Monthly Archives: Agosto 2012

Lino Aldrovandi, padre di Federico: “Schwazer cacciato dall’arma, e gli assassini di mio figlio?”

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Lino Aldrovandi, padre di Federico, il ragazzo ucciso nel 2005 a seguito di un controllo di polizia esterna la sua amarezza su Facebook

Alex Schwazer sospeso dall’Arma, i poliziotti giudicati colpevoli della morte di Federico Aldrovandi invece lavorano come se niente fosse, “impuniti come troppi, tanti, individui in divisa, di altri morti rimaste senza un colpevole…”.

GIUSTO PER SCHWAZER, MA GLI ALTRI? – E’ la riflessione affidata a Facebook di Lino Aldrovandi, padre del ragazzo morto nel settembre 2005 dopo un controllo della polizia a Ferrara, episodio per il quale sono stati condannati in via definitiva quattro agenti. “Schwazer cacciato dall’Arma: certo ha sbagliato, senza se e senza ma, ma non ha ucciso nessuno”, ha scritto Lino aggiungendo in riferimento alla vicenda del figlio: “E chi con una divisa invece, ora pregiudicato, in cooperazione ha ucciso e si é comportato da scheggia impazzita in preda a delirio, ha bastonato, ha soffocato, ha ucciso, ha detto il falso, ha depistato, ha omesso, ha disonorato quella divisa compiendo di fatto un alto tradimento, nonché ha oltraggiato e offeso dopo una sentenza definitiva la madre della vittima?” (Ansa/Photocredit Lapresse)

NdR: in realtà il marciatore è stato “sospeso”. Le parole riportate e virgolettate sono comunque attribuite (via agenzia) al signor Aldrovandi.

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Fonte: Giornalettismo

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Cellulari: rivedere i limiti per l’esposizione alle radiofrequenze

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USA, radiazioni cellulari da rivedere

La sezione investigativa del Congresso chiede a FCC di abbassare i limiti fissati nel 1996. Oggi i tempi sono cambiati: gli smartphone e i cellulari sono sempre ovunque

di Claudio Tamburrino

Lo US Government Accountability Office (GAO), la sezione investigativa del Congresso di Washington, ha chiesto all’autorità statunitense che vigila sulle comunicazioni, FCC (Federal Communications Commission), di rivedere i limiti per l’esposizione a radiofrequenze da telefoni cellulari.

Quello degli effetti e delle trasmissioni dei telefonini è un argomento caldo negli Stati Uniti: oltre a quest’ultimo intervento governativo, è recentemente passata in discussione una legge che obbliga i produttori ad etichettare con un avvertimento in stile tabacchi le scatole dei dispositivi cellulari, indicando il livello di radiazioni cui espongono il corpo dei loro utenti.

A convincere GAO a chiedere una revisione dei limiti è stato lo studio da essa condotto in materia che, pur non dimostrando effetti diretti dell’esposizione alle radiofrequenze sulla salute umana, spinge ad ulteriori osservazioni e a rivedere in via cautelare il livello massimo di radiazioni stabilito ormai nel lontano 1996 da FCC.

Da allora, d’altronde, è profondamente cambiato il tempo che gli utenti passano a stretto contatto con i dispositivi cellulari, nonché il modo in cui essi vengono utilizzati: per esempio la diffusione degli smartphone ha diminuito il numero di chiamate, ma aumentato il tempo di impiego e le abitudini si sono mutate con le dimensioni dei device incrementando il tempo che essi sono tenuti in tasca.

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Fonte: PuntoInformatico

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8 per mille: l’inganno della Chiesa cattolica

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“Pubblicità ingannevole”: l’Aduc contro l’8 per mille

La pubblicità dell’”8 per Mille” che la Chiesa Cattolica fa è ingannevole. E’ quanto sostiene l’Aduc, l’associazione dei consumatori, che ha inoltrato nei giorni scorsi un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

L’ Aduc sostiene che, contrariamente a quello che viene veicolato attraverso lo spot della Cei, soltanto una minima parte delle somme ricevute vengono impiegate in “attività caritatevoli”. “Per il 2012 – sostiene l’Aduc – le somme stanziate per opere caritatevoli sono pari ad € 255.000.000 a fronte di uno stanziamento complessivo pari ad € 1.148.076.594,08. In sostanza solamente il 22,2 % (meno di un quarto) delle somme derivanti dall’otto per mille dell’IRE (ex Irpef) per l’anno 2012 verrà destinato a quanto illustrato dagli spot. Il resto, come specificato nella rendicontazione, verrà destinato ad altri scopi in conformità a quanto previsto dalla legge n. 222/85”. Ciò è sufficiente a sviare il contribuente che in questo modo non riesce a farsi un quadro chiaro della destinazione complessiva delle sue donazioni. L’associazione dei consumatori chiede di valutare gli estremi della pubblicità ingannevole e, comunque, di sospendere la trasmissione dello spot.

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Fonte: Controlacrisi.it

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