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Biancofiore: no pari opportunità ma ultima opportunità!

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Niente Pari Opportunità, Letta cambia le deleghe alla Biancofiore

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Enrico Letta ha sostituito la delega alle Pari Opportubità con quelle alla Pubblica Amministrazione. E’ l’ultima opportunità per lei di stare nel Governo, hanno detto fonti di Palazzo Chigi.

Enrico Letta ha ritirato la delega alle Pari Opportunità a Micaela Biancofiore sostituendola con quella alla Pubblica Amministrazione e alla semplificazione. Palazzo Chigi considera “ultima chance” per la permanenza al Governo della deputata del Pdl il cambio deciso oggi dal presidente del Consiglio. A far scattare la decisione sono state le interviste apparse stamani nella quali Biancofiore si è difesa, contraccando, dalle accuse delle associazioni gay nelle quali le sfidava a prendere posizione sul tema del femminicidio.

Il premier, secondo quanto è stato riferito, sarebbe rimasto contrariato ancora prima del merito delle affermazioni dall’essere la Sottosegretario venuta meno al richiamo alla sobrietà nella comunicazione fatto solo ieri a tutta la squadra al momento del giuramento dei sottosegretari.

Le tre interviste di questa mattina – “Non sono omofoba. Mi piacerebbe per una volta che

anche le associazioni gay, invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanti femminicidi delle ultime ore. Difendono solo il loro interesse di parte”. Parlando a Repubblica, Messaggero e Corriere della Sera, la sottosegretaria si era difesa dalle accuse di omofobia, a modo suo. “Nei miei confronti – ha detto – è stata messa in atto una discriminazione preventiva ingiustificata e fondata su presunte dichiarazioni malamente estrapolate”. “I gay sono discriminati? Se è per questo sono più discriminate le donne. Perché, invece di fare queste sterili polemiche, le associazioni gay non fanno comunicati sugli omicidi delle donne? E perché non lo hanno fatto per il ferimento dei carabinieri?”. “Odio le discriminazioni verso gli animali, figuriamoci verso le persone! Potrei anche prendere qualche collaboratore gay. E sono pronta a incontrare le associazioni”, aveva proseugito Biancofiore. Al prossimo Gay Pride “se mi invitano ci andrò, ma non mi metterò a ballare seminuda sui carri”. Sulle unioni omosessuali, “alle nozze gay sono contraria, da cattolica, ma se il governo decidesse di vararle mi atterrei al mio governo”, aggiunge, mentre sulle unioni civili “non ho preclusioni”.

Stima da Alfano – “Il cambio della delega al sottosegretario Biancofiore è un atto del presidente del consiglio Enrico Letta che non ha e non avrà alcuna ripercussione sul governo”, hanno affermato all’Adnkronos fonti del Pdl che sottolineano che Michela Biancofiore continua a godere della massima fiducia e stima da parte del Pdl e del suo segretario.

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Fonte: Gay.it

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Dura manifestazione all’Angelus del Papa del gruppo sextremista FEMEN

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Comunicato:

“Il gruppo sextremista FEMEN ha sventato la messa domenicale del Papa al Vaticano. Si sono denudate a piazza San Pietro gridando “Zitto-Shut up!” al Papa. FEMEN al Vaticano ha chiuso la bocca al Papa. L’anziano eunuco Ratzinger ha iniziato il suo Angelus e al quarto minuto le sextremiste hanno iniziato la loro protesta “Crediamo nei gay! – In gay we trust!”. La protesta è contro il principale ideologo dell’omofobia europea. Il Papa usa la retorica nazista nei suoi sermoni di odio. “I matrimoni gay sono una minaccia al futuro dell’umanità” ha detto. E lancia una nuova caccia alle streghe. FEMEN chiede al Vaticano di fermare questo incitamento al fuoco dell’intolleranza medievale verso il dissenso e la libertà sessuale. Una minaccia al “futuro dell’umanità” sono il fanatismo religioso e il celibato “sacro”. In Gay We Trust!”

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Fonte: Femen – Italian Official Fanpage

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Guarda il Video

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Nozze gay in Francia – L’arcivescovo ai fedeli: ribellatevi!

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Città del Vaticano, 4 ott. (Adnkronos)

Mercoledì prossimo verrà presentato dal governo francese guidato dal socialista Francois Hollande, il progetto di legge per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali e per le adozioni da parte delle coppie gay. E con l’approssimarsi dell’appuntamento legislativo è cresciuto d’intensità lo scontro fra la conferenza episcopale transalpina guidata dall’arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, e l’esecutivo.

Da ultimo, il capo dei vescovi ha tacciato la proposta governativa di ”prepotenza” contro la società e i bambini, da parte sua il governo ha risposto rilevando che il cardinale stava travalicando il proprio ruolo in quanto si tratta di una proposta relativa al ”matrimonio civile in una Repubblica laica”.

La legge verrà discussa dal Parlamento a partire dalla metà del prossimo gennaio. Nei gironi scorsi, per altro, si è svolta a Lourdes l’assemblea plenaria dei vescovi francesi. Nell’occasione, Vingt-Trois ha affermato che l’approvazione di una legge sui matrimoni omosessuali e sulle adozioni da parte delle coppie gay, costituirebbe ”una prepotenza che scuoterebbe uno dei fondamenti della nostra società e instaurerebbe una discriminazione fra i bambini”.

Il progetto legislativo sul matrimonio, ha detto ancora, “non è semplicemente un’apertura generosa del matrimonio a nuove categorie, ma una trasformazione del matrimonio che riguarderebbe tutti”. Il porporato ha critica inoltre con durezza la superficialità del governo sulla questione: ”Cambiamenti di questa portata – ha affermato – imponevano un dibattito nazionale non semplicemente fondato su sondaggi aleatori o sulla vistosa pressione di qualche lobby”. I vescovi francesi auspicano, di conseguenza, che il governo riveda la sua posizione. Intanto, su fronte opposto, il sindaco del comune di Hantay nel nord della Francia, ha annunciato in questi giorni che verranno celebrate delle nozze simboliche tra due donne, il prossimo 10 novembre.

D’altro canto, proteste e critiche contro la proposta di legge sono arrivate da altre chiese e comunità cristiane e da parte di esponenti di altre fedi. L’arcivescovo di Parigi ha invitato i fedeli a protestare presso i propri eletti, tuttavia come autorità ecclesiastica ha precisato che non è suo compito convocare manifestazioni. E però, su questo punto, ha precisato che i laici credenti possono comportarsi diversamente: ”Se dei cristiani vogliono protestare – ha detto – questo fa parte degli strumenti democratici. Se essi pensano che sia un buon modo per farsi sentire, perché no?”.

Ancora, secondo il cardinale di Parigi, la proposta di legge del governo ”contrariamente a quel che si dice, non sarebbe il matrimonio per tutti, ma il matrimonio di alcuni imposto a tutti”.

Al cardinale ha risposto il portavoce del partito socialista francese, il senatore David Assouline, rilevando che la Chiesa ”sta uscendo dal suo ruolo” in quanto si tratta di una proposta relativa ”al matrimonio civile in una Repubblica laica”. Non solo. Secondo il senatore l’apertura al riconoscimento del matrimonio e all’adozione per le coppie gay, era uno degli impegni presi da Francois Hollande durante la sua campagna elettorale, in particolare ”il 31esimo dei 60 impegni per la Francia” nel capitolo relativo alla lotta contro “tutte le discriminazioni e l’apertura ai nuovi diritti”. Quindi, ha aggiunto Assouline, ”il suffragio universale si è espresso, la Chiesa dunque esce dai propri confini quando il cardinale Vingt-Trois chiede di opporsi alla volontà del legislatore”. Il principio ”che anima questa riforma – ha spiegato ancora il portavoce del partito socialista – è l’eguaglianza fra tutti i cittadini”.

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Fonte: Adnkronos

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