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Blocca il controllo del governo USA sulle tue attività online. Liberati da Prism!

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PRISM

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Blocca il controllo delle tue attività online da parte del governo Statunitense usando queste alternative libere e gratuite al software proprietario.

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Ecco materializzatosi l’incubo di molti: la rete è stata violata duramente. Il Datagate ne è la conferma. Se prima pensavamo di essere quasi sicuri dietro il nostro monitor nell’inviare email, creare video, chattare, cercare nei motori di ricerca, scrivere qualsiasi cosa da quella oscena o immorale a quella semplicemente innocente,  ora non lo siamo più. Anzi cominciamo a sospettare che se in queste nostre azioni routinarie abbiamo utilizzato parole “compromettenti” potremmo ritrovarci in un elenco di “sorvegliati speciali”. Tutto questo anche senza aver violato alcuna legge.

Le rivelazioni di Edward Snowden sul progetto Prism (Programma globale di sorveglianza sui dati dell’NSA) ha scatenato un terremoto mondiale. Tutto parte dal fatto che chi dispone di un pc e naviga in rete, per diletto o per lavoro,  al 90% è obbligato ad utilizzare sistemi operativi come Microsoft e Apple e software proprietario. Pensateci bene,  in tutto il mondo dalle agenzie governative, ai politici, ai giornalisti,  tutti utilizzano Windows, Mac, Gmail, Explorer, Google, Facebook, Twitter e YouTube e queste aziende, come chiariscono le rivelazioni di Snowden,  in cambio del sostegno governativo consegnano i nostri dati. Noi utilizziamo il loro software, loro catturano i nostri dati e poi li consegnano a NSA, FBI o CIA.

Ancora più allarmante è la situazione dopo aver saputo dello “spionaggio all’estero”. Pensiamo a tutti quegli attivisti progressisti che si battono per liberare i paesi dalle dittature, per la giustizia sociale o per i diritti umani. Questi avranno contatti in tutto il mondo anche con le Nazioni Unite e tutto ciò che viene da loro trasmesso è intercettato ed analizzato.

Ma è possibile sfuggire ad un controllo così potente? E’ possibile! Basta attrezzarsi!

Lo svillupatore web di Tokio, Peng Zhong, ha realizzato un sito dal nome inequivocabile: “Liberati da Prism“. Si tratta di uno schema che riporta tutte le alternative possibili ai sistemi operativi e software proprietari con quelli liberi e gratuiti.

Liberiamoci!

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Approfondimento

Prism, ecco come sfuggirgli

Il caso Snowden e le conseguenze delle nostre scelte in rete

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Stati Uniti: ritrovato diario di un importante gerarca nazista

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Ritrovati i diari di un gerarca nazista

Ritrovato negli Stati Uniti il diario di uno dei più importanti gerarchi di Hitler. Potrebbe rivelare informazioni importanti.

Dettagli sull’occupazione tedesca nell’allora Unione Sovietica e sugli scontri all’interno della cerchia di comando nazista, ma anche importanti particolari sul saccheggio delle opere d’arte nell’Europa occupata dalle truppe hitleriane: questo e molto altro sarebbe contenuto nel diario personale di Alfred Rosenberg, uno dei più potenti gerarchi nazisti e stretto collaboratore di Adolf Hitler, nonché custode di molti segreti del Terzo Reich. Si tratta di un manoscritto di 400 pagine, che riguarda un periodo compreso tra la primavera del 1936 e l’inverno del 1944 e che é stato recentemente ritrovato a Buffalo, nello stato di New York, a casa di un accademico legato ad un procuratore del processo di Norimberga.
Secondo una prima valutazione degli esperti Usa, il documento potrebbe offrire una nuova visione dei rapporti di Rosenberg con Hitler e altri gerarchi nazisti, tra cui Heinrich Himmler e Herman Goering, oltre a dettagli sulle tensioni all’interno del gruppo di comando nazista all’indomani della missione di Rudolf Hess in Inghilterra nel 1941, sull’occupazione tedesca in Unione Sovietica e sui piani per le uccisioni di massa degli ebrei. ”La documentazione é di notevole importanza per lo studio del periodo nazista – si legge in un comunicato rilasciato dal Museo dell’Olocausto di Washington – E una prima analisi del contenuto getta nuova luce su importanti aspetti legati alla politica del Terzo Reich”. Per gli esperti ”sarà una significativa fonte di informazione per gli storici, che in parte contraddice alcuni elementi già noti”. Rosenberg fu catturato dagli alleati alla fine della Seconda Guerra Mondiale e impiccato nel 1946, dopo essere stato condannato per crimini contro l’umanità al termine del processo di Norimberga. Il diario, utilizzato come prova durante in tribunale, scomparve misteriosamente subito dopo: per oltre 60 anni sembrò essere sparito nel nulla. Ad essere sospettato del furto del documento fu proprio uno dei procuratori di Norimberga, Robert Kempner, accusato di aver rubato il manoscritto per poi contrabbandarlo negli Stati Uniti. Dopo la sua morte, nel 1993, per oltre dieci anni si protrasse una controversia legale sul tesoro di documenti da lui custoditi, tra i suoi figli, l’ex segretario e il Museo dell’Olocausto. Quando gli eredi decisero di dare i documenti al museo, i funzionari scoprirono che decine di migliaia di pagine erano sparite. L’Fbi riuscì a recuperare parte delle carte, molte delle quali si trovavano a casa dell’ex segretario di Kempner, nel frattempo trasferitosi vicino a Buffalo, nello stato di New York, a casa di un professore di nome Herbert Richardson. Ma del diario nessuna traccia. Ora, le fonti ufficiali assicurano che molte informazioni verranno rivelate nel corso di una conferenza stampa in programma per questa settimana in Delaware, alla quale parteciperanno funzionari della Us Immigration and Customs Enforcement, del Dipartimento di Giustizia e del Museo dell’Olocausto.

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Fonte: Contropiano.org

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Scoop del Guardian – USA: raccolta di registrazioni telefoniche di milioni di cittadini

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USA, NSA e le intercettazioni a strascico

Documenti esclusivi provano che l’intelligence tiene sotto controllo tutte le chiamate dei cittadini statunitensi. L’ha stabilito il presidente Obama, ed è una sorpresa che non sorprende. EFF: ve l’avevamo detto

di Alfonso Maruccia

Comunicazioni telefoniche dei cittadini statunitensi spiate dalle agenzie di intelligence alle dipendenze della Casa Bianca: una verità che riemerge grazie a uno scoop del Guardian, il quale pubblica un ordine segreto che obbliga il secondo provider statunitense a fornire informazioni a strascico alla National Security Agency (NSA) sulle chiamate quotidiane degli utenti.

L’ordine è stato dato dalla Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC) e stabilisce l’obbligo, per Verizon, di raccogliere e fornire “su base giornaliera” i metadati sulle chiamate effettuate dai cittadini USA: che si tratti di comunicazioni nazionali o internazionali non fa alcuna differenza.

L’ordine è stato firmato a metà aprile con scadenza 19 luglio 2013, viene eseguito nel pieno rispetto delle norme del Patriot Act – che garantisce l’accesso ai registri di dati delle aziende per questioni di intelligence e antiterrorismo – e prova, per la prima volta in maniera inequivocabile e senza possibilità di appello, che la seconda amministrazione Obama non intende rinunciare alle pratiche illiberali messe in atto sull’onda dell’antiterrorismo figlio dell’attentato alle Torri Gemelle.

Verizon ha l’obbligo di fornire “solo” i metadati delle comunicazioni veicolate sul proprio network e non il contenuto delle chiamate vero e proprio o i dettagli privati (nome, indirizzo, dati finanziari) degli utenti, nondimeno NSA ha accesso quotidiano a informazioni sensibili quali numeri di telefono identificativi, tempo della chiamata e dati di localizzazione.

La privacy al telefono? Negli USA è poco meno che uno scherzo: che NSA e l’intelligence fosse invischiata in pratiche di intercettazioni a strascico è un fatto noto da anni, così come è nota la volontà della politica di Washington di mettere al sicuro compagnie di telecomunicazioni collaborative con norme ad hoc che le difendano dalle richieste di verità provenienti dai cittadini o dal potere giudiziario.

Amaro, come prevedibile, anche il giudizio della Electronic Frontier Foundation (EFF): l’associazione di legali e attivisti sottolinea come la rivelazione del Guardian confermi quanto si va dicendo da tempo sulle intercettazioni a strascico negli States, esorta gli americani ad arrabbiarsi e a chiedere a gran voce la fine del programma – illiberale e incostituzionale – di intercettazioni messo in atto dalla NSA.

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Fonte: Punto Informatico

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