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A Mauro Biani il Premio Nazionale Nonviolenza 2012

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Comunicato stampa

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Premio Nazionale Nonviolenza 2012

E’ Mauro Biani il vincitore del Premio Nazionale Nonviolenza 2012, che sarà consegnato a Sansepolcro sabato 16 febbraio 2013. Mauro Biani è stato premiato “per aver saputo raccontare con i propri disegni e le proprie vignette l’ipocrisia della guerra e della violenza che si fa sistema, ammantandosi di una falsa idealità pacifica, evidenziando come la nonviolenza possa essere strumento di verità, mezzo efficace e rispettoso dei diritti dell’uomo, per la risoluzione dei conflitti“. Gli ultimi vincitori del Premio sono stati Don Luigi Ciotti, Fondatore del Gruppo Abele e di Libera e a Christoph Baker, Scrittore e Consulente Internazionale Unicef.

Il Premio – che ha cadenza biennale – viene assegnato a personaggi che si sono impegnati a far sì che le modalità di soluzione dei conflitti non violente possano essere sempre più conosciute e realizzate nel quotidiano. Il destino del premio Nonviolenza è strettamente legato al Premio Nazionale “Cultura della Pace-Città di Sansepolcro” nato nel 1992 grazie all’iniziativa del Comitato Promotore per l’Obiezione di Coscienza (oggi Associazione Cultura della Pace) e che quest’anno è assegnato all’attore Marco Paolini. La premiazione si terrà

Sabato 16 Febbraio 2013 alle ore 16.00

a Sansepolcro (AR)

presso il Teatro INPDAP

e sarà preceduto da un incontro con gli studenti delle scuole superiori, alle ore 11.30.

In occasione dell’assegnazione del premio, inoltre, si terranno due mostre personali di Mauro Biani: una a Città di Castello dal 9 al 16 febbraio 2013 presso Palazzo del Podestà e l’altra dal 16 al 23 febbraio 2013 presso Palazzo Pretorio di Sansepolcro, organizzate in collaborazione con l’Associazione “Amici del fumetto” di Città di Castello.

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Mauro Biani, è vignettista, illustratore, scultore. E’ inoltre educatore professionale per ragazzi disabili mentali, presso un centro specializzato. I suoi disegni hanno fatto il giro del mondo su carta stampata, sul web e in mostre personali e collettive. E’ stato vignettista di Liberazione, per cui ha anche curato l’inserto satirico Paparazzin e attualmente collabora come free lance con riviste e quotidiani nazionali e internazionali, organi di informazione indipendenti e riviste del terzo settore. Fa parte del gruppo internazionale “Cartooning for Peace”, sotto l’Alto Patrocinio dell’ONU. E’ uno dei fondatori di “Mamma!”, rivista di satira, giornalismo e fumetti. Ha ricevuto il XXXV Premio di Satira Politica nel 2007 il premio per la miglior vignetta europea del 2011, istituito alla Rappresentanza italiana della Commissione Europea in collaborazione con la rivista Internazionale. Nel 2009 ha pubblicato il fortunato “Come una specie di sorriso” (Stampa Alternativa), attraverso cui si è misurato con i temi più cari a Fabrizio De André interpretando in 15 tavole alcune delle canzoni più celebri del cantautore. A seguito della mostra personale ospitata dal Museo della satira di Forte dei Marmi, nel 2012 è uscito il volume “Chi semina racconta” che raccoglie il meglio della sua produzione, edito dall’associazione culturale Altrinformazione nella collana “I libri di Mamma!” (http://www.mamma.am/maurobiani)

Uffico Stampa

Nicola Cirillo – tel. +39 329 9788791email: musicaesatira@gmail.com

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Vignette Islam: minacciato di morte il direttore del settimanale satirico Charlie Hebdo

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Il direttore di Charlie Hebdo, soprannominato Charb

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Minaccia direttore Charlie Hebdo, fermato a Parigi

Aperta inchiesta sui messaggi postati su un forum islamista.

Un uomo, sospettato di aver minacciato di morte  su un sito web islamista il direttore del settimanale Charlie Hebdo, finito nel mirino per le vignette su Maometto, è stato fermato la mattina del 22 settembre a La Rochelle, nell’Ovest della Francia.
Lo hanno riportato fonti giudiziarie, citate da diversi media transalpini.
«CHE MI SI PORTI LA SUA TESTA». L’uomo, sulla quarantina, è accusato di aver scritto su un forum online un messaggio in cui si incitava a uccidere il direttore del giornale satirico («Che mi si porti la sua testa, il vaso è traboccato»), a perseguitarlo e sorvegliarlo («L’essenziale è che non lo lasciate vivere in pace»).
A suo carico è stata aperta un’inchiesta per ‘incitazione a commettere una minaccia alla vita’.

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Fonte: Lettera43

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Vignette su Charlie Hebdo: le religioni “intoccabili” e il caso del film su Maometto

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Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha dedicato questa settimana una pagina interna al recente caso del video sul profeta Maometto The Innocence of Muslims, che ha scatenato la reazione islamica.

La rivista aveva già dedicato lo scorso anno una copertina proprio a Maometto che, ironicamente nominato direttore responsabile di Sharia Hebdo, proclamava: “Cento colpi di frusta se non morite dal ridere”. Scatenando le reazioni dei fondamentalisti, tanto che la sede del giornale era stata data alle fiamme e il sito attaccato da hacker islamisti. Ma la redazione, non doma, aveva rilanciato con una nuova copertina in cui un musulmano e un vignettista (maschi) si davano un bacio appassionato con lo slogan “L’amore è più forte dell’odio”. Le proteste si erano diffuse anche nel mondo islamico, contro immagini ritenute ‘blasfeme’ e ‘offensive’.

Stavolta, facendo il verso al film di successo Intouchables dei registi Olivier Nakache ed Eric Toledano (in Italia, uscito con il titolo Quasi amici), che racconta l’amicizia tra un ricco tetraplegico e il suo badante proveniente dalle banlieu.

Il settimanale francese ha quindi ritratto in una copertina alternativa presente all’interno della rivista, con il titolo Intouchables 2, un ebreo ortodosso che spinge un musulmano su una carrozzina. Ed entrambi, il rabbino e l’imam, con la faccia torva dicono: “Non dovete prenderci in giro” (o “ridere”). In aggiunta, sulla quarta di copertina invece è ritratto Maometto nudo, riprendendo una scena con Brigitte Bardot del film Le Mépris (Il disprezzo) di Jean-Luc Godard.

Le immagini, cui fanno seguito altre caricature e vignette a tema all’interno della rivista, hanno già suscitato critiche da parte dei musulmani, per i quali è sacrilego anche solo raffigurare Maometto. E il sito della rivista risulta inaccessibile da stamattina. Qualche giorno fa una manifestazione di estremisti musulmani non autorizzata davanti all’ambasciata statunitense a Parigi aveva portato il caso del film su Maometto anche in Francia. E Charlie Hebdo ha deciso, con il suo consueto piglio caustico e satirico, di dedicarsi al caso.

Stéphane Charbonnier, il direttore della rivista che si firma Charb, ha dichiarato:  ”Se si comincia a dire, visto che 250 esaltati hanno manifestato davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, che bisogna posticipare o non pubblicare queste vignette, significa che sono loro a dettare legge in Francia”. ”Se si comincia a dire che non si può disegnare Maometto, alla fine non si potranno più disegnare islamici. E poi, cosa non si potrà disegnare? I maiali, i cani? Non si potranno più disegnare esseri umani”, si è chiesto Charb, “Alla fine si venderanno 16 pagine bianche di Charlie Hebdo”. “Se si comincia dire ‘ho paura’, è finita, si finisce di fare i giornali, di fare polemica, si ferma la libertà di stampa”.

Ci sentiamo di condividere queste parole, perché l’autocensura verso la critica alla religione, alla satira e all’ironia più blanda diventa alla lunga pericolosa, generando un circolo vizioso. Si finisce per comprimere in maniera inaccettabile la libertà di espressione. Sotto il ricatto delle sensibilità ‘offese’ di estremisti, che accampano sempre più pretese e ostentano comportamenti intimidatori e violenti.

Per questo, come abbiamo già detto, tutelare il sacro garantendo privilegi speciali alle confessioni religiose è una soluzione che finisce per inasprire l’integralismo, piuttosto che disinnescarlo. Perché in questo modo le religioni finiscono per diventare ‘intoccabili’, soffocando qualsiasi possibilità di dibattito o di critica laica.

Gli esponenti dell’islam francese criticano la scelta del settimanale, accusato di “islamofobia”. Il rettore della grande moschea parigina, Dalil Boubakeur, ha lanciato un appello affinché non si versi “benzina sul fuoco”. Ma ha lamentato che “l’incitamento all’odio religioso non sia represso dalla legge come lo è l’incitamento all’odio razziale”.

Il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, ha lanciato un appello alla moderazione e alla “responsabilità”, contro “tutti gli eccessi”. Ha dichiarato ieri su radio Rtl che disapprova le vignette. Ma, a prescindere da come la possa pensare lui, ha ribadito che la Francia è “un paese in cui la libertà di espressione è garantita, compresa quella di caricatura”, ha aggiunto. E che “se ci sono persone che si sentono offese nelle proprie convinzioni” e ritengono che “siano state violate le leggi”, possono rivolgersi a un tribunale. Intanto le forze dell’ordine sono in allerta. Hanno messo sotto protezione la redazione con il rischio che la situazione possa degenerare. Come già avvenuto in passato.

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Fonte: UAAR

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