Monthly Archives: Marzo 2011

Io cammino in fila indiana

Il nuovo libro di Ascanio Celestini «Io cammino in fila indiana» [Einaudi, 216 pagine], composto da quaranta brillanti racconti.

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«Fatto sta che siamo immobili, ognuno nel suo buco. In un milione di anni nemmeno la mosca ha imparato a salvarsi dal ragno».

Le pagine di questo libro tintinnano come un mazzo di chiavi. Al centro di ogni storia c’è un’immagine, un tono nero di favola, una vertiginosa parabola anarchica: parole che spalancano porte nella testa del lettore.

A voler smettere di camminare in fila indiana, bisogna cominciare a ragionare in cerchio.

C’è un rivoluzionario in bicicletta, che quando arriva al parlamento per buttare la bomba si accorge di non essere il primo: gli tocca mettersi in coda, come alle poste. C’è l’uomo di governo che «quando faccio politica, non ne faccio una questione politica». C’è chi cammina in fila indiana ed è contento di considerarsi solo un numero, tanto da non tollerare che qualcun altro – di certo un sovversivo – gli si affianchi sostenendo di essere semplicemente Mario…

Ogni personaggio procede «sulla superficie sconnessa di un pianeta che pare fermo e invece si muove, perché quando ti muovi piano è quasi come se non ti muovi per niente», consapevole dell’equilibrio precario nel quale si trova, ma consapevole soprattutto che «precipitare è tutto un altro discorso». (leggi tutto)

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Da CARTA.org

Il libro sarà presentato dalla libreria Città invisibile, Carta e il consorzio Città dell’altra economia di Roma sabato 2 aprile alle ore 18, presso la sala convegni Renato Biagetti della Città dell’altra economia [ex mattatoio di Testaccio, largo Dino Frisullo snc], un bel modo per concludere la giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra. Per segnalare la vostra partecipazione, per prenotare una o più copie del libro e per informazioni scrivete a info@editoriadellapace.org.

Un altro appuntamento promosso da Ascanio Celestini, Carta e la Città dell’altra economia è in programma martedì 17 maggio a Roma: tenetevi liberi. Vi sorprenderemo.

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Scomoda inchiesta sul nucleare e le navi dei veleni

La verità di Gianni Lannes sul nucleare in Italia.

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“La lontananza e il ritorno” – Mostra fotografica di Mauro Abate


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Nella presentazione del suo ultimo libro “I luoghi e la polvere” Roberto Peregalli spiega: “Noi siamo fatti di tempo, siamo il tempo, vediamo qualcosa e già non è più, in questo sta la suprema bellezza; come dire che l’unico tempo che ci è congeniale e nel quale viviamo è la nostalgia. La nostalgia è un modo per capire il tempo, è il raccordo tra il tempo e i ricordi di cui la vita delle persone e i luoghi stessi sono intrisi; un oggetto o un luogo qualunque se è stato visto ha comunque dentro di sé qualcosa che lo ricorda per cui non è un oggetto o un luogo indifferente, è un oggetto, un luogo che ha un passato; la nostalgia diventa quel rapporto di spazio, quella lontananza e anche quella dolorosa voglia di ritorno per questi luoghi per questi oggetti e fa parte di noi, è qualcosa che esiste. Noi abbiamo lo sguardo rivolto indietro”.

La mostra LA LONTANANZA E IL RITORNO vuole indicare la necessità di un viaggio interiore, vorrebbe suscitare quella nostalgia, quel legame tra noi, i luoghi e gli oggetti che spesso si è perso nella frenesia di un presente senza scopo, senza radici né progettualità, che ha perso memoria, senso e bellezza.

Questo viaggio parte da molti stimoli che si sono intersecati fra loro in maniera più o meno casuale, lasciando libero sfogo a delle sensazioni; parte quindi dalle “riggiole” napoletane, dalle mattonelle dei pavimenti che nei ricordi d’infanzia erano quasi sempre sconnesse per cui quando le si calpestavano facevano quel tipico suono “clic-clac” delle case napoletane antiche e popolari; da qui l’idea di montare foto quadrate che come una riggiola si unisse ad altre a mo’ di pavimento e insieme alle altre costruire un disegno; per questo ho allestito un quadrato di quadrati con un senso comune; di volta in volta che mi scaturiva un “tema”, costruivo poi altri quadrati e il viaggio è proseguito. Le foto sono scaturite da singoli vecchi scatti fatti allora senza un motivo apparente, solo per istintivo impulso e che ora hanno acquisito la loro necessità confluendo in un progetto più organico. Fondamentale in questo ripescare nei propri archivi come nella propria memoria per ridare un nuovo significato è stato l’incontro con Giuliana Traverso. Le foto spesso sono scatti di cose che ho raccolto, conservato, che fanno parte della mia vita, dei miei ricordi, delle mie emozioni come il signore in frac che accende una sigaretta, in originale una piastrella di legno di bosso che trovammo in una tipografia dismessa a Napoli fittata con Antonio Neiwiller per trasformarla nella sede del “Centro Teatro Sud” e, nella nostra utopia, in un teatro d’avanguardia in Via Banchi Nuovi. A sua volta quella figura mi ricordava Modugno e la sua struggente canzone “l’uomo in frac” come anche la sagoma di Fernando Pessoa. Quando è mancato qualcosa per chiudere il … quadrato ho aspettato con pazienza che arrivasse la foto giusta. Il viaggio è poi continuato affiancando ai quadrati foto che avessero in qualche modo una continuità di senso. I temi sono sorti quasi da soli e ancora adesso non capisco perché questi e non altri; un intreccio quindi di istinto e razionalità con la volontà di mostrare sempre elementi chiari, semplici, evidenti e di realizzare una sospensione che inviti al silenzio.

Mauro Abate


La Mostra si terrà a Napoli dal  28 marzo al 14 aprile  2011 presso il Complesso Museale “San Severo al Pendino” in via Duomo 286. ( dal lunedì al sabato dalle ore 9,30 alle 18,30 )

Inaugurazione 28 marzo ore 18.00

Per info: Tel. 081202053