivo e responsabile di chi, come Nene e me, ha creduto che comunicare questa incredibile esperienza fosse possibile”.

Per ulteriori info rimandiamo al sito ufficiale del film-documentario http://www.lamiathule.it alla pagina Facebook https://www.facebook.com/FrancescoGucciniLaMiaThule e all’account di Twitter https://twitter.com/LamiaThule

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Fonte: francescoguccini.net

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