Daily Archives: 13/01/2013

Dura manifestazione all’Angelus del Papa del gruppo sextremista FEMEN

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Comunicato:

“Il gruppo sextremista FEMEN ha sventato la messa domenicale del Papa al Vaticano. Si sono denudate a piazza San Pietro gridando “Zitto-Shut up!” al Papa. FEMEN al Vaticano ha chiuso la bocca al Papa. L’anziano eunuco Ratzinger ha iniziato il suo Angelus e al quarto minuto le sextremiste hanno iniziato la loro protesta “Crediamo nei gay! – In gay we trust!”. La protesta è contro il principale ideologo dell’omofobia europea. Il Papa usa la retorica nazista nei suoi sermoni di odio. “I matrimoni gay sono una minaccia al futuro dell’umanità” ha detto. E lancia una nuova caccia alle streghe. FEMEN chiede al Vaticano di fermare questo incitamento al fuoco dell’intolleranza medievale verso il dissenso e la libertà sessuale. Una minaccia al “futuro dell’umanità” sono il fanatismo religioso e il celibato “sacro”. In Gay We Trust!”

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Fonte: Femen – Italian Official Fanpage

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Guarda il Video

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Anonymous – Comunicato # Golpe contro Grillo#

Anonymous-Italia

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“Anonymous Italia si è sempre dimostrato un movimento sopra le righe e apartitico. Nonostante ciò, non riusciamo ad accettare atteggiamenti di partiti più o meno piccoli che per accaparrarsi un logo, “giocano sporco” con conseguenze sul futuro di un paese INTERO. Stiamo parlando di ELEZIONI, di FUTURO e di ITALIA, non di barzellete e festicciole.

Siamo stati messi al corrente di alcune comunicazioni tra esponenti del partito pirata e dello stesso Foti. Tali comunicazioni sono online e accessibili da tutti:

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Lo scopo principale è destabilizzare il Movimento Cinque Stelle colpendo direttamente Beppe Grillo. In termini tecnici questo viene definito “Golpe”
NOI, non abbiamo alcun interesse a scherzare! Occhi aperti

We are Anonymous
We are Legion
We do not forget freedom
We do not forgive injustice
United as 1. Divided by 0.
EXPECT US! “

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Dateci i vostri soldi

NewCapitalism

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di Serge Halimi

Le potenze emergenti di oggi non sono successori degni dei loro antenati anticolonialisti e anti-imperialisti. I paesi del Sud controllano una quota crescente della ricchezza, il che è semplicemente giusto, ma la sua distribuzione è così iniqua che le differenze di reddito sono persino più grandi in Sudafrica e in Cina che negli Stati Uniti. I soldi sono spesi più spesso per acquistare importanti attività e beni di lussi occidentali che per migliorare le condizioni di vita e di salute dei popoli indiani, cinesi, arabi o africani.

E’ un ritorno all’epoca dei baroni della rapina. Alla fine del diciannovesimo secolo emersero negli Stati Uniti dinastie industriali potenti e famigeratamente rapaci, comprese quelle di John D. Rockefeller, J.P.Morgan e Cornelius Vanderbilt, che gradualmente subentrarono alle vecchie famiglie europee nel petrolio, nei trasporti e nelle banche. Questi concorrenti transatlantici miravano inizialmente ciascuno alla gola dell’altro, ma gradualmente unirono le forze, sfruttando i lavoratori di tutto il mondo, arricchendo sfarzosamente i propri azionisti e esaurendo le risorse della Terra.

I governanti degli stati del Golfo e gli oligarchi cinesi, indiani e russi ora sognano di subentrare, unendo le forze, allo stesso modo. Come i tycoon statunitensi, amano dare lezioni agli altri. Il miliardario indiano Lakshmi Mittal, quando richiesto di un parere a proposito del frettoloso abbandono, da parte della Francia, del piano di nazionalizzazione di uno dei suoi siti industriali nella Lorena, ha affermato che avrebbe costituito un “grande salto all’indietro” e ha ammonito che “un investitore potrebbe ben pensarci due volte prima di mettere i suoi soldi in Francia” [1]. E il primo ministro russo ha commentato così un aumento francese delle tasse: “Ogni cittadino russo, da quelli con redditi bassi ai super-ricchi, paga una tassa del 13% …’Gli oligarchi dovrebbero pagare di più’, ci viene detto. Ma noi non vogliamo che il capitale fugga dal paese e nel sistema finanziario ombra” [2]. Anche la Cina difende le dottrine favorevoli al mercato e il suo presidente è stato apertamente sollevato quando la destra ha vinto le elezioni greche a giugno; il capo del principale fondo sovrano cinese, con azioni della GDF Suez, ha ferocemente criticato le “obsolete leggi sociali” dell’Europa che “incoraggiano la pigrizia e l’indolenza, anziché il duro lavoro. [3]

Lo storico britannico Perry Anderson ricorda che al Congresso di Vienna del 1815, la Francia, la Gran Bretagna, la Russia, l’Austria e la Prussia fondarono la Concertazione Europea per prevenire la guerra e reprimere la rivoluzione. Suggerisce che l’ordine mondiale sia oggi governato da un’altra, informale pentarchia: gli Stati Uniti, la UE, la Russia, la Cina e l’India. Questa Santa Alleanza conservatrice di potenze concorrenti e complici sogna la stabilità, ma il mondo sta creando garanzie che ci saranno altre rivolte economiche, che genereranno rivolte sociale indipendentemente dalle intenzioni dell’alleanza.

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

Fonte: http://www.zcommunications.org/give-us-your-money-by-serge-halimi

Originale: Le Monde Diplomatique

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traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2013 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0