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Documentario: “Mi chiamo Massimo e chiedo giustizia” di Dario Tepedino

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Il documentario dedicato al tragico incidente in cui ha perso la vita Massimo Casalnuovo, il meccanico ventiduenne morto a Buonabitacolo (SA) cadendo dallo scooter al presunto posto di blocco dei carabinieri la sera del 20 agosto 2011.

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Erano le 20 e 30 di due anni fa quando il giovane percorreva senza casco via Grancia evitando l’alt dell’appuntato Francesco Luca Chirichella. Il maresciallo dei carabinieri Giovanni Cunsolo allora si portava al centro della carreggiata per fermare il ragazzo che qualche secondo più tardi cadeva a terra, sbattendo il petto sullo spigolo del muretto del ponte che sovrasta il fiume Peglio.

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Dopo l’incidente si diffondono due versioni dei fatti totalmente opposte tra loro; quella dell’Arma secondo cui Massimo è caduto dopo avere cercato di investire il maresciallo e ferendolo a un piede, e quella invece di alcuni testimoni secondo cui Massimo ha sbandato a causa del calcio sferrato allo scooter dal maresciallo Cunsolo. All’ospedale di Polla comunque arrivava prima il maresciallo, mentre Massimo moriva in ambulanza.

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In 40 minuti il documentario prende in esame tutte le fasi dell’accaduto; dal primo comunicato stampa dell’Arma che incolpava Massimo di avere investito il maresciallo dei carabinieri, all’insurrezione della comunità di Buonabitacolo, le voci di Emilio Risi ed Elia Marchesano testimoni oculari dell’incidente, le istituzioni locali, gli atti di indagine della polizia giudiziaria, le perizie tecniche, fino alla battaglia portata avanti dalla famiglia Casalnuovo in questi due anni, e l’udienza preliminare che lo scorso 5 luglio ha visto assolvere il maresciallo dei carabinieri Giovanni Cunsolo, unico indagato per la morte di Massimo.

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Regia: Dario Tepedino
Testi: Elisa Ravaglia
Musiche originali: Pasquale Citera
Voce: Ivano Pelizzoni
Casa di produzione: Dadalab

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Pagina Ufficiale: massimocasalnuovo.it

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Il sindaco di Salerno De Luca alle Infrastrutture: i No Crescent chiedono la revoca

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Progetto del Crescent (Ecomostro) sul lungo mare di Salerno

Il progetto dell’ecomostro Crescent sul lungo mare di Salerno

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COMITATO NO CRESCENT
comitato.nocrescent@gmail.com
Salerno, 7 maggio 2013

Spett.le
Presidenza del Consiglio dei ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma

E p. c.
Signor Ministro alle Infrastrutture
On.le Maurizio Lupi

ufficio.gabinetto@pec.mit.gov.it
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it

giacomo.aiello@mit.gov.it
mteresa.dimatteo@mit.gov.it
piero.dalessio@mit.gov.it

Capogruppo alla Camera dei Deputati PDL
Capogruppo alla Camera dei Deputati PD
Capogruppo alla Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle
Capogruppo alla Camera dei Deputati Scelta Civiva
Capogruppo alla Camera dei Deputati Sinistra Ecologia e Libertà

Pregiatissimo Presidente del Consiglio, onorevole Letta,
La contattiamo per sottoporre alla Sua attenzione una questione urgentissima.

Signor Presidente, Lei ha nominato viceministro alle Infrastrutture il Sig. Vincenzo De Luca, attuale Sindaco di Salerno.
Di seguito Le rappresentiamo fatti e circostanze gravissime relative a una inquietante vicenda urbanistica divenuta oramai un caso nazionale.
Nel cuore della città, nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, area pregiata che chiude il noto lungomare, a ridosso del Teatro “Giuseppe Verdi” e del centro storico sono in costruzione una piazza e un enorme caseggiato privato denominato “Crescent”.

La piazza, finanziata anche con fondi comunitari FESR, è un immenso spazio che sarà asservito al condominio privato “Crescent”, un mastodontico lotto cementizio, a firma dell’architetto catalano Bofill, con centinaia di alloggi privati a pochi metri dal mare, in zona demaniale marittima.
Una costruzione alta 30 metri circa, lunga quasi 280 metri, che farà aumentare i rischi idrogeologici dell’area. Il pesante complesso sorge sulla linea di costa, con un corso d’acqua sotterraneo, il Fusandola, che nel 1954 fu causa di una esondazione che provocò dolorose perdite di vite umane e danni gravi.
E pensare, Signor Presidente, che il progetto – fortemente voluto dal Comune- viola, tra le altre cose, addirittura le misure di salvaguardia della costa, parimenti allarmanti sono le carenze tecniche e amministrative delle autorizzazioni sismiche.
In sintesi, una pesante colata di cemento che stravolge per sempre un delicato assetto idrogeologico e un paesaggio urbano dal valore consolidato, riconosciuto.

Non è tutto, Signor Presidente.
Questi i dati che più inquietano:
-la piazza lo scorso luglio ha ceduto in un settore significativo, tale clamoroso evento ha determinato la sospensione dei lavori, inchieste della Procura della Repubblica, approfondite indagini tecniche, tuttora in corso per disposizione degli inquirenti.
-Il Sindaco di Salerno ha stipulato con la società costruttrice del fabbricato (Crescent srl) un contratto, avente ad oggetto la cessione dei diritti edificatori, nel quale è inserita una clausola clamorosa secondo la quale in caso di accoglimento di uno dei ricorsi amministrativi – tuttora pendenti in sede di appello – proposti dal Comitato No Crescent e da Italia Nostra, il Comune rimborserà la società costruttrice di tutte le spese sostenute per quanto costruito, ossia un risarcimento di milioni di euro.
Signor Presidente, il rischio d’impresa per un caseggiato privato è così assunto dall’ente comunale. Una soluzione fuori dal mondo del diritto e contraria a principi costituzionali (art. 97 Carta Fondamentale). Una soluzione che ha dell’incredibile!
-L’area su cui è in corso la realizzazione del fabbricato è, in buona parte, ancora di natura demaniale! Dalle verificazioni svolte in seguito ad ordinanza del Consiglio di Stato è emerso che il Comune ha sdemanializzato solo parte delle aree (32.000 mq circa a fronte dei 45.200 mq del sub comparto). Oltre dieci mila metri quadri sono tutt’oggi nella disponibilità dello Stato. Ciononostante, Signor Presidente, una società di capitale (Crescent srl) sta già costruendo l’edificio privato – meglio noto come ecomostro – senza che, malgrado le ripetute diffide, vi sia stato intervento alcuno da parte del Comune di Salerno.
Peraltro parte dell’area sdemanializzata, utilizzata a fini edificatori, acquistata dal comune non è stata neppure pagata al demanio.
-L’edificazione comprende 6.000 mq di arenile e 4.000 mq circa di mare, la fascia di rispetto del torrente vincolato, parte di tali superfici vengono utilizzati a fini edificatori quale superficie fondiaria.
-L’area è soggetta a rischio liquefazione, addirittura l’edificazione è in corso su alveo del torrente non sdemanializzato, su porzione di spiaggia Santa Teresa e sul mare, senza peraltro che siano stati effettuati i preliminari studi meteo marini previsti dalle misure di salvaguardia della costa emanate dall’Autorità di Bacino in Destra del Fiume Sele.
Signor Presidente, non è tutto: per la vicenda “Crescent” la Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un fascicolo penale avviando approfondite indagini. Risultano indagati lo stesso Sig. Vincenzo De Luca, quale Sindaco di Salerno, l’ex Soprintendente ai Beni culturali per il clamoroso silenzio – assenso paesaggistico, vari dirigenti comunali e, ancora, un dirigente dell’Agenzia del Demanio. Uno specifico filone d’inchiesta interessa proprio l’anomala sdemanializzazione dell’area. Gravissimi i reati contestati: abuso d’ufficio in concorso e falso ideologico.

In definitiva, Signor Presidente, è questa una vicenda che ha fatto venire alla luce un articolato sistema di enti che ha reso possibile scelte urbanistiche tanto scellerate e, una volta contrastato nell’operato, ha fatto di tutto per auto – proteggersi o per confondere. Con lo Stato che sembra abdicare alle sue leggi. È per questo che riteniamo di inviarLe una copia di Minima Moralia, il dossier che racchiude parte rilevante del nostro lavoro di azione civica e responsabile in difesa dell’ambiente e della legalità. Un report che rappresenta «‘o Sistema» che si è svelato tra le carte del progetto.

Signor Presidente, in conclusione La invitiamo a verificare personalmente quanto innanzi rappresentato e quindi a tenere in conto la circostanza, tutt’altro che secondaria, delle indagini penali che interessano, tra le altre questioni, proprio l’iter di sdemanializzazione delle aree sopra descritte.
La invitiamo, pertanto, a riconsiderare la nomina del Sig. Vincenzo De Luca a viceministro alle Infrastrutture, Dicastero competente per il Demanio marittimo, valutando all’uopo di esercitare poteri di revoca.

Con osservanza.
il Comitato No Crescent

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Fonte: nocrescent

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Approfondimento  (madu)

Crescent:

Cosa è, le vere dimensioni

Costi e Guadagni

Il devastante impatto ambientale

Vincenzo De Luca

Termovalorizzatore di Salerno, altra indagine a carico del sindaco Vincenzo De Luca

“U Faraone di Salerno” due articoli su Liberazione del 12 marzo

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Salerno – Volantinaggio informativo contro il “Fishing Festival”

A Salerno, dal 3 al 5 giugno, si terrà la manifestazione organizzata da Caccia e Pesca – “Fishing Festival” 2011. Qui – http://www.fishing-festival.it/index.php – tutte le info sull’evento.

Stupisce e sconcerta la cecità e l’indifferenza dell’essere umano nei confronti della vita e della sofferenza degli altri. Come si può infliggere tale crudeltà ad un essere senziente, in grado di provare gioia, paura e dolore proprio come noi?  Noi, Vegetariani e Vegani in Campania,  esprimiamo il nostro dissenso con un volantinaggio informativo!

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Tremenda e dolorosa è la morte per asfissia del pesce: le convulsioni dell’animale, che disperato cerca di riconquistare il suo ambiente vitale, sono la più palese manifestazione di dolore. L’amo, che viene estratto dalla bocca del pesce e che lacera anche parte della testa, è paragonabile ad un arpione conficcato nella bocca di un uomo che viene brutalmente estratto fracassandogli le mandibole, la fronte ed il cervello. Momenti di terrore, sofferenza, angoscia, durante i quali l’animale si dibatte nel tentativo di liberarsi dalla stretta di chi gli vuole togliere la vita. Nelle mani di chi lo maneggerà con poca cura, lo sbatterà a terra e, forse, lo rigetterà in acqua, stordito e con una profonda ferita alla bocca. Le regole della “pesca sportiva” spesso richiedono che il pesce venga trattenuto (in acqua) per un prolungato periodo di tempo in una nassa ed in seguito esaminato, pesato e spesso fotografato (in aria) prima di essere finalmente liberato. Tutte queste procedure aumentano le probabilità di provocare ferite al pesce, ma anche la somministrazione di pochi grammi di ossigeno ha lo scopo di prolungare il più possibile la sua vita… e quindi la sua agonia. Da Wikipedia, in merito alle pratiche del No-kill e del Catch&Release nella “pesca sportiva”, che prevedono che gli animali vengano rilasciati: “(…) una percentuale non bene identificata delle catture può riportare ferite tali da causarne la morte per via dell’impossibilità ad alimentarsi.”.

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Evento:  Sabato 4 giugno alle ore 16.00 – 05 giugno alle ore 20.00

Luogo:  Salerno – area adiacente Piazza della Concordia

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Fonte: Vegetariani e Vegani in Campania

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Eventi correlati: Genova 29 maggio 2011: presidio contro lo Slowfish

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