Monthly Archives: Gennaio 2011

Polizia: la giustizia preventiva di Europol

Militanti del gruppo Anonymous.

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26 gennaio 2011 Frankfurter Rundschau Francoforte

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La condivisione di informazioni tra le polizie europee non riguarda solo i pregiudicati, ma anche i semplici sospetti. Un sistema sempre più utilizzato per reprimere i movimenti di protesta.

di Viktor Funk

Il 4 ottobre 2010 un drone dell’esercito statunitense ha lanciato un missile alla frontiera fra Pakistan e Afghanistan. Nell’attacco almeno tre ragazzi sono stati uccisi. Nulla di strano, in quella regione. Tra le vittime, però, c’era un tedesco, il che è abbastanza insolito.

Bünyamin E., 20 anni, era sospettato di seguire un addestramento in un campo terroristico. La magistratura di Düsseldorf stava indagando su di lui. Dopo la sua morte però nessuno ha indagato su coloro che lo hanno ucciso, né sui soldati americani che comandavano il drone a distanza, né sui loro superiori.

Le autorità tedesche hanno difficoltà a procedere quando degli alleati nella guerra contro il terrorismo uccidono dei cittadini tedeschi o li rapiscono, come nel caso dell’islamista di Amburgo Mohammed Zammer nell’autunno del 2001. In compenso non esitano a comunicare i dati personali agli organi di sicurezza di altri paesi, anche se i sospettati non hanno precedenti.

Il caso di Bünyamin E. mostra quello che può succedere in casi estremi, quando dei servizi segreti stranieri sfruttano le informazioni riguardanti dei presunti terroristi: l’esercito americano ha ritenuto che Bünyamin fosse un terrorista e lo ha ucciso senza alcun processo.

In futuro i servizi di sicurezza stranieri potrebbero colpire ancora più spesso i cittadini di altri stati senza passare per i tribunali. Il Consiglio europeo raccomanda infatti l’istituzione di un programma di scambio di dati molto più ampio dell’attuale sistema di cooperazione fra i paesi membri.

La creazione dell’agenzia di polizia comunitaria (Europol), il 1° gennaio 2010, ha portato alla creazione di un grande centro di analisi all’Aia. È qui che i dati personali dei cittadini Ue vengono raccolti e trasmessi ai membri di Europol e a paesi terzi. È esplicitamente previsto che Europol non riceva solo informazioni su pregiudicati, ma anche su qualunque persona ritenuta sospetta da qualunque servizio di sicurezza. (leggi tutto)

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Fonte: Presseurop

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Cosiddetta … tua figlia.

Marina Berlusconi

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di Rita Pani

Quando posso, mi rifiuto di guardare filmati del tizio drag queen del consiglio, e mi risparmio di sentirne la voce. Leggo gli estratti sui giornali, non rabbrividisco; lo schifo al pari di un topo di fogna grande come un coniglio. Non c’è bisogno di inquinare ulteriormente il proprio sguardo, o l’udito, dato il bombardamento al quale siamo sottoposti quotidianamente.

Le trasmissioni televisive di approfondimento politico, che non narrano più dei governi che crollano per la povertà dei popoli, del nazismo che si fa sempre più audace in una società evoluta, dello strano concetto di federalismo che sta finendo di devastare una Repubblica tutto sommato giovane come la nostra, in cui appare sempre più chiaro l’intento di spaccarla in due, con il nord affidato ad un manipolo di ladri vestiti di verde, e il sud da donare – come ricompensa o bottino di guerra – alle mafie, che poi provvederanno ad equa spartizione. Narrano solo le vicende del patetico uomo a cui è ancora permesso credersi un sultano, e ci tocca ancora star qua a specificare il banale.

Essere donna è cosa diversa dall’essere la figlia del re, ed è ancora oltremodo diversa dall’essere figlia, moglie, o madre di un tizio che re non lo è mai stato. Essere donna è sempre stata fatica; un tempo perché si doveva chinare il capo e muoversi piano in un mondo che esigeva senza accettare ribellioni, poi quando si iniziò a tirar su il capo, divenne fatica riuscire a non abbassarlo di nuovo. Oggi è triplicemente faticoso, perché si deve combattere perché non passi l’idea che tutte si sia come la cosiddetta figlia del re, che non fatica nemmeno a schifare suo padre, porco o malato che sia.

Non posso e non voglio sentirmi insultata dal fare maniacale di questo vecchio balordo, che conserva il “diritto” di esistere nelle nostre vite, solo perché in grado di pagarselo – probabilmente anche con molti dei nostri soldi – non può offendere la mia dignità di donna. Perché io so d’averla. (leggi tutto)

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Fonte:  R-ESISTENZA  INFINITA

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Settimana per l’Abolizione della Carne in 26 città italiane

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Ha inizio oggi la Settimana Internazionale di mobilitazione per l’Abolizione della Carne, che vede svolgersi eventi in vari paesi del mondo.

Nelle precedenti giornate si sono svolti vari eventi in oltre 50 città dei seguenti paesi: Belgio, Bolivia, Brasile, Francia, Germania, Inghilterra, India, Irlanda, Italia, Portogallo, Sudafrica, Svizzera, U.S.A..

Ringraziamo tutti i singoli e i gruppi che hanno fatto sentire la propria voce per la causa degli animali oppressi ed hanno gridato che le nostre società devono abolire l’uccisione di animali per l’alimentazione! E’ davvero importante, per noi, vedere che nello stesso giorno persone in vari luoghi del mondo portano avanti la stessa rivendicazione politica: fermare lo sterminio degli animali.

Crediamo sia giunto il momento di chiedere pubblicamente l’abolizione della carne. Naturalmente questa richiesta non dovrebbe essere valida soltanto 3 settimane all’anno, ma dovrebbe crescere con l’accumulazione di eventi locali, nazionali ed internazionali.

E’ anche tempo di congiungere le nostre forze e rendere più evidente possibile la sofferenza animale. Ed è tempo di dichiarare l’obiettivo che deve essere finalmente discusso socialmente senza alcun tabù: l’abolizione dell’allevamento, della caccia e della pesca.

Auspichiamo che aumentino le singole azioni ed i paesi aderenti, e che tali crescano in determinazione, immaginazione e visibilità.

Inviamo un rapido aggiornamento sui presidi e le iniziative in Italia, che si svolgeranno prevalentemente nel week-end di sabato e domenica 29-30 gennaio.

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Dettaglio appuntamenti in Italia


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