Daily Archives: 18/01/2013

No all’intervento militare dell’Italia in Mali

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Basta con la politica delle bombe

Dichiarazione di Flavio Lotti *

 
Il Ministro Giulio Terzi è un irresponsabile. Perché solo un irresponsabile può decidere di trascinare in questo momento l’Italia in una nuova guerra senza fine. Fermare la guerra in Mali è un dovere della comunità internazionale. Ma appoggiare militarmente l’intervento unilaterale dei francesi è semplicemente da irresponsabili.
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Così non si ferma la guerra. La si alimenta creando un nuovo disastro come la Somalia, l’Afghanistan, l’Iraq e la Libia.
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A nulla vale rifarsi alla risoluzione 2085 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Perché quella risoluzione prevede ben altri interventi.
Non c’entra la lotta al terrorismo, c’entra l’oro, il petrolio e soprattutto l’uranio. L’obiettivo non è solo il Mali ma anche il Niger. Le ragioni non sono umanitarie. In gioco c’è l’approvvigionamento energetico della Francia e il controllo delle risorse naturali di quella regione.
Invece di mettere l’elmetto, l’Italia deve agire per la pace nell’interesse primario della salvaguardia delle vite umane, nel solco della legalità e del diritto internazionale dei diritti umani.
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Invece di mettersi l’elmetto, l’Italia deve innanzitutto organizzare l’immediato invio di aiuti umanitari alle centinaia di migliaia di profughi e rifugiati travolti dalla follia della guerra e dai grandi predoni internazionali.
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L’unica soluzione è e resta quella politica. Per questo l’Italia deve unirsi a tutti coloro che stanno cercando una via politica per fermare i combattimenti.
È vergognoso che la nostra televisione pubblica non abbia dedicato un solo momento di approfondimento a questa ennesima guerra e che ad oggi non sia stato ancora inviato un giornalista della rai in Mali. Che cosa deve accadere ancora perché il nostro servizio pubblico apra finalmente gli occhi sul mondo?
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Roma, 17 gennaio 2013
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* Flavio Lotti, leader Tavola della Pace e organizzatore Marcia della Pace Perugia-Assisi,
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Approfondimento
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Kurt il Mercenario: Quello che volevate sapere sul Mali e nessuno vi ha ancora raccontato

 

 

Guerra in Mali, Terzi: “L’Italia fornirà appoggio logistico”

 

 

Guerra in Mali: quali gli interessi francesi ed europei?

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Napoli – “Prendiamoci cura di lei”: ambulatorio ginecologico gratuito per immigrate

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Nell’augurarvi un sereno e felice 2013, siamo liete di comunicarvi che anche quest’anno l’Ospedale Evangelico Villa Betania di Ponticelli rinnova il suo impegno in favore delle donne immigrate.

Continua infatti per tutto il 2013 l’esperienza di “Prendiamoci cura di Lei”, il nostro ambulatorio ginecologico gratuito per donne immigrate, attivo ogni giovedì dalle 14 alle 16.30 (piano terra-stanza n.9).

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Le modalità di accesso all’ambulatorio rimangono invariate: non viene richiesta alcuna prenotazione, ricetta medica o spesa a carico della paziente immigrata, cui viene sempre garantito il diritto alla riservatezza e all’anonimato.

Per ulteriori informazioni e chiarimenti potete contattarci dal lunedì al venerdì ai numeri:  081 5912362  –  081 5912550.

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Vi allego anche la versione multilingue della nostra brochure illustrativa di cui spero vogliate contribuire a darne sempre più ampia diffusione tra tutti i vostri contatti sensibili.!!!

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Abbiamo bisogno di tutto il vostro sostegno per far conoscere la nostra iniziativa a favore delle donne immigrate.

Grazie per la disponibilità

dott.ssa Rosa Giannatiempo – dott.ssa Mariella Postiglione

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Brochure donna BIS.pdf

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Contro lo spreco di cibo: baratto o condivisione! In Germania è nata una piattaforma online.

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Non sprecare il cibo. Condividilo!

La parola più usata per non lasciarsi travolgere dalla crisi è baratto. E se fosse possibile barattare anche il cibo? Una piattaforma online segue questo principio etico e si prefigge come scopo quello di sconfiggere lo spreco alimentare. Ecco come

Quanti tra voi si sentono in colpa ogni qual volta gettate nella spazzatura il cibo avanzato o la spesa dimenticata nel frigo? Certo in questi tempi di crisi, oltre alle critiche e agli sguardi di disapprovazione nel vederci compiere un gesto del genere, si aggiunge anche il rimprovero da parte di noi stessi per non aver saputo razionalizzare i cibi comprati e di conseguenza i soldi impiegati. Una delle lezioni positive che stiamo imparando dalla crisi che imperversa in Europa è proprio quella di cambiare le nostre abitudini e atteggiamenti, abbandonando soprattutto quella tendenza allo spreco e al consumismo a cui eravamo ormai troppo avvezzi. Ogni giorno, infatti, in Europa tonnellate di cibo vengono destinate alla spazzatura, eppure per buona parte degli alimenti in scadenza questo triste destino potrebbe essere evitato. A volte con il passaparola dei vicini o dagli amici è possibile riuscire a non sprecare alimenti e bevande, ma se riuscissimo a trasformarlo in un autentico stile di vita? La stessa domanda se la sono posta Valentin Thurn e Stefan Kreutzberger, un regista e un giornalista che hanno creato la piattaforma web foodsharing.de. Dal titolo esplicativo, è chiaro il fine dell’iniziativa: mettere in contatto, sfruttando internet, produttori, privati cittadini e chiunque voglia condividere la propria spesa con gli utenti del sito. Un autentico social della spesa dove trovare gli utenti per vedere cosa mettono a disposizione gratuitamente nella loro lista e scoprire gli indirizzi e i recapiti presso cui ritirarli. Conoscendosi nel sito, inoltre, è facile mettersi d’accordo per organizzare una cena o un pranzo assieme agli altri utenti, usufruendo proprio dei prodotti provenienti dal paniere online.

Il progetto è nato in Germania e per adesso infatti la totalità degli utenti si trovano in territorio tedesco. Inoltre il sito è accessibile esclusivamente in lingua tedesca, ma l’idea sta riscuotendo un notevole successo e ogni giorno c’è sempre un nuovo utente che decide di unirsi all’iniziativa.

Una delle sezioni del sito inoltre è dedicata ai consigli su come riconoscere gli alimenti freschi e in che modo conservarli correttamente all’interno del proprio frigo. Lo scopo non è quindi solo quello di riciclare i prodotti prima che scadano definitivamente evitando lo spreco, ma anche quello di educare l’utente per prestare maggiore attenzione alla propria alimentazione e alla qualità del cibo che viene ingerito.

Un’iniziativa volta al risparmio e alla prevenzione dello sperpero delle risorse, nel rispetto dell’antico detto dei nostri nonni secondo il quale il cibo non si butta mai, perché un bene prezioso, come sanno bene coloro che vivono in quei paesi in cui la fame è la prima causa di mortalità. E se il progetto è partito dalla Germania, paese in cui la crisi di certo non è diffusa come da noi, è auspicabile che possa presto anche diffondersi nel Belpaese, sia per arginare la crisi dei consumi che per riscoprire il valore vero e proprio di quello che mangiamo.

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Fonte: TAFTER

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